lunedì 1 agosto 2011

Ai (nervosi) DECANI della politca racalmutese

Giovanni Salvo, il 6 agosto compie 47 anni, dipendente della Serit Sicilia, scrive su Grandangolo.

Vorrei rispondere ai DECANI della politica racalmutese che nervosamente si accaniscono contro quei cittadini che, molto serenamente, avanzano delle giuste perplessità sulle non dimissioni dei consiglieri comunali, dopo quelle del sindaco Salvatore petrotto.
Dimissioni che dovrebbero interessare specialmente quei consiglieri di maggioranza, i quali continuano a rimanere indifferenti alle vicende di cui si è reso protagonista l’ex sindaco di Racalmuto Petrotto, costretto alle dimissioni da alcune inchieste giudiziarie.

Consiglieri che senza alcuna vergogna continuano a rimanere al loro posto, come se non avessero nessuna responsabilità; suscitando tra la gente quella che definiscono “canea” , la quale altro non sarebbe che una rispettabilissima opinione diffusa “in branco” tra i racalmutesi, suffragata da ragguagli oggettivi.
Semplicemente riteniamo che Se le motivazioni che hanno spinto il Sindaco a dimettersi sono vere, pensiamo che la maggioranza che lo ha eletto sia responsabile, quanto meno, della scelta di aver fatto votare ed eleggere al proprio elettorato un Sindaco che non avrebbe rispettato le aspettative.
Perché dunque risulta così strano se qualcuno arrivi a chiedere le dimissioni collettive del Consiglio Comunale?
Poi non mi pare che dalla parte della maggioranza, che ha eletto Salvatore Petrotto, si siano levati in difesa tanti scudi.
Di cose strane in effetti ce ne sono…ne vogliamo parlare?
Se la mente non mi inganna , negli anni novanta molti di coloro che in questa legislatura hanno sostenuto il Sindaco Petrotto profeticamente GRIDAVANO, dai banchi dell’opposizione, le cose che i pentiti oggi hanno dichiarato, e per cui si è dovuto dimettere.
Lo scrivente con alcuni altri, oggi ritenuti correi ex assessori, acerrimi nemici del’ex Sindaco Petrotto, stavamo dall’altra parte a dire che non era possibile che Petrotto avesse potuto simulare, come i suoi amici attuali sostenevano allora, gli attentati che lo avevano riguardato in quel periodo.
Non provo alcun imbarazzo a dire che oggi come allora, pur avendo una visione diversa del personaggio, stento a credere a questa improbabile tesi.
Ma perché dunque, in quest’ultima legislatura, quelli che lo additavano negli anni novanta, proprio delle cose di cui i pentiti lo accusano, sono rimasti a sostenerlo, superando ogni cosa, anche fatti gravi come l’uso di stupefacenti, da parte di un primo cittadino che avrebbe dovuto dare l’esempio?
Memorabile la dichiarazione in consiglio del Partito Democratico in tale circostanza: “per una sniffata”, cosa volete che sia !
Mi chiedo e vi chiedo come può la gente non dubitare di persone che, analizzando i fatti, sembrano aver fatto e continuano a fare il bello ed il cattivo tempo in questo paese?
Quale fiducia merita una classe politica che nonostante pare avere indotto il suo elettorato all’errore, continua imperterrita il proprio cammino come se nulla fosse stato?
A proposito di Stato, “Lo stato inadempiente, lontano, che fa operazioni di parata in grande stile senza sortire risultati (alimentando la vaga sensazione, che aleggia come una pietra tombale su tutte le pagine, che non tutto il possibile sia stato fatto, non tutto il necessario)
Si in effetti noi cittadini, che spesso ci accaniamo come dei branchi di randagi stanchi , somigliamo sempre più a dei cani vecchi a cui le volpi sputano in faccia.
In realtà non ci resta che abbaiare , ricordandoci che placato il cane è facile che qualcuno s’introduca in casa nostra.
In fondo noi cattivi cani speriamo sempre di liberarci, rodendo una buona corda.

Nessun commento:

Posta un commento