domenica 10 luglio 2011

Il sangue di regalpetra, pigliata di lu ciliu - Festa del Monte 2011, Racalmuto (video)



Anno 2011, città Racalmuto, Festa del Monte, mese di luglio, giorno 9. Ore 22,50 circa. Via Garibaldi. Il centro della piazza si trasforma in una grande rissa tra bande. Sono giovani e meno giovani che lottano per una bandiera, la bandiera di li burgisi.
 Nessuno li può fermare, è lotta: pugni, calci, spintoni, grida,forza. E' sangue, è devozione alla Madonna. La Madonna di lu Munti.. E' festa. La festa di Racalmuto, la festa dei forestieri, la festa dei regalpetresi. La Festa più bella della Sicilia..

10 commenti:

  1. Questo ritorno del sangue nella festa del Monte è devozione per la madonna? è orgoglio "burgisi"? è ripristino di una tradizione? o è la semplice espressione di una nuova generazione di giovani "tamarri" che si nutrono della violenza come una linfa vitale in una Racalmuto che ormai non ha più nulla di positivo da offrire? Da una parte un gruppo di neo piccoli borghesi pseudointellettuali che si auto celebrano nel circolo unione (lungi dal contaminarsi con il resto del paese), e dall'altra un gruppo di giovani tamarri violenti che allargano le narici come tori infuriati per dare sfogo alla loro immotivata violenza. Ancora oggi Racalmuto riesce ad essere metafora di una società in decadenza.
    W la Madonna di lu munti.

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  2. io non lo so l'anonimo cosa vuole e cosa cerca, ma non sono questi i toni per discutere del paese. Ognuno fa quel che vuole in un paese libero. I giovani burgisi con orgoglio continuano con spinte e qualche pugno a portare avanti un'antica tradizione, altri che in modo diverso promuovo il loro paese con i libri . Io sono figlio di burgisi e me ne vanto o letto qualche libro. Quindi? adesso? che sono? Questa è Racalmuto, gente di forti emozioni e passioni, che amano fortissimamente il loro paese...

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  3. Sono appena tornato da Racalmuto, ospite di chi ha realizzato la "Bandiera" ieri sera contesa. Una festa mista fra sacro e profano ma che induce i ragazzi "Burgisi" e tutta la popolazione a partecipare con enfasi e passione fino alle lacrime. Lacrime non per dolore o per il sangue che ha bagnato la Bandiera, ma per la passione, per ciò che questa lotta significa per la devozione a questa Madonna che a Racalmuto si è fermata e/o forse ha voluto restare come raccontano le leggende. Ho visto la voglia impotente dei ragazzi non appartenenti al ceto "eletto", la voglia di unirsi nella lotta per la conquista di questa pregiatissima Bandiera. Pregiatissima non solo per il valore materiale ma per la devozione a questa Madonna, la Madonna di lu munti che unisce tutti i Racalmutesi in divertimenti, canti, preghiere e voti per grazie ricevute. Si può non credere, si può non approvare, si può criticare, ma io c'ero, ci sarò ancora e spero di rivedere un paese unito e partecipante così come ho visto.

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  4. il paese unito e partecipante in che cosa?? in una lotta estremamente inutile? unito non nella voglia di migliorare il paese, nella lotta per ottenere diritti, onestà, dignità e lavoro, un paese unito solo in un'aggressione genewrale, nella voglia solo di sfogare i propri istinti.una scazzottata leggittimata ecco cosa è diventata la presa della Bandiera. la Madonna e la devozione a mio parere c'entrano ben poco!! osservate il video certi cazzotti si potevano evitare, l'esagerazione si poteva evitare. Mi picerebbe vedere i ragazzi di racalmuto infiammarsi per il destino del loro futuro, per difendere dei diritti odei valori negati e invece....in questo paese non c'è comprensione , nè pazienza nè amore per il prossimo ma solo la prepotenza e l'arroganza di essere migliori degli altri, l'arroganza di giudicare tutto e tutti perfino per una gonna un pò più corta. Sono stufo di vedere tutti questi finti cattolici che si battono il petto in chiesa e poi subito dopo la messa si riempiono la bocca di schifezze su chi gli passa davanti. A racalmuto c'è la mafia nella mentalità dei ragazzi che crescono. Tu non sei come me? non fai le cose che faccio io allora la paghi! perfino se non apri la porta (per un tuo personalissimo motivo)quando raccolgono per le offerte della Madonna di lu Munti, ti lasciano i muri imbrattati di frasi vergognose. La Madonna non penso che gradirebbe!!! eppure la mentalità è questa non fai quello che voglio io allora la paghi!! Allora per favore sciacquiamoci tutti la bocca e non mettiamo in mezzo i Santi che se solo lo potessero fare ci romperebbero tutte le Bandiere in testa per quanto siamo disonesti!!!he il racalmutese si faccia un bell'esamino di coscienza e valuti quanta educazione e rispetto per gli altri ha in sè. E' ovvio che qualcuno si salva e per fortuna non sono tutti così.

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  5. Caro amico ANONIMO, io non abito a Racalmuto, anzi la mia città dista 200 km. circa, è evidente che non conosco i Racalmutesi e le vicende della cittidana, quello che tu esprimi lo fai con passione, la stessa passione di cui io parlavo nella lotta e nella partecipazione alla festa della Madonna di lu Munti. Ciò che tu denunci è uno spaccato di vita giornaliera che può associarsi a qualunque città o paese dell'Italia e probabilmente del mondo.L'uomo per fortuna non è perfetto e gli stupidi, i vendicativi, gli ignoranti, i falsi esistono ovunque ma per fortuna ci sono anche i colti, i giusti, i fedeli e tutti coloro che riescono ancora a ricordare tradizioni e usanze che seppur superate dalla tecnologia e dalla cosiddetta "civiltà" fanno ancora da polo per educare i giovani e meno giovani al rispetto dei ruoli e del sacrificio. L'ho già detto si può non credere, non approvare, si può criticare cercando di migliorare ma non si può o non si deve distruggere ciò che per secoli (così mi hanno detto) ha mischiato l'eccellenza della fede con l'umana voglia della conquista. Ho visto desti di meschinità nelle migliaia di persone che hanno partecipato all'invito fatto alla cittadinanza dalla famiglia che ha realizzato la Bandiera, ma ho visto anche eleganza e signorilità di tanti, di tantissimi altri, è evidente poi che nella marea di persone che erano in piazza ad aspettare questa conquista di lu Ciliu non tutti erano felici, non tutti erano esenti da pensieri e problemi quotidiani ma erano lì, fedeli e non, vecchi e giovani uniti e partecipanti. E' questa l'unione, la partecipazione che ho visto e percepito e che spero di ritrovare ancora negli anni a venire e poi, scusa, c'ero anch'io che sono "straniero".

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  6. Vincenzo Mattelianomartedì, 12 luglio, 2011

    E' veramente bello vedere gente, che viene da altri paesi, apprezzare e soprattutto capire quello che si nasconde dietro la "pigliata di lu ciliu".Non sono solo cazzotti ma c'è ben altro, come ha ben capito l'ANOMIMO venuto da lontano. Basta leggere tra le le righe, basta guardare più in la del proprio naso, ma questa, aimè, è una dote che non tutti hanno.
    Finiamola con questi moralismi stupidi!!
    La tradizione è questa. Per chi non sa leggere tra le righe è un problema suo.
    Sono veramente contento che ci sono, non racalmutesi, che hanno capito la vera essenza della presa della bandiera e dell'attaccamento a questa Madonna che i Racalmutesi hanno e avranno finchè festa ci sarà.

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  7. La Madonna è la madre di Gesù. Gesù è Dio fatto uomo per venire a darci un fondamentale comandamento:amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi! Essere devoti alla Madonna significa venerarla per essersi messa,lei per prima,a servizio di Dio,accettando ogni sua proposta a cominciare dall'accettare di esserne madre fino a vaderlo morire in croce.Essere devoti alla Madonna vuol dire porsi come lei a servizio di Dio,ascoltarlo e mettere in pratica i suoi comandamenti. E non mi pare che sabato sera ci fosse amore tra coloro che,osannati come gladiatori in un'arena,sferravano calci e pugni. Questo non è uno stupido moralismo,ma un invito a ragionare,a vedere la realtà per quella che è e non per quello che conviene,nascondendosi dietro la stupida giustificazione che si tratta di tradizione. Anche le lotte tra gladiatori erano una tradizione,ma sono state abolite...anche la violenza negli stadi è una tradione,ma si sta cercando di eliminarla...anche la mafia è una tradizione,ma non per questo non la si combatte... In poche parole,se ci si accorge che alcune tradizioni non hanno senso di esistere,perchè vanno contro i principi fondamentali dell'uomo,della civile convivenza e peggio ancora contro i nostri pricipi cristiani,forse è il caso di non continuarle,anche se questo può essere impopolare... Dobbiamo avere il coraggio di essere onesti e sinceri con noi stessi e con gli altri,abolendo ciò che non rispecchia la nostra condizione umana di esseri dotati di ragione. Racalmuto che tanto si vanta di essere il paese della ragione non può continuare ad agire irragionevolmente,seguendo solo gli istinti! Solo così possiamo auspicare un vero cambiamento,un cambiamento visibile con i fatti e non solo a parole!

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  8. Leggendo l'articolo ed i commenti l'unica cosa che mi viene da pensare è che non c'è possibilità alcuna di cambiamento in questo paese.Perchè fino a quando si giustificano,si difendono e si esaltano gesti di violenza,dicendo che si tratta di tradizione e peggio ancora vi si immischia pure la Madonna,Racalmuto non potrà mai essere una comunità civile in cui regna il buon senso. Ma continuerà ad essere una comunità in cui ciò che viene considerato lecito è ciò che procura soddisfazione a quelli che sono gli istinti più primitivi dell'uomo,come l'istinto alla violenza. Caro sigor Scimè come si fa a dire che bisogna cambiare mentalità,auspicare la rinascita di una comunità dove il rispetto ed il buon senso la fanno da padroni e poi srivere con orgoglio:"Nessuno li può fermare, è lotta: pugni, calci, spintoni, grida,forza. E' sangue, è devozione alla Madonna"? cosa c'è di rispettoso e qual è il senso ed il nesso tra i calci,i pugni,il sangue e la devozione alla Madonna? Inoltre(cosa che stranamente,visto che lei è un fedele ed onesto osservatore della realtà,le è sfuggito di riportare nell'articolo )cosa c'entravano tutti i ragazzini,e non solo,ubriachi che si prendevano a pugni ai piedi del cilio,che hanno strappato e buttato a terra tutte le altre bandiere o quelli che successivamente erano sul cilio con una bottiglia di birra in mano,bevendovi e innalzandola proprio mentra il cilio passava ai piedi della scalinata,con la devozione alla Madonna? Siamo sicuri di sapere di chi stiamo parlando?

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  9. Vincenzo Mattelianogiovedì, 14 luglio, 2011

    Caro Giuseppe se ho ben capito per te la tradizione della presa della bandiera si dovrebbe abolire. Altrimenti, in virtù di quanto hai detto, i contendenti come la devono prendere questa bandiera a suon di chiacchiere? Se permetti quest'anno la bandiera la prendo io! Ma che stai dicendo! c'ero prima io!Per favore spostati che devo salire io.
    E' una tradizione! ed è sempre stato così. Altrimenti per come dici tu, si dovrebbero abolire gran parte delle feste popolari di questo mondo, a partire dalla corsa dei tori a Pamplona oppure il tirarsi le arance per il carnevale di Ivrea o quello che avviene durante la Pasqua nelle Filippine:io non penso che Dio voglia che la gente si crocifigga o si autoflagelli. Anche queste sono tradizioni.
    E poi non esageriamo, io non ho visto nessun venti contro uno!
    Poi nessuno è obbligato a prendere la bandiera. Chi si mette in gioco sa benissimo che corre il rischio di prendere qualche pugno.
    Io non li ho visti, ma ti do ragione se c'è stato qualcuno che innalzava una bottiglia di birra ai piedi del santuario; questa è una cosa che non va fatta.
    Infine per come mi hanno raccontato, la bandiere le hanno buttate due ragazzi di Trieste, che peraltro sono stati subito ripresi dagli altri.
    Lo so che può sembrare o forse è irrazionale questo spaccato di festa, ma è proprio questo che rende entusiasmante una tradizione senza il quale sarebbe piatta.

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  10. Caro Vincenzo,è proprio questo tipo di ragionamenti che non riesco a capire,cioè rendersi conto che certe tradizioni non hanno senso,sono irrazionali o hanno perso lo spirito ed il senso che avevano all'inizio,e dire:pazienza questa è la tradizione... Ma perchè anzicchè rassegnarsi a ciò che è palesemente irrazionale,non si cerca di trovare un modo per dare un senso a quello che si fa?Se certi ragazzini che non sono nemmeno di Racalmuto si mettono a creare disordine solo per mettersi in mostra,o se altri si mettono ad innalzare bottiglie di birra come se fossero su un carro di carnevale,forse non ci sono più i presupposti per continuare una tradizione che nulla ha a che fare con questi atteggiamenti?! Io sono sicuro che questi ragazzini nemmeno sanno la storia della venuta della statua della Madonna e nemmeno la storia del della presa del cilio,ma siccome c'è la possibilità di poter sfogare i propri istinti violenti durante questo momento,senza che nessuno possa dire nulla,allora colgono l'occasione per potersi mettere in mostra e far vedere che le sanno dare. Inoltre,il fatto che anche in altri paesi ci siano altre tradizioni irrazionali,non giustifica o rende razionale ciò che non lo è. Anzi,si potrebbe iniziare a far cambiare le cose dal proprio paese,dove ognuno può attivamente fare la sua parte e non cullarsi del fatto che non siamo i soli a legittimare la violenza. Naturalmente,se consideriamo che il tutto viene difeso come devozione alla Madonna ci fa capire quanto siamo scesi in basso e come non abbiamo capito nulla di tutto ciò che Gesù ci ha insegnato. Infine,se per rendere entusiasmante una festa serve vedere un gruppo di ragazzi prendersi a pugni,vuol dire che siamo messi prorpio male.Io mi auguro che Racalmuto possa essere entusiasta di altro,di cose positive che niente hanno a che fare con la violenza,perchè ne abbiamo vista già troppa e dovremmo essere tutti talmente stufi da non volerne vedere più,nemmeno se fa parte di una tradizione. Questo potrebbe essere un vero gesto di cambiamento,tutto il resto sono e rimangono solo parole...

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