mercoledì 12 agosto 2009

Sergio Scimè: L'ex campo Filippo Villa ... un'opera mai finita!!!

Le opere pubbliche non sempre migliorano la vita dei cittadini.
Alcune opere, fatte male, rovinano i luoghi.
Vi racconto la storia di un’opera mai finita.
Vi invito a vedere. A filmare. A trasmettere.
Nessuno parla di queste cose. Come mai?
Forse la verità da fastidio. T’invito a dire quello che sai e cortesemente delle cose che fai, che hai fatto in questi due anni. Devi dire verità. Non ti nascondere.
Ma resto stupefatto del linguaggio, delle cose che dici. Un insegnante non parla con questo tono. Mi vergogno di vivere in un paese amministrato da persone così. I tempi passano, per fortuna. Una pagina da cestinare. Da dimenticare.
Si guardi lui accanto. La gente ha capito. Comunque meglio soli che “malu accumpagnatu”.
Riprendiamo il nostro argomento.
Vi racconto la storia dell’ex campo Filippo Villa.
Vi dico il prima e il poi.
Non è un luogo immaginario. È un luogo reale.
Prima di sabbia. Oggi sabbia e cemento.
Sto parlando dell’ex campo “Filippo Villa”. Ex perché oggi non c’è più.
Si trovava in un punto strategico del paese. Un campo al centro della città.
Oggi non c’è più. Non c’è. Scomparso.
Ricordo quand’ero ragazzo. Frequentavo l’ex campo.
Si giocava a bocce. Si giocava a calcio. Si scommetteva una gassosa.
Ricordo i giochi della gioventù.
Ricordo le gare estive.
Ricordo quando si andava nell’ex campo nell’ora di educazione fisica.
Ricordo chi giocava con le bocce. Chi correva. Chi palleggiava.
Oggi tutto questo è ex. Di una volta. Nella memoria. Nelle foto.
Un ex campo pieno di vita.
Un ex campo pienamente utilizzato.
Oggi non c’è più.
Che cosa c’è?
Poco o niente, rispetto a prima.
Una piscina mai finita. Dove ristagna l’acqua piovana.
Una villa del tutto pavimentata in blocchi di cemento.
Una fontana senz’acqua, con vasche e vaschette vuote.
Un’area con eccessivi pali di luce.
Un parco dimezzato rispetto a prima.
L’unico aspetto positivo è il verde che prima non c’era.
Grazie a chi se ne occupa volontariamente da sempre.
Ma la nuova struttura pubblica ha rovinato il passato.
Un’enorme sperpero di denaro pubblico avvenuto in questi anni.
Sono convinto che bisogna recuperare la voglia di fare bene, s’è necessario non fare, quando il fare rovina.
Quest’opera è costata di sicuro centinaia di migliaia di euro.
Euro buttati a terra in autobloccanti di cemento e sabbia.
Sostituendosi a quella colorata, vissuta e calpestata terra battuta di solo sabbia.

Nessun commento:

Posta un commento