venerdì 22 luglio 2011

Casta (SI) - Casta (NO) ... perchè il consiglio comunale di Racalmuto non si dimette?

Se il Sindaco Petrotto si fosse dimesso per motivi che esulano dalla politica, dall’attività amministrativa o dalle note vicende che tutti sappiamo, ci sarebbe sembrato legittimo che l’organo Consiliare avesse rivendicato il diritto a continuare il proprio mandato.
A maggior ragione se in questi quattro anni avesse svolto, puntigliosamente, il proprio compito di organo di controllo, di proposta e di indirizzo.
Ma questo, non ci sembra sia successo.
Il fallimento politico-istituzionale, il degrado morale e civile, del Consiglio Comunale ha superato quello della Giunta.

Quello del Presidente, di gran lunga, quello del Sindaco.
(Come dimenticare, tra i tanti, l’episodio della proposta di sfiducia del Milioto, motivata dalla incapacità manifesta ad esercitare il proprio compito; a cui seguirono le, poco onorevoli, dimissioni?
E ancora: Come giustificare la sua rielezione, a distanza di giorni, inscenata dalla stessa maggioranza che lo indusse a dimettersi?
Così come non si può dimenticare il fatto che lo stesso, per farsi rieleggere abbia dovuto firmare un documento con cui si impegnava a “ri-dimettersi” in favore del consigliere Sberna.
Una “farsa” che dà l’idea della qualità, di buona parte, delle persone che compongono l’assise.
Oggi si offre, al Presidente, l‘ennesima opportunità per onorare quell’impegno mancato.
Le dimissioni, così come le ha date il Sindaco, sarebbero un segnale a cui egli, non dovrebbe sottrarsi.
Si potrebbero riempire pagine e pagine ad elencare le responsabilità, le inadempienze, i silenzi del Presidente e di tutto il Consiglio in questi quattro anni.
(L’unica cosa di cui sono capaci è “l’istigazione” al silenzio e qualche, maldestro, tentativo di ricatto con la stessa finalità; invece di accettare le critiche o intervenire sul merito delle questioni).
Qualsiasi persona con un minimo di buon senso, nell’interesse superiore della collettività, avrebbe già fato un passo indietro.
Evidentemente tale sensibilità non alberga in costoro!
La legge, ciò nonostante, gli permette di rimanere in carica contro tutto e tutti.
Non resta che prenderne atto; e se del caso chiamare i cittadini ad esprimersi, con un referendum.
Tuttavia, ci saremmo aspettati, almeno, un tentativo di ri-legittimazione.
Tentativo che non può certo limitarsi alla sola proposta di rinuncia delle indennità.
(la dignità delle istituzioni e degli uomini che le incarnano non può ridursi al mero aspetto finanziario, sarebbe un’offesa all’intelligenza e all’onorabilità dei Racalmutesi)
Tale proposta, peraltro, già presentata circa due anni fa, dai soliti noti, non è mai stata portata alla votazione in consiglio. (ancora una volta prendendosi gioco dei cittadini e della politica)
Per risultare credibili i consiglieri dovrebbero avere il coraggio di fare una seria analisi su quanto è successo, e un’autocritica sul loro operato.
La richiesta di dimissioni del Presidente e del suo vice ne sarebbe la logica conseguenza.
L’elezione di due nuove figure, con ampio consenso, salverebbe loro, almeno la faccia.
Questo è il minimo che potrebbero fare!
Come abbiamo manifestato più volte non comprendiamo come sia possibile che professionisti affermati quali sono il dott. Sardo, dott. Taibi, dott. Licata possano avallare tutto questo con un imbarazzante silenzio pubblico? (salvo in privato manifestare una falsa volontà di lasciare)
Saremmo curiosi di sapere cosa risponderebbero ai loro figli, agli assistiti e ai loro elettori alle domande:

< se ognuno è libero di dimettersi anche autonomamente perché non dare l’esempio?>
La Politica e il Paese vi chiedono solo di interrompere quest’esperienza, specchio del vostro stesso fallimento, per ridare serenità.
Ve lo chiedono non per voltare pagina; ma per cambiare registro con o senza le vostre dimissioni!!!
Il giudice Paolo Borsellino diceva: .

18/07/’11
Alleanza Per L’Italia ( A.p.i.)

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