martedì 13 aprile 2010

"L’antimafietta ulizzata da chi ha solo il fine di imbavagliare il consiglio comunale" di Luigi Scimè


Cercavo Eolo e invece ho trovato Ridicolo.
Perché è veramente ridicolo il fatto che di questa storia noi cittadini ne sappiamo quasi nulla. E dato che, come è giusto che sia, le storie contano, credo vada resa chiara a tutti anche questa.
Far sapere ai racalmutesi, finalmente, la vicenda pale eoliche sul nostro territorio, da quando è iniziata nel 2005 ad oggi, mi sembra doveroso.
Una vicenda tanto silenziosa quanto fosca.
Sull’eolico in Italia non ci giungono buone notizie dai mezzi di comunicazione: carte false, pale che non hanno mai funzionato, tangenti, parenti di amministratori sistemati, sindaci antimafia come Crocetta e difensori dei beni culturali e del bello come Sgarbi assolutamente contrari.
I soliti finanziamenti europei che da noi vengono ad innaffiare il malaffare e a distruggere quel po’ di senso civico e di territorio che ci resta.

Ovviamente senza acredine, a Gaetano Savatteri vorrei giungesse che per noi che invece abbiamo respirato l’odore acre di quei pini appena tagliati e quello nauseabondo di chi ci governa, per noi che vedremo utilizzare i soldi dell’ANAS non per compensarele aree danneggiate ma per compensare l'impopolarità di chi amministra racimolando qualche voto o qualche candidato o qualche incarico, per noi che vivremo l’impianto di quelle 17 torri eoliche come uno stupro a quel monte, alla nostra storia e alla nostra dignità, non è facile capire dove finisce la mafia e dove inizia la mala politica.
Anzi, credo che il silenzio di comodo sulle pale eoliche degli amministratori attuali e di quelli della legislatura passata, è emblematico di una politica che ha nuociuto alla nostra collettività più di ogni altra cosa.

Perché scansiamo ai nostri occhi le illegalità, le volgarità e le arroganze della politica per disquisire su qualcosa che oggi sta più in la?
Abbiamo due indici: uno puntiamolo verso la mafia, l’altro verso la mala politica nostrana, che c’è e danza davanti ai nostri occhi oramai da qualche anno, grassa e ignorante.

Quale altro modo esiste per noi di fare antimafia se non quello di amministrare o di pretendere di essere amministrati nell'esclusivo interesse della collettività?
Il resto rischia di divenire poesia, carmina e come dicevano i latini " carmina non dant panem "

Condivido il concetto che i veri amici devono tentare di riportare sulla giusta strada un amico che ha brutte frequentazioni. Un concetto tanto vero che dovrebbe però scavalcare, a mio avviso, il muretto che separa la mafia dalla cattiva politica se vogliamo dare pane alla coerenza.
Perché anche in politica glli amici andrebbero ripresi e riportati sulla retta via quando finiscono di essere specchio della gran parte di coloro che li hanno votati. Di quei racalmutesi che quando votano per il sindaco lo fanno pensando di scegliere la persona capace di arricchire, in ogni senso , il paese.
E’ colpa loro se poi ne escono traditi e impoveriti?
Dobbiamo per forza rassegnarci all’idea che gli amministratori sono lo specchio della collettività e restare quindi senza scampo ?
O si è trattato di specchi deformanti che hanno semplicemente alterato le aspettative dei cittadini?

Pregevole la passione che Giuseppe Guagliano da presidente della Pro Loco di Racalmuto ha dimostrato anche questa volta essendo riuscito a far trattare l’argomento “ pale eoliche a Racalmuto “ nella trasmissione Ambiente Italia su Rai 3. Grazie alla Pro Loco, a Giovanni Salvo, all’ Ing. Angelo Cutaia, al Sindaco di Montedoro e ad altri forse il monte Castelluccio non ci verrà deturpato.
Lodevole anche l’impegno del Presidente del consiglio Salvatore Milioto a convocare un consiglio comunale specifico, sperando possa tenere a bada l’antimafietta ulizzata da chi ha solo il fine di imbavagliare il consiglio e il paese davanti ai 55 milioni di euro del parco eolico e ai quasi 2 milioni di euro dell’ANAS.

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