mercoledì 13 luglio 2011

A Racalmuto chi sono i debitori della verità?...

"Succede però, che i mafiosi in qualche modo iniziano a pagare il loro debito con la verità e la giustizia. Il Sindaco sembra aver assunto un atteggiamento collaborativo sciorinando la sua verità. E tutti gli altri? Dove sono e dove sono stati?"

Giuseppe Guagliano ha detto:
Nella piacevole conversazione svoltasi l’altra sera in piazza, al cospetto della statua di Sciascia, il giornalista Felice Cavallaro ha affermato che l’Italia, la Sicilia e, io dico Racalmuto in particolare, hanno un credito nei confronti della verità.
Resta da capire chi sono i debitori.
Dopo il dibattito, ai più, è sembrato che l’entità del credito sia sostanzialmente rimasta invariata.
Gli illustri ospiti, hanno detto alcune verità, altre parziali, e omesso di dire quelle scomode che in qualche modo li riguardava.
A Racalmuto chi sono i debitori della verità?
Il Sindaco che per quasi tre legislature ha governato questo paese?
I Consiglieri Comunali con in testa il Presidente che li rappresenta, arroccati nel “fortino” del comune contro la volontà dei Racalmutesi che chiedono loro le dimissioni?
Le decine di professionisti, disoccupati, show man, diversamente intelligenti ecc. che in questi anni hanno ricoperto il ruolo di assessore?
O piuttosto la società civile; ovvero gli “intellettuali”, gli imprenditori, e gli stessi mafiosi?
Un intero paese in somma.
Con le giuste differenze, alla fine, si può dire di essere tutti creditori e debitori allo stesso tempo.
Dice bene Gaetano Savatteri su Malgrado Tutto -i mafiosi in questo Paese hanno ammazzato, fatto affari, si sono arricchiti, coperto latitanze-
Questo è potuto succedere per il persistere di un sub strato culturale, un sottobosco sociale (più esteso di quanto possa sembrare) fatto di complicità, omertà, pavoneggiamenti e condivisione di un certo modo di essere e di vivere.
Succede però, che i mafiosi in qualche modo iniziano a pagare il loro debito con la verità e la giustizia.
Il Sindaco sembra aver assunto un atteggiamento collaborativo sciorinando la sua verità.
E tutti gli altri? Dove sono e dove sono stati?
Non hanno visto? Non hanno sentito? Non sanno? Dormivano!
Non basta, assolutamente, al Paese che si dica: - noi non c’entriamo con la mafia - -siamo persone per bene-. (lasciando intendere che altri, magari nello stesso ambito politico, sono i responsabili).
-Il debito di verità non diminuisce a Racalmuto quando il Consiglio Comunale dice di voler restare in carica per fare col Commissario quello che non ha mai voluto fare col Sindaco, ovvero l’azione di controllo, di proposta e d’indirizzo.
-Non diminuisce quando, si rifiuta di portare in consiglio, per la discussione, fatti e atti gravi riguardanti il Paese, l’attività amministrativa dell’Ente o dei loro rappresentanti.
-Non diminuisce quando la maggioranza numerica consiliare sentenzia il fallimento politico-amministrativo del Sindaco chiedendogli le dimissioni, e quando questi fa un passo indietro loro restano, indecentemente, a tenere viva la fiamma del loro stesso fallimento.
-Non diminuisce quando i consiglieri che sostengono politicamente il Sindaco restano in carica, dopo le dimissioni di quest’ultimo, senza sentire l’esigenza di spendere una sola parola in sua difesa o verso l’operato degli assessori da loro stessi indicati; pur condividendo con essi molte “cose”.
-L’omertoso silenzio, l’apatica indifferenza, il velato coinvolgimento e il non volersi rendere conto di quello che sta succedendo a Racalmuto, il non volersi, ostinatamente, assumere qualsiasi responsabilità, sono comportamenti equiparabili alla menzogna e forse a quelli mafiosi.
Di questa storia quello che risulta incredibile è che professionisti affermati, affrancati da qualsiasi condizionamento di tipo morale e materiale, quali sono il dott. Sardo, il dott. Licata, il dott. Taibi, possano mostrare tanta indifferenza verso la comunità.
Come se non fossero interessati a riaffermare un clima di serenità e concordia.
Ma sbaglio o anche loro vivono e lavorano a Racalmuto?
Ma sbaglio o anche loro hanno famiglie a cui rendere conto?
Giuseppe Guagliano..

23 commenti:

  1. Bella la foto di peppe.

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  2. Guagliano tra mille difetti ha il merito di dire le cose come stanno. senza peli sulla lingua. condivido quello che dice perchè dice la verità. i mafiosi hanno pagato con il carcere o la morte o l'allontanamento dal proprio paese lasciando tutto e tutti. petrotto si dimette da sindaco o dichiara di lasciare per sempre la politica ma tutti gli altri complici del sistema corrotto fatto di parentopoli, mafiantopoli, tutti quelli che hanno visto e hanno taciuto e continuano a tacere, non facciamo nomi di partito perchè non si salva nessuno, pensavo che qualcuno si salvasse ma dopo le dichiarazioni di Di Gati confermati da Petrotto i mafiosi hanno diviso i voti a candidati sindaco di centro destra e di centro sinistra, per uno come me di sinistra da tante generazioni è gravissimo. questo è un paese di politici corrotti. speriamo che le nuove generazioni siano più diligenti e che non prendano esempio dai padri.

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  3. (da facebook)
    La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. e allora e tempo reagire e di pulire !!!!!!

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  4. L'anonimato è proprio una bella libertà. Non ci credevo che si trovasse il coraggio di parlare male della mafia. Proviamo a firmare!

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  5. Guagliano ed Alex hanno perfettamente ragione. Cara Enza F, purtroppo debbo correggere alcune tue affermazioni: è l'uomo come singolo individuo che ha un inizio ed una fine, ma i fatti umani, la storia ci insegna hanno la tendenza a ripetersi e perpetuarsi, magari assumendo sembianze apparentemente diverse. Ti faccio un esempio: io posso anche credere che prima o poi i "pungiuti" a Racalmuto si estingueranno, chi perchè finiti nelle mani della giustizia, chi per morte naturale, chi per estinzione della razza; ma possiamo mai immaginare che in un paese come Racalmuto possa cessare la tendenza alla delinquenza più o meno organizzata? possiamo mai pensare ad un apparato impiegatizio comunale pulito e sopratutto ligio al dovere? possiamo mai pensare ad una classe imprenditoriale che lavora secondo le leggi di un mercato del lavoro onesto e leale? E' giusto bisogna reagire e bisogna pulire, ma cambiando in modo radicale la mentalità della gente: non plotoni di carabinieri, ma plotoni di maestri di scuola elementare, diceva qualcuno.

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  6. mettere o omettere la propria identità che cambia? siamo tutti in cerca una nuova dimensione di vita perchè quella attuale fa schifo. Da decenni che si parla di mafia e mala politica, di corruzione, di privilegi per i parenti dei politici e degli stessi politici al comune alla provincia e alla regione, ovunque. E' possibile credere che a Racalmuto dove la mafia era dappertutto non ti lasciava mai la politica era "AVULSA" . Mi meraviglio ancora come mai nel 1993 tutti i vecchi politici scappano dal consiglio comunale e adesso che è in dubbio proprio la politica. Cari consiglieri comunali come non vedere e non capire quello che sta succedendo. Non si può trascurare questa situazione o uscite con coraggio oppure siete menzogneri. quello che dice la gente sussurrando è terribile, si fanno nomi e cognomi di nuovi e vecchi collusi ai mafiosi. vedete che tutto arriva nessuno è intoccabile dopo cuffaro adesso il ministro romano tutto è possibile ed immaginabile.

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  7. Caro Candido prima dobbiamo pensare ad una classe politica nuova, capace al di sopra di ogni sospetto su mafia, droga, tangenti e ruberie. Poi pensiamo ad altro. In questo moemento bisogna togliere di mezzo la politica che ha barattato voti con i mafiosi, la politic che sistema solo quelli del prorpio nucleo familiare, la politica degli ignoranti e incapaci e poi si pensa a tutto il resto.

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. per i consiglieri comunaligiovedì, 14 luglio, 2011

    eravu piru e nun facistivu pira, ora ca siti n'cruci vuliti fari miraculi (il proverbio)

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  10. pe' troppu seriu si ni sta fotografia attenzione al comitato chi lo ferma ora ca nun cè lu parenti

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  11. Comitato F. la Matinagiovedì, 14 luglio, 2011

    Pubblicata da Comitato la Matina il giorno giovedì 25 febbraio 2010 alle ore 18.50.
    (Vi invito a rileggere le note che il Comitato ha pubblicato su fb da tre anni ad oggi).
    (Quando il silenzio su questi e altri argomenti era assordante; oggi grazie al blog di Sergio le cose iniziano a cambiare realmente)
    Dopo Regalpetra finalmente Racalmuto Libera.
    Nel suo significato etimologico la parola mafia sta ad indicare un gruppo di persone unite per conseguire o conservare con ogni mezzo i propri interessi particolari anche a danno di quelli pubblici.
    Retto dalla legge della segretezza e dell'omertà, che ricorre a intimidazioni, estorsioni ed altre manifestazioni violente di natura diversa, mediante l'utilizzo anche di armi.
    Se togliamo di mezzo le armi, di fatto, oggi più di ieri, al governo di tanti enti pubblici e privati possiamo dire che persistono gruppi "mafiosi" non armati.
    Non c'è più una clesse politico-dirigente, ma gruppi o meglio "bande" unite per conseguire o conservare con ogni mezzo i propri interessi.
    Nelle istituzioni regna la segretezza, in chi le rappresenta l'omertà, contro ogni legge volta ad affermare la trasparenza e la condivisione.
    La violenza psicologica e l'estorsione del consenso, fanno leva sul bisogno della gente.
    Bisogno che viene mantenuto e alimenteto ad arte.
    La mistificazione più subdola e la propaganda di basso conio aggrediscono ogni valore.
    Lo stato di democrazia, la libertà, non sono cose che bisogna dare per scontate.
    E' difficilissimo realizzarle è, pericolosamente, semplice perderle.
    Lo stato di diritto va rivendicato ed esercitato ogni giorno in ogni momento.
    A volte per frenare tentativi di deriva democratica basta, semplicemente, esprimere un pensiero, dire una parola, fare una critica, dire mi piace o non condivido, fare un commento.
    Si pensi a chi per poter esercitare questi, per noi banali, diritti rischia o addirittura perde ogni giorno la vita.

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  12. Condivido il signor Guagliano

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  13. Un amico di regalpetra liberagiovedì, 14 luglio, 2011

    Guagliano, tutto quello che tu scrivi, corrisponde a verità.
    Ma come debellare, questo "cancro".
    A me, mi senbra, che le istituzioni che dovrebbero combattere questo tipo di "mafia", come la chiami tu non armata, sono loro disarmati e impotenti.
    Infatti le istituzioni, preposte, sanno tutto, li conoscono e non fanno niente.
    E tu cittadino devi sopportare, le ancherie e il disservizio che questi creano, se parli, sei tu il "malfattore". Cosa fare?
    Non rispondere, uniamoci e combattiamo, perchè nessuno si unirà a me o ate.

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  14. Riporto parte del commento di Enza F. .. “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.” e parte dell’altro commento di Un amico di regalpetra libera che ha detto... “Ma come debellare, questo "cancro". A me, mi sembra, che le istituzioni che dovrebbero combattere questo tipo di "mafia", come la chiami tu non armata, sono loro disarmati e impotenti. Infatti le istituzioni, preposte, sanno tutto, li conoscono e non fanno niente.”
    Ho l’impressione che la frase detta da ENZA F. sia stata detta dal Dott. GIOVANNI Falcone MAGISTRATO ANTIMAFIA MARTIRE, che condivido in pieno. Valuto tale frase con un contenuto enormemente più grande di quanto si possa comprendere dalla sua semplice lettura.
    In maniera sottile, delicata, a mio avviso la frase riportata da ENZA F. ha dei legami con quanto commentato da Un amico di Regalpetra libera. Cerco di spiegarmi: La mafia è un fenomeno “umano” ed aggiungerei parlando di MAFIA, “siciliano”. Se “l’uomo” o il “siciliano” cambia il suo modo di vivere e di ragionare, cambia anche il fenomeno “MAFIA”. A mio avviso il siciliano pur avendo enormi ed innumerevoli pregi, tra i pochi difetti ha purtroppo quello di non apprezzare e di non tenere affatto alle cose belle in generale (direi che non ha la cultura del bello ma del disfattismo), non cura l’organizzazione delle cose (direi che è approssimativo), in generale non lavora con amore e passione (direi tanto quanto e forzatamente perché obbligato), non crede in quel che fa con la consapevolezza che ciò che crea, in positivo o in negativo, dura nel futuro.
    Sta lì a guardare già dai semplici problemi o fenomeni della sua società, con la speranza e convinzione che qualcun altro prima o poi li debba risolvere o li risolverà. Si arriva al punto di pensare che i problemi degli altri non gli appartengono, non lo toccano, ed i suoi problemi li debba risolvere qualcun altro.
    Se la gente inizia a rispettare il prossimo come se stesso; se inizia a tenere le opere e gli spazi pubblici puliti come casa propria, senza danneggiarli solo per il gusto di rompere …"tanto non è mio”; se chi amministra un paese lo fa come amministra il suo nucleo familiare (e non amministrare con il suo nucleo familiare) tenendo conto che le entrate devono essere sempre superiori alle uscite; se tutti fanno delle piccole rinunce e sacrifici pagando le tasse in maniera equa ma nello stesso tempo tutti devono essere aiutati nel modo giusto nel bisogno, come se fossero dei figli o fratelli; se chi assiste ad atteggiamenti “mafiosi” fa percepire il suo disgusto facendogli intendere a quella persona “ sì nenti miscati cù nuddu” facendoli capire che non hanno terreno dove muoversi; se chi ha visto qualcosa o sa qualcosa collaborasse con le Istituzioni, e non mi riferisco solo alle denunce alle Forze di Polizia o alla Magistratura, ma a tutte le altre istituzioni od organismi dello Stato, allora le cose cambiano …. REGALPETRA E’ CAMBIATA E STA CAMBIANDO IN QUESTI ANNI. Mi sento solo di dire a Racalmuto: ALZA LO SGUARDO ALL’ORIZZONTE DEL FUTURO E NON TENERE PIU’ LA TESTA BASSA GUARDANDO SOLO LE PUNTE DEI PIEDI MENTRE FANNO QUEI POCHI PASSI SULLA STRADA DELLA VITA. CORRI……….

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  15. Ma che cosa rappresenti nel paese caro guagliano, che continui a criticare tutto e tutti . Il problema l'abbiamo capito tutti , non vedi l'ora di cercare con tutti i mezzi di arrivare al tuo obiettivo quello di sedere in quelle poltrone che per il momento occupano gli altri , allora tutto andrà bene per te, ma per gli altri non sarà sicuramente così.
    Parli di dimissioni del consiglio, ma tutti sappiamo che anche tu hai avuto la tua ricompensa , infatti hai un rappresentante nel consiglio di amministrazione delle "tre sorgenti" che tu hai criticato tanto , perchè non l'ho fai dimettere , anche lui è stato nominato dal sindaco Petrotto su tua indicazione.

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  16. un amico di regalpetra liberasabato, 16 luglio, 2011

    Amico anonimo, la nostra società, purtroppo, penalizza e "condanna" chi come te e me, vuole cambiare il modo di amministrare (come il buon padre di famiglia) e di "vivere" da cittadini.
    Io in prima persona, mi sono permesso,solo di rimproverare un ragazzo,che danneggiava la cosa pubblica, il padre mi ha aggredito,dicendo,che non dovevo,mai più dar fastio al figlio,altrimenti, mi denciava.
    Inoltre, mi sono "permesso" di denunciare, "ancherie" fatte da persone preposte a controllare, atti amministrativi e applicare le leggi:
    risposta, be...,sa....,ma....,faccia causa, tanto durerà anni!!!!
    Oggi,queste sono le risposte e i modi,che sia il pubblico o il privato, "tratta" il cittadino.
    "REGALPETRA E' CAMBIATA E STA CAMBIANDO IN QUESTI ANNI",scusami, forse in peggio?

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  17. Amico di regalpetra libera,
    più delle volte bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto. Sono dell'idea che ognuno di noi può mettere una goccia nel bicchiere e vederlo sempre più pieno. CERCHIAMO DI ESSERE COSTRITTIVI E VIVIAMO CON POSITIVITA'. Ciò che hai fatto ti rende onore e non ti arrendere, quello che ognuno di noi semina nella vita, nella famiglia e nella società, dopo raccoglie. La storia ci insegna che chi semina vento raccoglie tempesta... ma se uno semina bene raccoglie bene

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  18. Giuseppe Guaglianodomenica, 17 luglio, 2011

    Caro amico anonimo, ferma restando la tua libertà di espressione anche in forma anonima, ti invito ad informarti meglio prima di dare giudizi.
    La battaglia del Comitato, che è anche la mia, dura ormai da parecchi anni.
    Io non voglio rappresentare niente.
    Voglio solo rivendicare, con forza, il mio diritto di essere un cittadino, con la libertà e il dovere morale di partecipare, mettendo la faccia, alla costruzione di un progetto di governo e allo stesso tempo di poterlo criticare qualora questo non dovesse essere rispettato.
    A proposito di sedie ti ricordo, caro anonimo, che il sottoscritto da assessore in carica non ha avuto nessuna difficoltà ha manifestare il proprio dissenso,con un pubblico manifesto, sull'operato della mia stessa giunta in conseguenza del quale ho lasciato l'incarico.
    Mi puoi dire, a tua memoria, quanti altri assessori hanno rinunciato alla poltrona in favore della propria libertà?
    E tu stesso vi rinuncieresti?
    Per quanto riguarda il consorzio ti voglio ricordare che il sottoscritto ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria elettorale con due liste che hanno eletto ben 5 consiglieri.
    Un posto di sottogoverno, dato per altro con merito politico non a propri familiari com'è usanza, mi sembra poca cosa rispetto a chi le elezioni le ha perse per poi,negando la propria dignità, entrare in amministrazione e mangiare come si suol dire a due "gargie".
    Le dimissioni non possono essere imposte, se il rappresentante del Tre Sorgenti le vuole dare è libero di farlo.
    Chiudo dicendo che, oggi, vale la pena dare credito a tutti coloro che propongono ragionamenti, metodi e idee nuove per la politica a Racalmuto.
    Ti invito a farti coraggio, uscire allo scoperto e dare il tuo contributo per il cambiamento.

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  19. Un amico di regalpetra liberadomenica, 17 luglio, 2011

    Mi faccio meraviglia, Giuseppe Guagliano, giovane cambattivo e pronto sempre al dibattito politico.
    Ma oggi, se pur provocato, quasi "aggredisci e inveisci", su chi
    esprime la sua opinione, vero è, in modo non garbato.
    Ma forse, ciò scaturisce, dal tuo modo di esporre le cose.
    Bene, detto ciò, per me, ho votato Petrotto, forse per te è una colpa.
    Non credo e non crederò mai, che Petrotto, abbia favorito la Mafia.
    Ha moltissime colpe, come quella di non aver amministrato il paese, di averlo "ceduto" compreso il consorzio , nelle mani di quattro "sciacalli"
    Mi riferisco in paticolar modo, a consiglieri e dirigenti comunali, quelle persone che lui, prima combatteva.
    Quindi , non lamentarti, di chi ti critica,visto che tu, con altri due , avete contribuito, forse involontariamente Tu, al suo collasso
    Per quanto riguarda il volere il "cambiamento", io personalmente, pur non condividendo i tuoi modi di voler "cambiare",lotterò nel tentare di raggiungere con altri tale meta.
    Inoltre, io non so chi è l'anonimo che scrive, ma rispetto il suo volere e lo esorto a non essere offensivo nei confronti di nessuno,anonimi e non, perchè in questo modo, aiutiamo, quelle persone che remano contro in CAMBIAMENTO.

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  20. Se sei un amico di Regalpetra Libera sei anche un mio amico (se mi posso permettere)Nella mia nota traspare un po di fastidio per la superficialità e la disinformazione subita.
    Non ho certo ne aggredito ne inveito nella mia nota.
    Ti invito a rileggerla.
    Ho solo puntualizzato qualche circostanza, avendo ribadito in premessa il mio rispetto verso qualsiasi forma di epressione, anche anonima.
    Quanto a Petrotto tu capisci che per me non è facile esprimere qualsiasi valutazione, tuttavia avendo dato un importante contributo politico alla sua elezione ed essendo rappresentante del C.F.La Matina che tante battaglie politiche e sociali ha fatto, per coerenza non posso sottrarmi al confronto.
    Non ho mai detto e neanche penso che il Sindaco abbia favorito la Mafia.
    Ti ringrazio per il "forse involontariamente"; in verità l'unica cosa a cui ho contribuito è alla sua elezione.
    Al collasso politico del Sindaco ci hanno pensato altri.
    Parenti, pseudo amici e certi sodali tuttora in attività.
    (tante volte ho cercato di convincere il Sindaco a cambiare strada ed attegiamento, ma invano. Questa per me è una parentesi triste e dolorosa)
    Forse si mi fossi limitato (egoisticamente) a stare dietro le quinte a monetizzare una rendita di posizione guadagnata sul campo, senza apparire, oggi, secondo una certa cultura Racalmutese sarei stato considerato "spertu".
    Avendo a suo tempo rinunciato a qualsiasi ruolo di governo, oggi nessuno (compresi gli anonimi) avrebbe detto niente su di me.
    Ma questo modo di fare non appartiene alla mia cultura.
    Ti posso fare una domanda, che rivolgo anche a tutti coloro che leggono: cosa pensi di quei soggetti che perdono le elezioni e si consegnano al vincitore contro ogni regola morale solo per interessi personali?
    Mi piacerebba conoscere la tua opinione dell'anonimo precedente e in genere di chi legge.
    Consentimi in ultimo una piccola nota polemica:
    se mi fai capire quali sono i tuoi modi per cambiare le cose, sono ben lieto di seguirti.
    Io conosco solo quello di dire quello che penso cercando di essere "uomo" in ogni situazione, anche nello scrivere una nota sul blog.

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  21. un amico di regalpetra liberamercoledì, 20 luglio, 2011

    Guagliano, forse hai letto male, infatti oggi tu mi chiedi, cosa penso di "quei soggetti che si consegnano al vincitore", se leggi bene il mio commento li definisco "sciacalli" e dico di più, sono privi di moralità politica e intellettuale.
    Vedi, il mio modo di cambiare politica è semplice:
    -si dovrebbe iniziare,mettendo delle regole, cioè, chi si propone per Sindaco,oltre che per legge,per rispetto dell'elettorato presentare un programma e portarlo avanti,altrimenti dimettersi;
    -deve governare con la sua maggioranza eletta,senza aggiunte o altro;
    -deve nominare tutti gli Assessori al momento della sua candidatura;
    -i Consiglieri, eletti nelle sue liste o che appoggiano, devono mantenere, diciamo rispetto all'elettorato,restando nella posizione di partenza,altrimenti la decadenza;
    -gli Assessori e i Consiglieri, devono, rinunciare a gettoni o a stipendi, solo il rimborso per le spese documentate istituzionali, perchè, amministrare deve essere orgoglio e non solo mero guadagno e risolvere i propi bisogni.
    ecc., ecc.
    Queste sono le prime cose elementari, da stabilire,sembrano cose futili e senza senso,ma,pensandoci bene,importanti e basilari.
    Poi, rimboccarsi le maniche e tutti insieme, eletti,elettori e sostenitori,lavorare per cose importanti,per poter cambiare questo paese.
    Consentimi in ultimo, come dici tu,una cosa: io non ho mai scritto (anche con l'anonimato "un ammico di regalpetra libera")e non mi permetterò mai, per un mio modo di esprimermi e pensare, di classificarti "uomo o non" sia a te che ad altri.
    perchè, ho molto rispetto e lo pretendo, sia delle persone e del loro pensiero,anche, se difforme dal mio.

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  22. Ho iniziato a fare politica quando avevo 15 anni nel p. Socialista.
    Ma solo da 10 attivamente ed in prima persona a livello locale.
    Condivido al 100% le regole di cui tu parli.
    Se vai a rileggere le decine e decine di volantini fatti dal comitato trovi proprio questi principi ispiratori.
    Ma non come retorica, come fa qualcuno.
    Per me sono una pregiudiziale senza la quale non sono disposto a stare seduto in nessun tavolo politico a costo di rununciare a rendite di posizioni acquisite.
    Tu sai (credo) il ruolo che il Comitato ha avuto nell'ultimo successo elettorale di Petrotto.
    Avrei potuto essere eletto a consigliere senza alcun problema e mettere sul piatto l'elezione a presidente del consiglio.
    Ho preferito privileggiare il progetto (sbagliando).
    Ti posso garantire che anche dall'esterno avrei potuto farmi come si suol dire "i cazzi miei" molto meglio di chiunque altro.
    Ma vista la piega che prendeva l'amministrazione e constatato che non potevo impedirlo già dopo poco più di un anno ho preferito percorrere altre strade.
    Non si possono calpestare le regole di cui tu parli per poi enunciarne la fede.
    La coerenza ha sempre un costo.
    Consoderata la similitudine del nostro pensiero ti propongo di lavorare assieme per il cambiamento.
    Scegli tu l'approccio e il modo per farlo.

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  23. un amico di regalpetra liberamercoledì, 20 luglio, 2011

    Guagliano, mi fa piacere, che condividi al 100% le regole che ho descitto nel mio commento.
    Ma credo e vorrei sbagliarmi che, le altre regole, "regole", per amministrare questo paese,che moltissimi cittadini,plauduranno,ma altri criticheranno.
    Utili anche, per l'anciare e far conoscere Racalmuto come meta turistica, ciò, potrà avverasi,solo togliendo a pochi il potere aasoluto,diciamo "decisionale" sul destino di Racalmuto.
    Questa è un'altra regola, da portare avanti.
    Se, anche tu, condividi questa regola,possiamo discuterne di persona per parlare delle altre regole,che per il cittadino, non comportano esborsi,ma per le "CASTE" saranno perdita di molti EURO.
    Stabilisci, tu stesso dove incontrarci.
    Premetto,che già ci conosciamo benissimo e già ci siamo "scontrati".
    Un indizio: io, penso,che prima di ogni cosa, viene, il nostro paese e conseguenzialmente i Racalmutesi,ripeto i Racalmutesi,con la R maiuscola.
    Se,questo, ti fa capire, chi sono, sai che, quello che scivo o dico, lo penso e lo porto avanti, fino alla fine, lottando fino alla fine,contro qualsiasi "CASTA" o potere occulto, pagandone, personalmente, le conseguenze.

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