mercoledì 14 aprile 2010

Giovanni Salvo: "Girano le Pale e le lettere alla Procura della Repubblica"


L’impianto delle pale eoliche sulla collina del Monte Castelluccio di Racalmuto è giunto al via.
Il Castelluccio un rudere in mano ai privati, di proprietà dell’Ingegniere Angelo Cutaia, che lo ha di recente ristrutturato “ sorge sul Monte Castelluccio in una posizione strategica per il controllo del territorio circostante. Molte le leggende che legano questo sito al mito, secondo antiche storie qui, i sicani, che forse avevano, nei pressi dell’attuale castelluccio, un loro villaggio, combatterono contro i greci, che tentavano di portare via loro il controllo delle miniere di zolfo.
 Poi, avamposto romano e bizantino. Tuttavia la storia, dice che la sua prima costruzione risale alla dominazione Araba, (825 - 1018) e fu adibita, inizialmente, a torre di avvistamento, utilizzando, probabilmente, un precedente sito di origine bizantina”.
Pare non sia più una questione di pro e contro, di certezze ed incertezze, di paesaggio si e paesaggio no.
L’eolico sul Monte Castelluccio ora sul nastro di partenza è una promessa mantenuta.
La poesia è il salvagente in cui ci aggrappiamo quando tutto sembra svanire?
Sembra proprio di si, specialmente in assenza di sentimenti.
Dunque anche i versi in difesa di lu “castiddruzzu” dello scrittore e poeta racalmutese Piero Carbone, “supirchjarii quantu nn’a’ vidutu nni ddru paisi ca ti voli scurdari”, sembrano non avere sortito tanto effetto.
E poi amiamo dire che la poesia non è morta.
Sono 56 i milioni di Euro stanziati quest’anno da Bruxelles in sostegno delle fonti pulite di Energia definita intelligente.
Non si può non ammettere che la salvaguardia dell’ambiente sia un fattore importante, ma è anche legittimo il timore che siano forse ormai troppi i “giganti” che amichevolmente dominano le nostre colline e che un giorno potrebbero deluderci.
Intanto il Governo Federale Svizzero ha pubblicato delle linee guida sull'eolico che limitano il proliferare degli impianti, tanto che si parla già di “sindrome da pale eoliche”.
Il nostro timore è quello che dietro la battaglia ambientalista possano nascondersi interessi tali da paragonare i nostri sfegatati sostenitori dell’eolico “assistito”, come a dei professionisti “dell’antimafietta ambientalista”, di sciasciana memoria.
Solo questione di mesi, ben presto a Racalmuto avrà inizio dunque il primo stato di avanzamento che vedrà l’alzata delle diciassette torri sulla collina del Monte Castelluccio, area ricadente proprio in adiacenza delle miniere dismesse di salgemma, zone interessate da potenziali fenomeni di dissesto connesso allo sfruttamento minerario del sottosuolo.
Dato il vento a favore e tutte le autorizzazioni necessarie, diciassette vigorosi giganti, sorretti da enormi piattaforme di cemento armato, si alzeranno, salvo imprevisti, sulle colline circostanti di Racalmuto e agiteranno ben presto le loro lunghe e possenti braccia.
Inizialmente saranno solo diciassette i piloni previsti nel parco eolico in questione, cui seguiranno a breve altri appartenenti ad un secondo piano energetico, già approvato dall’assessorato regionale all’industria.
Ogni aerogeneratore raggiungerà l’altezza di 150 metri, considerato che solo il raggio di ciscuna elica è di cinquanta, dovrebbe bastare a rendere l’idea dell’enormità del progetto, che ha finito per sovrastare persino le polemiche dei favorevoli e dei contrari.
La sensazionalità della notizia non è dunque più data da quella che potrà essere la novità degli impianti eolici, bensì dalla stazza di quei piloni maestosi, considerati tra i più alti d’Europa e dunque rari sull’intero territorio nazionale.
Colossi che sembrano incuriosire tutti, al di sopra di ogni altro interesse.
Pare proprio, dal silenzio del Consiglio Comunale di Racalmuto, che tale progetto energetico, destinato a dominare le colline circostanti il paese di Leonardo Sciascia, potrà dare un tocco di “modernità” e di progresso al contesto paesaggistico.
Se è vero che i motori destinati a fare ruotare le enormi eliche, dal diametro di cento metri, saranno quasi simili alle dimensioni di un autobus di circa cinquanta posti, altro che scienza!
Si potrà considerare il Monte Castelluccio come “l’albero delle anime” dunque un luogo sacro, trasformato in uno scenario fantascientifico simile a quello concepito proprio da James Cameron nel film “avatar”, che vedrebbe Racalmuto come Pandora.
Ad impiantare le pale, dalle vaste proporzioni, non sarà comunque il “re” dell’eolico agrigentino Moncada, ma una società di recente costituzione a partecipazione estera, Energia & Servizi ENGINEERING s.r.l. , che pare essere già in possesso di tutte le autorizzazioni indispensabili affinchè possano iniziare gli stati di avanzamento.
L’inizio prevede la realizzazione di parecchie strade, in cima alla collina, che consentiranno il raggiungimento degli impianti via terra.
Altri tipi di lavori, come il montaggio e la manutenzione, potrebbero essere effettuati con l’ausilio di elicotteri.
I giganti, che domineranno le contrade racalmutesi Villanova e Culma, dalla “longa manus” di cinquanta metri , alti nel complesso più del grattacielo pirelli di Milano con i suoi 127 metri distribuiti su 31 piani , sovrasteranno non solo Racalmuto ma tutto il territorio circostante.
Infatti il timore che siano state adottate in termini di permessi , pareri e concessioni decisioni troppo affrettate, è stato sollevato proprio dal Sindaco del vicino Comune di Montedoro, Federico Messana, che ha provveduto ad inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica.
La società che pare darà lavoro, inizialmente ad un paio di persone, sembra già aver preso a cuore le sorti del paese, partecipando alla spesa pubblica con congrui contributi elargiti al Comune di Racalmuto; ciò pare sia accaduto in occasione delle celebrazioni per la visita del Presidente della Republica, Giorgio Napolitano.
Fatto ancora più, come dire, gratificante per la nostra cittadina è la fiducia manifestata da parte della Engineering s.r.l., che ancor prima di ricevere i necessari pareri favorevoli da parte del Comune, pare abbia destinato un modesto contributo anche all’Ente Tearto Regina Margherita.
Tempi d’oro dunque per la nostra Racalmuto, che riceverà una royalty annuale come indennizzo per il danno ambientale subito.
Soldi che affluiranno nelle casse del Comune di Racalmuto e che non saranno bastevoli neppure all’abbattimento del costo della bolletta dell’illuminazione pubblica.
Cosa diversa sarebbe se si fossero ottenute, nonostante i danni ambientali subiti, delle agevolazioni per i cittadini e per le attività commerciali, alleggerendo il costo della corrente elettrica consumata sul territorio cittadino.
Ma come è facile prevedere, allo stato attuale, i soldi che la Engineering s.r.l. riverserà al Comune rischiano di finire miseramente nelle tasche dei nostri politici, a mò di indennità e consulenze varie.
Il programma pare essere stato condiviso dall’intero Consiglio Comunale, che di fatto non si è opposto al progetto, che avrebbe dovuto prevedere un cambio di destinazione d’uso dell’area destinata al colossale impianto eolico.
Forse si sarebbe dovuto prevedere una variazione urbanistica, in deroga al piano regolatore vigente, da zona a vincolo minerario ed agricolo ad area strettamente industriale.
Tralasciando l’aspetto di quella che può essere considerata la sconfitta dei più, per quanto potrebbe riguardare l’impatto ambientale causato da tali colossi dell’energia pulita, resta dunque l’aspetto spettacolare del disegno che potrà divenireuna vera attrazione per i curiosi che, di tanto in tanto, vorranno misurarsi da vicino con l’enormità dei “pirelloni”. (Giovanni Salvo)

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