lunedì 7 novembre 2016

Racalmuto, ritirare la mozione di sfiducia al sindaco e sottoscrivere un "Patto per Racalmuto"

Passerà un'altra settimana, poi si discuterà in consiglio e (forse) si voterà la mozione di sfiducia al sindaco presentata dagli otto consiglieri della maggioranza. Perché forse?  Semplice, in politica tutto è possibile. Facciamo ordine.
Il sindaco ha due possibilità su tre di restare in carica.
Prima ipotesi: solo otto consiglieri firmatari votano la sfiducia. Il sindaco resta in carica.
Seconda ipotesi: con dodici voti favorevoli alla sfiducia il sindaco decade. Quindi, se otto consiglieri firmatari più i cinque della minoranza, per appello nominale, votano la sfiducia, si conclude il mandato del sindaco e dei consiglieri. 
Terza ipotesi: la mozione di sfiducia viene ritirata.  
Per giungere al ritiro, scelta responsabile e ragionevole, il sindaco e le forze in consiglio dovranno per un momento dimostrare maturità politica e sottoscrivere renzianamente un Patto per Racalmuto, stabilendo in modo chiaro e deciso, tempi e modi per il raggiungimento di risultati politici importanti per la comunità.
Dalla riqualificazione del centro storico, al miglioramento della gestione differenziata dei rifiuti,  all'ampliamento del cimitero, ad un piano di investimenti per lo sviluppo, alla riduzione delle tasse, alla consegna delle case popolari, all'avvio dei cantieri finanziati con i fondi Anas, ai servizi per giovani, all'adeguamento del teatro alle norme sulla sicurezza, all'apertura della piscina per la prossima estate. Questa settimana è decisiva per ragionare e ripensare il futuro a breve e a lungo termine. I consiglieri singolarmente, ad uno ad uno, hanno il dovere verso la città di fare la cosa più giusta, ritirare la mozione sarebbe (secondo il nostro punto di vista) la scelta più saggia per riprendere il cammino. 
(sergio scimè, blogger)

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