lunedì 25 luglio 2011

Il sarto Tauzzu e il filo della memoria

Se ne è andato, all’età di 81 anni, Tauzzu, al secolo Antonio Casagiove. Se ne è andato dalla casa di riposo del Carmelo di Racalmuto, dove aveva stabilito la sua dimora negli ultimi anni della sua vita assistito amorevolmente dalla “grande” famiglia della struttura.
Tauzzu – così da sempre conosciuto da tutti – è stato uno degli ultimi sarti da bottega di Racalmuto.
E pare ancora di vederlo seduto nell’uscio di quel suo mondo (come quel dipinto di Rossetto) fatto di fili, aghi, forbici, stoffe e tessuti.
 Pare di vederlo ancora in quella sartoria di via Garibaldi, con occhiali enormi e il pantalone sulle ginocchia con uno sguardo acuto a chi passa. Aveva le attitudini per fare questo mestiere: gusto estetico, abilità manuale, inventiva e curiosità.
Un sarto all’antica insomma che sapeva far bene la piega e la cucitura. Sapeva far bene l’orlo dei pantaloni e sapeva farli “cadere” bene. Gli bastava un’occhiata alla gamba e subito attrezzi in mano e via, l’arte del taglio e del cucito. E ne ha fatti tanti Tauzzu così come tutti i sarti di questo paese, veri artigiani del fare e del sapere. Proprio così, perché queste botteghe (di lu scarparu, di lu sartu, di lu firraru o a lu stazzuni) erano anche luoghi sociali di conversazioni, come i circoli, dove si sapeva sempre tutto e di tutti. E dove soprattutto si faceva convivenza civile, col gusto del dire e del contraddire.
Sicuramente Racalmuto – non è retorica – col passare del tempo e con la scomparsa di questi mastri antichi perde la particolarità di piccolo centro del sud caratterizzato dalla presenza di piccole e medie botteghe che davano spinta non solo all’economia, ma anche all’immagine.

Salvatore Picone

1 commento:

  1. Perdere lentamente l'identità antica è il costo della contemporaneità e di ciò che essa porta con sè..tutto ciò che possiamo fare è raccogliere e custodire gli oggetti di allora per ricordarci da dove veniamo e tentare di trasmettere ai piccoli la passione per le piccole cose sperando che nella loro maturità si trasformi in professione.

    RispondiElimina