lunedì 11 novembre 2013

Un giorno con il ministro Bray nei luoghi di Sciascia a Racalmuto



Vi posso raccontare solo la seconda parte della visita del ministro Bray a Racalmuto. Alle 13.15 il ministro accompagnato da Gaetano Savatteri esce dal plesso della scuola elementare "Gen.le Macaluso" dove insegnava Leonardo Sciascia, in quel plesso è presente l'aula museo con gli arredi scolastici del dopoguerra.
Poi visita del teatro comunale, statua di Sciascia, Circolo Unione e Castello Chiaramontano. Prima di lasciare il paese il ministro visita la tomba dello scrittore di Regalpetra.
Poi direzione miniera Italkali. Il ministro viene accolto dai minatori e dal direttore Gigi Scibetta che in modo impeccabile ha organizzato la visita dentro la galleria e ci fa vedere tutte le fasi di lavorazione del bianco sale.
Per la prima volta anch'io sono entrato nella nostra miniera di sale: uno spettacolo naturale.
Immaginavo le viscere della terra nere e infuocate, ma ho trovato il candido sale (s.s.)
Ritorniamo al motivo della visita del ministro a Racalmuto che in mattinata ha assistito nella sede della Fondazione Sciascia alla firma degli assessori regionali del protocollo operativo di un progetto per "rilanciare cultura e turismo nel cuore letterario della Sicilia". Il progetto voluto dal giornalista Felice Cavallaro verrà sperimentato a Racalmuto, Porto Empedocle e Agrigento, luoghi che hanno ispirato tre grandi scrittori italiani: Sciascia, Pirandello e Camilleri.
Bray su twitter scrive:  Credo che partire dalla Cultura sia il modo migliore per costruire un Paese in cui tutti si riconoscano. 


Tutte le foto su Facebook
Sergio Scimè, bogger :-)

5 commenti:

  1. Tutto Ok, bella iniziativa, tanti onorevoli, il ministro, tante le idee, tante le parole, tanto potere. Si a parla di Racalmuto e di Sciascia e nessuno ricorda Sciascia.
    I ragazzi della scuola media riempivano per metà la sala della fondazione Sciascia e come sempre sono stati sistemati negli ultimi posti e davanti tutte le autorità a far bella mostra di se al Sig. Ministro. Quale esempio. Nessuno che si ricorda di Sciascia a casa sua:
    “…. io credo che tutto quello che per un uomo conta, tutto quello che lo ha fatto com’è, accada nei primi dieci anni di vita: e dunque fatti più piccoli, persone di più piccolo affare. Magari dimenticati”.
    14 domande a Leonardo Sciascia di Claude Ambroise
    Grazie Ignazio Scimè

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  2. Caro Ignazio, penso che dobbiamo dare un giudizio alla lodevole iniziativa sulla "Strada degli scrittori", per i ragazzi penso che sia stata comunque un'esperienza di crescita

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  3. "Credo che partire dalla Cultura sia il modo migliore per costruire un Paese in cui tutti si riconoscano".
    Questo ha dichiarato il ministro dei beni e delle attività culturali della repubblica italiana, Bray, in occasione della recentissima visita a Racalmuto, il paese che ha avuto la ventura di dare i natali a Leonardo Sciascia e che, per questo, è spesso "omaggiato" da personalità della politica o della cultura o della cultura/politica o della politica/cultura o di ciò che preferite (catalogare un personaggio pubblico è operazione impegnativa: non è mai abbastanza chiaro a quale "sfera" appartenga; anche perchè spesso non "appartiene" affatto). L'auditorium della Fondazione Sciascia ...riempito per metà del suo ampio spazio dalle scolaresche (bambini/ragazzi a cui non fregava assolutamente nulla del convegno e rigorosamente relegati nelle ultime file, ...a rimirare colletti e nuche delle personalità politico-culturali - sempre quelle - mollemente adagiate sulle poltroncine sotto il palco (si sa, più si è vicini all'oratore di turno, maggiore è il prestigio di cui si gode. Succede anche in chiesa: più vicini all'altare, più vicini alla santità).
    "Partire dalla cultura è il modo migliore per costruire un Paese in cui tutti si riconoscono".
    Per quanto mi riguarda:
    1) la cultura non credo possa mai rappresentare un punto di partenza, un rimedio, quasi una panacea, per fondare un senso di appartenenza ad uno stato - il nostro - che della cultura classica e umanistica è stato la culla e che presto ne è diventato il carnefice.
    2) come si pretende di voler fondare un percorso di "costruzione" culturale di un paese che ...da sempre lascia marcire e cadere in pezzi Pompei e che ...nel restaurare un Castello Chiaramontano lo trasforma in una corsia di ospedale dismesso?
    Bray, per ciò che rappresenti, per ciò che non hai fatto e per ciò che non farai, ...avresti fatto meglio a risparmiarci il tuo "omaggio". Almeno, ...per quanto mi riguarda.
    LILLO FARRAUTO

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    1. Bravo Lillo, dici bene, tutta questa mole di cultura e questa massa di intellettuali delle grandi occasioni, in verità non ha mai portato nessun vantaggio reale alla gente. Anche questo progetto è vecchio e stravecchio, ricalcato sulle orme del Parco Letterario, e come quello: l'acqua della sorgente si perderà in mille rivoli ed alla fonte non arriverà niente. Tanto rumore per nulla.

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  4. i tuoi commenti sono efficaci ma il ministro non ha colpe per il destino del castello o della fondazione dobbiamo interrogarci su altro altro ancora

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