lunedì 23 aprile 2012

Costruire una Caserma dei Carabinieri a Racalmuto


Al periodico Malgrado tutto
Idee per un paese

Dopo aver letto nel vostro sito l'iniziativa "Idee per un paese"  vi scrivo una mia idea per Racalmuto da inserire nel libro bianco da sottoporre ai commissari prefettizi.
L'idea: costruire una Caserma dei Carabinieri.
La Caserma si trova da più di trent'anni in locali privati presi in affitto, la competenza per costruire un edificio demaniale da adibire a caserma è del Comune di Racalmuto.
Il momento è ideale per chiedere un finanziamento alla Regione o al Ministero competente e realizzare un presidio così importante per la sicurezza dei cittadini è il segno più autentico del cambiamento, un investimento alla legalità.

Sergio Scimè, blogger Regalpetra libera



14 commenti:

  1. Caro Sergio,
    esiste già presso il Comune un progetto aggiornato qualche anno fa per la realizzazione di una nuova Caserma in contrada Provvidenza, alle spalle della scuola elementare G. Macaluso su terreno demaniale.
    Gigi Restivo

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  2. Il progetto per la costruzione della caserma dei Carabinieri esiste da diversi anni.
    E' stato fatto dall'ufficio tecnico comunale, e precisamente dall'ing. Puma.
    In questa ultima leggislatura ci sono state tutte le condizioni per ricevere il finanziamento.
    La cosa non è andata in porto per la deliberata volonta politica di non dare corso al progetto.
    La costrizione della caserma altre a reppresentare un segnale importante di vicinanza e controllo del territorio da parte dello Stato, per il Comune rappresenterebbe un ottimo elemento di ritorno economico legato legato a molteplici elementi.
    Nel programma elettorale, che la nostra compagine aveva elaborato, la costruzione di tale struttura in c/da Provvidenza era una priorità.
    E' chiaro che i Commissari hanno oggi tutte le condizioni per riprendere e concretizzare tale progetto.
    Speriamo sia la volta buona.
    Resta da capire quali motivazioni possono spingere un'amministrazione Comunale a boicottare la costruzione della caserma?
    G. Guagliano

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  3. E' assolutamente fuorviante che c'è stata la deliberata volontà di boicottare la costruzione della Caserma dei Carabinieri.
    Chiedetelo al Tecnico Franco Puma, il quale, più volte, ha interagito con la locale Caserma dei Carabiniere per rivedere il progetto che lo stesso Tecnico stava predisponendo.
    Sembra quanto mai ingiusto, continuare a dare responsabilità a chi ha soltanto agevolato, questa come le decine di realizzazioni che riguardano tutte le scuole di Racalmuto, per una spesa di oltre due milioni di euro.
    Scuole, tra l'altro tutte quante adeguate.
    E' assolutamente fuori luogo, ma ne capiamo le motivazioni, pensare, con la solita furbizia, di dimostrare che si è, ancora e per sempre gli uni contro gli altri armati.
    Non è così!
    C'è una risorsa che dovrebbe essere comune a tanti uomini di buona volontà, che una volta si chiamava abnegazione.
    Il sottoscritto, da sempre ha fatto ricorso ad un quanto mai indispensabile spirito di abnegazione. Solo così si son potuti portare avanti decine di progetti portati a finanziamento, non ultimi quello relativo alla segnaletica turistica, recentemente finanziato e quello per il completamento del parco Eugenio Napoleone Messana, ovvero l'area davanti al Blob Bar, od ancora la palestra della scuola elementare Generale Macaluso, per un importo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.
    Per la Caserma, ai funzionari che direttamente dipendono dal Ministero dell'Interno, verrà estremamente facile realizzarla.
    Auguri e Buon Lavoro.
    Con la consapevolezza che anche quando si dà il massimo di sé stessi e si raggiungono discreti risultati, comunque nessuno è indispensabile, ma tutti quanti siamo utili.
    Salvatore Petrotto

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  4. LUIGI IANNELLO magari per le ditte appaltatrici per la realizzazione della Caserma ci si affiderà ad aziende vicine a cosa nostra! Sarebbe un paradosso ma a Racalmuto, tutto può succedere.

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  5. Questo intervento sulla necessità di costruire un edificio per la caserma dei carabinieri è un vero colpo da fioretto . I miei complimenti.Il fioretto è una disciplina che richiede leggerezza e riflessività, conciliando agilità e buone capacità tattiche (Wikipedia).
    Hai denunciato con garbo trentanni di malcostume politico. Gli ex sindaci che hanno commentato, hanno l'abilità di usare la parola a proprio uso e consumo, contraddicendosi di continuo. Nel '92 si pensava che doveva cambiare tutto, la fine delle vergogne dei politici della prima Repubblica, a Racalmuto come a Palermo con Orlando per una nuova primavera di legalità. Una propaganda politica fondata contro il legame della mafia con la politica, contro tangentopoli. Ma dopo la propaganda non cambia nulla, lo dice la relazione prefettizia, lo dicono i collaboratori di giustizia, lo dicono i fatti. Venti anni di delusione: le finte querele, le finte discordie, le finte opposizioni. Maggioranza e opposizione insieme, in questi venti anni non si è fatto nulla di diverso rispetto alla vechia politica. Mogli hanno sistemato quelli degli anni '80 e mogli hanno sistemato quelli degli anni '90. In affitto era la caserma negli anni '80, in affitto è la caserma oggi. Rompere il sistema di potere affaristico, politico e mafioso non era conveniente per nessuno. Ho chiamato un consigliere (sciolto) mi ha detto che nel piano triennale non è prevista la realizzazione della caserma. Piccoli interessi di bottega e vecchie protezioni. La scelta di non costruire una caserma appartiene a logiche molto strane, chi conosce la storia di Racalmuto deve riflettere e capire. I poteri politici ed economici hanno utilizzato la mafia locale come schermo per fare affari con le stesse istituzioni dello Stato.
    Ma di queste verità non si parla ancora oggi chissà perché.

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  6. I cittadini cominciano ad essere veramente stanchi di governati che a parole dichiarano di essere contro la mafia, e poi restano più o meno indifferenti all'infiltrazione di questa nelle istituzioni e nel tessuto sociale.
    Stanchi di gente che assume impegni che poi sistematicamente non rispetta.
    Stanchi di gente che vivono le cariche istituzionali come qualcosa che gli spetta per virtù dello spirito santo.
    Stanchi di gente incapace di fare un minimo di autocritica con opportuni passi indietro prima che siano gli eventi ad imporglieli.
    Stanchi di gente che davanti ad un misero interesse personale sono disposti a sacrificare un intero paese.
    Stanchi di politicanti che al di la della carica che ricoprono ne prima ne dopo tale investitura hanno mai dedicato un minuto del loro tempo ad iniziative di interesse generale.
    Stanchi di vivere in un paese che fa fatica ad investire in legalità, e il comandante dei Vigili Urbani viene fatto ruotare di tre mesi in tre mesi.
    (chissà poi perchè)
    Stanchi di vivere in un paese in cui si evita di far pagare le tasse ai possidenti (vedi ici) a discapito di servizi in favore di famiglie indigenti e soggetti con varie difficoltà.
    Stanchi di vivere in un paese in cui una nobile persona fa una donazione immobiliare al Comune e i suoi amministratori per menefreghismo, e strafottenza se ne disinteressano fino a perderne la proprietà (donazione Grisafi).
    Stanchi del ventennale silenzio farcito da indifferenza, degli intellettuali e uomini di cultura.
    E si potrebbe continuare a lungo!
    L'intervento dello Stato nel nostro paese deve rappresentare la chiusura definitiva di un libro che la storia un giorno avrà il compito di rileggere e giudicare se necessario.
    Ogni tentativo di aggiungere capitoli a quel libro potrebbe risultare molto pericoloso e comunque di certo dannoso.
    Chi deve assumersi delle responsabilità etiche e morali lo faccia, consenta alle nuove generazioni compresi i loro figli di organizzare il proprio futuro.

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  7. in questi anni nessuna iniziativa pubblica per la legalità, mentre il capo mafia ha scelto di stare con lo Stato e con la giustizia, gli eletti a rappresentare lo Stato no si capisce con chi stanno. Costruire una nuova caserma è un buon inizio di discussione. La società civile deve farsi sentire, con la legalità si raggiunge il progresso, l'illegalità porta povertà e sottosviluppo. Nel programma dei candidati sindaci era prevista la realizzazione della caserma? Vorrei sapere cosa dicono a tal proposito Brucculeri, Borsellino, Sintino, Enzo Sardo, Scimè. I partiti che dicono?

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  8. Bella questa storia della Caserma dei Carabinieri. Regalpetra libera, come al solito riesce a scovare i veri problemi di Racalmuto e preannunciarne gli sviluppi. Meriti giornalistici a iosa: a mio scorno. Pazienza! Vedo che qualche furbetto di paese cerca di intrufolarsi per acquisire meriti che non ha né può avere. Mi dispiace quando da ciò derivano effetti alone negativi per il paese. Non parlare mai male di te stesso: è l’unica volta che ti si crede sulla parola, diceva qualcuno.
    La storia della caserma dei carabinieri va raccontata per quella che è stata. Brevissimamente: varato il piano regolatore del 1978-80, si cerca di ottenere un prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti per una caserma dei carabinieri alla Provvidenza, dietro le scuole elementari, nel pieno rispetto di una della nove (mi pare) tavole allegate alla gazzetta siciliana del maggio 1980. Si poteva dare del lavoro ai locali, e ce n’era bisogno. Un costruttore di Aragona ebbe a presentare un progetto (se non sbaglio). Il maresciallo della locale caserma di allora premeva, non gradendo più l’allocazione al Monte. Sia come sia, non se ne face nulla perché un locale “padrone di casa”, autorevolissimo, riuscì a lucrare un congruo affitto dislocando il tutto nei suoi immobili.
    E le “pizze” delle intercettazioni fatte durante il periodo più caldo del caso Sindona? E i reperti archeologici che mi si dice il Calderoli avere portato dai carabinieri? Sono dati di archivio che la Benemerita prima o poi deve fornire a noi poveri ricercatori microstorici e archeologi dilettanti. Ne va di mezzo la memoria locale, anche quella preistorica. Il paese di Sciascia merita questo ed altro. Non merita il fango gratuito (e talora inventato) di questo giorni.
    Calogero Taverna

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  9. da quello che leggo i commissari che amministrano il paese devono "sciogliere" il contratto di affitto e dare nuovi locali ai carabinieri. Messi in un garage, a tetto basso, con tanti punti interrogativi: una sede che è una vergogna per l'arma, spero che Malgrado tutto scriva un dossier anche per queste cose importanti, adesso ho capito perché il Ministro Cancellieri non ha visitato la caserma. E'il tempo di liberare una volta per tutti questo paese, tante verità sono nascoste.

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  10. Caro Sergio, non ci intrezzi mai, proponi di costruire la “Caserma dei CC” non sapendo che i Sindaci cessati si erano prodigati a perdi fiato per la sua realizzazione. Poi, la politica si sa è compromesso, tu mi ritiri la querela ed io chiudo un occhio, anzi uno chiuso e uno a vaniddruzza. Faciemmu ‘na cosa ca a la caserma ‘nu ci piensu propriu.
    All’art. 44 del Decreto di Liberalizzazione (senza travisare) del Governo Monti è previsto la realizzazione delle Patrie Galere da parte dei privati ed la relativa gestione (Project financing)
    Questo significa che la gestione carceraria sarà affidata a privati imprenditori. Occorre evitare infiltrazioni mafiose e che le carceri potrebbero essere gestite dai delinquenti, quelli di serie A, naturalmente, perché quelli di serie B saranno il "prodotto", ovvero coloro su cui si farà business. Un tot a carcerato. E il carcere, naturalmente, dovrà essere sempre pieno altrimenti non conviene.
    Allora io ti suggerisco, se vuoi fare il Sindaco, per distinguerti e dare un servizio più completo, di proporre, oltre alla Caserma, la realizzazione a Racalmuto di una Casa Circondariale (Carcere) sede distaccata della Pitrusa. Tra l’altro non occorre costruire niente, già ce l’ abbiamo bello e pronto e ristrutturato di recente grazie alle fattive ed operative amministrazioni appena passate. Sto parlando del carcere annesso alla Chiesa di San Francesco. Così daremmo anche una buona mano d’aiuto al D.A.P. per il problema sovraffollamento carcerario.
    Cateno La Bella

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  11. Sono un giornalista palermitano, seguo i fatti di Regalpetra da qualche tempo, la discussione, nata nel post è molto interessante. Racalmuto è un paese di mafia con boss di tutto rispetto. Il Comune è stato sciolto, da poche settimane, per infiltrazione mafiosa. Ora leggo che la caserma è in affitto da un trentennio. In effetti ho visto la caserma, dal di fuori, in un luogo quasi nascosto, da un accesso esterno mi è sembrato condominiale, cosa a quanto dire molto strana. Ma dalle discussioni, ma non sono certo, dietro alla mancata realizzazione della caserma si nascondono altri tipi di interessi. Chiedo ai lettori eventuali altre complicità non ancora messe in risalto. Grazie anticipatamente.
    Bruno

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  12. Se si esordisce con le vulgatae del paese di Siascia, paese di mafia con boss di tutto rispetto ed altro, vuol dire che poco si sa e nulla di "vero" si vuol sapere. Se così non fosse, potrei forse essere di aiuto (e molto). Su FB ci sto pronto a chiarire anche con documentazione mai pubblicata. Ma le "testate" hanno coraggio? Vorranno davvero sovvertire le comode e remunerative vulgatae?
    Calogero Taverna

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  13. Cielo a quadratinimercoledì, 25 aprile, 2012

    Ho sempre pensato che Racalmuto fosse un paese di gente diversamente intelligenti.
    E la diversità non è certo intesa come minore capacità di ragionamento ed esternazione, ma nel senso proprio del termine.
    Non a caso in questo posto nasce gente come Cicco Burruano,Totò Vaccaro,Lillo Marino, il prof. Scimè, fra Diego La Matina ecc.
    La discussione sulla Caserma mi sembra proprio pertinente concettualmente.
    Così come lo è l'idea del carcere.
    Un carcere a chilometri 0.
    Un carcere che si autosostiene.
    Da qui la strettissima attinenza con la caserma.
    Una discussione veramente interessante.

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  14. Più che una Patria galera a chilometri Zero, quello di san Francesco potrebbe essere un carcere "Usato Sicuro".
    Infatti questo carcere fu istituito dai Borboni che in materia erano molto capaci,vedi carcere San Vito di Agrigento. Quello di Raclmuto invece si chiamava san Francesco, cambia il santo. Con il cambio dei fattori il prodotto è invariato.

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