domenica 16 ottobre 2016

Racalmuto, sfiducia al sindaco. Una "furbata" della vecchia politica. Cosa, con chi e come vogliono cambiare

In queste ore un gruppetto discute della crisi e della rottura della maggioranza consiliare. Otto consiglieri annunciano in un documento il venir meno della loro fiducia al sindaco, non avendo trovato risposta alle richieste: di rilancio dell'azione amministrativa riportando in primo piano gli interessi della comunità e ad una svolta all'interno della giunta. Il discorso quadra. Ma da dieci giorni, volendo, si poteva intervenire ricoprendo il posto vuoto in giunta, da quello che si conosce nessun gruppo politico si è fatto avanti.  Sotto sotto, la richiesta è la demolizione totale del presente;  con l'obiettivo di soggiogare il primo cittadino.
In questi due anni l'amministrazione si è trovata di fronte a diverse emergenze affrontate con serenità, umiltà e professionalità, a partire dall'emergenza dei rifiuti superando la crisi estiva con la raccolta differenziata raggiungendo in pochi mesi il 40%.
Forse gli assessori potevano fare di più, ma dal consiglio non sono emersi  grandi cose. Gli otto consiglieri che hanno sottoscritto la sfiducia al sindaco non spiegano alla cittadinanza cosa, con chi e come vogliono cambiare la giunta.
Si ha l'impressione che i dissidenti voglio legare il sindaco ad un rapporto simbiotico a otto, bloccando di fatto la libertà  di azione e il rapporto diretto del sindaco con i cittadini. Le scelte del primo cittadino non appartengono soltanto ad un gruppo rappresentativo di un quinto degli elettori; ma ha il compito di essere il rappresentante di una comunità intera. Otto, dieci, quindici consiglieri sono soltanto una parte, eletti per favorire promuovere incentivare la crescita sociale ed economica del paese. Si ha la percezione di una frenata di una parte di consiglio, quasi a volersi sbarazzare dalle responsabilità per cui sono stati chiamati. La volontà di sciogliere il rapporto con chi si trova a dover affrontare ogni giorno i tanti problemi che il territorio presenta, a guardar bene, sembra una "furbata" della vecchia politica, inducendo i firmatari alla non assunzione delle responsabilità proprie dei consiglieri di maggioranza.  Un vero disastro di rappresentanza politica.

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