sabato 7 gennaio 2012

Racalmuto. L'alberello innamorato del lampione di viale Hamilton, pronto a morire. Una storia vera.

 L'alberello innamorato del lampione. Questa è una storia vera, una storia di amore. Erano lì da anni, l'uno a far luce alle bellezze dell'altro. Un mondo fantastico. La notte di Natale a Racalmuto. Anno 2011. Tutti a far festa, ma quell'alberello guardava con occhi languidi il lampione. Ma anche il lampione ammirava le foglie luccicanti dell'alberello. Siamo in via Hamilton, il corso dove si allunga la passeggiata  delle giovani coppie. Il corso degli innamorati di Racalmuto.
La via dell'amore. Ma l'alberello per un attimo chiude gli occhi ed esprime il desiderio della sua vita. Voglio abbracciarlo e dargli il bacio che ho sempre sognato. Un forte vento partì da nord. Un vento senza tempo e senza ostacoli. Soffiò. Un soffio preciso senza scampo. L'alberello nel silenzio della notte si è legato al palo del lampione per sempre, pronto a morire.
Una storia vera. Una storia da raccontare. Una storia di Natale.

(sergio scimè, blogger)

16 commenti:

  1. ....è bella questa storia.....semplice e con grande sentimenti....sembra di leggere le pagine di Andersen.....bravo Sergio!

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  2. Caro Sergio, è vero. Il nostro paese è pieno zeppo di difetti e mancanze, a volte causate dalle inefficienze comunali, altre volte per atti di vandalismo, altre ancora da intemperie. Io credo, però, che buona parte siano anche facilmente risolvibili, e in quanto tali, la colpa è da assegnare a ciascuno di noi, per non aver dato una mano non ai vari volti della politica che dicono di fare tanto per Racalmuto, ma al nostro stesso paese: piuttosto che pensare a chi possa essere stato a causare questo "colpo di fulmine", a scattare una foto e scrivere un'articolo su questa bella e commuovente "storia d'amore", ti sarebbe costato tanto sporcarti le mani, prendere il palo che si vede per terra accanto all'albero, ri-piantarlo e cercare di sistemare l'albero? O era troppo dura per te "spezzare questo amore"? Sicuramente avresti impiegato meno tempo a sistemare un pezzo di paese, piuttosto che criticare e mettere in risalto i suoi difetti...

    Uno studente universitario (apolitico) stanco di aprire questo blog e leggere solo critiche e difetti.

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  3. Qundo si dice dell'amore che uccide.
    Ad affezionarsi a un lampiuni bisogna stare attenti. Avvinchiarsi di un lampiuni a tre palle,che già sa di anomalo, pensando che brilla di luce propria e non considerare che è alimentato dalla corrente,si rischia qualche brutta delusione se qualcuno all'improvviso stacca la spina.
    Perciò consiglierei di aiutare l'albero a rimettersi nella sua posizione naturale ed evitare che questa relazione impropria proseguisse. Perchè a Racalmuto per troppi anni anni ci siamo efatuati di belli lampiuna, anche se con minor numero di palle di quello in argomento, per poi rimanere delusi nonavendo ricevuto luce ed avendo solo sostenute le spese ed avvole avendo avuto anche problemi per smaltirli.
    Scusate la metafora, l'amore è cieco ma no uorbu di tunnu.

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  4. Caro studente universitario apolitico, leggo con attenzione la tua critica, hai ragione, potevo benissimo sistemare l'alberello innamorato con le mie mani, ma in quel caso tu o qualcun altro avrebbe detto che era protagonismo o altra cosa. Ci sono tante altre storture in questo paese quando vuoi iniziamo insieme a sbracciarci e lavorare. Ciao e buon studio.

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  5. Avrei preferito essere accusato di eccessivo protagonismo e aver "costruito" qualcosa, piuttosto che diventare protagonista scrivendo un "romanzo", e continuare a distruggere il nostro paese. Per quanto riguarda il fatto di "sbracciarci" non ci sono problemi: essendo RACALMUTESE potrei solo essere fiero e felice di sporcarmi per qualcosa in cui credo...so che questa frase potrebbe sembrare eccessiva, ma per costruire qualcosa di grande, si deve iniziare sempre da cose piccole...

    Uno studente universitario (apolitico) stanco di aprire questo blog e leggere solo critiche e difetti.

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  6. Caro anonimo Racalmutese studente universitario (apolitico) quando vuoi iniziamo a fare qualcosa di concreto ma pensavo che in questo tuo ultimo commento avresti scoperto la tua identità per poter meglio organizzare una iniziativa costruttiva per il paese. Non è bello tirare la pietra e nascondere il braccio. Domanda: da quale mancanza bisogna incominciare?
    Ciao caro studente universitario (apolitico)

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  7. anch'io ho visto quell'alberello e non ho fatto niente-anch'io ho visto le strade sporche e non ho fatto niente-anch'io ho visto politici fare niente e non ho fatto niente-anch'io mi sono trovato dietro ad uno sportello senza impiegati e non ho fatto niente-anch'io mi sono rotto i coglioni e non fatto niente-anch'io critico sempre tutto con tutti ma non ho concluso niente-anch'io e mio padre ci siamo fidati del consigliere di turno che come sempre non ha fatto niente per me ma solo per il figlio- anch'io ho studiato per fare niente- anch'io apro più volte al giorno il blog di Sergio perché non ho niente da fare. Invece di pensare al paese che non vale niente metti un bel film erotico cosi tutti sono felici e contenti. Dalla subito così non vali niente. DRACULA.

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  8. Caro Sergio, la mia identità non ha importanza perchè, come puoi vedere, non mi sono nascosto dopo la critica iniziale, ma sto cercando di costruire qualcosa a partire dalla "pietra lanciata", e che io possa essere Pinco Pallino, o Giorgio Napolitano non ha importanza.
    Un altro motivo per cui la mia identità non è importante è perchè il protagonista non voglio che sia un individuo ben specifico, ma un anonimo che possa impersonificare qualunque cittadino di qualsiasi ceto sociale, facendo passare il messaggio come tale, e non perchè detto da Tizio o Caio.
    Infine vorrei anche rimanere anonimo perchè, come puoi ben vedere, mi firmo come apolitico. Nulla contro il tuo colore o il partito a cui appartieni per carità, ma preferirei rimanere lontano dalla politica, e libero di esprimere il mio pensiero.
    Vorrei invece dare importanza al messaggio che sto cercando di lanciare sia a te, sia alla cittadinanza intera: invece di perdere del tempo per criticare, usiamone anche solo un decimo per costruire...ti assicuro che vivremmo in un paese se non perfetto, quasi, dato che tutti noi (io in primis) non facciamo altro che osservare con sdegno il lavoro altrui.

    Per quanto riguarda la tua domanda, non è necessario fissare un punto di inizio...poteva essere l'alberello, o una delle tanto amate buche che si risvegliano regolarmente dal loro letargo con l'inizio delle piogge...è più importante iniziare materialmente, e non solo teoricamente, fermarsi quando si vede che c'è qualcosa che non va, cercare di sistemarlo (sempre nei limiti del possibile), e allora si scattare una foto, non per protagonismo, ma per cercare di sensibilizzare quanti più cittadini...chissà magari un giorno saremo pure disposti non solo a sistemare, ma anche a trattare meglio qualsiasi cosa presente sul nostro territorio...

    Uno studente universitario (apolitico) stanco di aprire questo blog e leggere solo critiche e difetti.

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  9. Ing. Angelo Cutaiasabato, 07 gennaio, 2012

    mi sono fermato a tentare di raddrizzare l'alberello che è stato compromesso nella sua stabilità da una scorretta manutenzione della sua conca. Mi riferisco alla asportazione dell'erba con la falciatrice a filo che taglia la tenera corteccia degli alberelli. Era sporgente sulla strada e l'ho portato verso l'interno, rinzeppando la base, sperando che i menutentori intervenissero. Invece proprio nei giorni successivi sono state ripulite le conche dall'erba con il solito metodo a filo rotante, senza che nessuno intervenisse a puntellare l'alberello che probabilmente, se ben imbracato, si potrebbe salvare. Intanto le conche non si dovrebbero pulire neccanicamente ma a zappa. Siccome gli operari, che magari sono contadini e muratori, usare la zappa viene considerato degradante, il Comune non ha operai disposti ad usarla. Ma la cosa più frustante è che il Comune non abbia un servizio organizzato di ville e giardini. Come è possibile che l'operaio addetto a togliere l'erba non si renda conto di danneggiare i tronchi, e dopo averne constatato i danni non li segnali al caposquadra e questi all'ufficio tecnico per intervenire?

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  10. ingegnere Cutaia lei dice una sacrosanta verità nessuno fa le cose come si deve. Non c'è amore per il paese. Ma chi deve lavorare i lavoratori precari gli LSU. Quelli sono giò stanchi per il doppio lavoro, non possono mica campare con 700 880 euro al mese. Chi lavora in campagna, chi nella muratura, chi come allattino, chi vende tappeti, chi fa i servizi, chi accudisce la madre. Loro non hanno tempo per il municipio. Loro hanno fatto un patto con gli amministratori, io mi faccio i fatti miei e tu ti fai i fatti tuoi. Per vivere serenamente questo bisogna fare. I protetti dei consiglieri, degli assessori, dell'ex sindaco, dei dirigenti e del commissario. Mi faccio schifo a vivere ancora a Racalmuto, prima o poi vado con il mio amico Luca. Lui ha fatto le valigie e non metterà più piede in questo paese. Almeno Sergio ha i coglioni da tre anni fa quello che gli passa dalla testa prendendosi le sue soddisfazioni. Il paese e nella merda e nessuno dice nulla, quattro morti di fami di politic che pensano di prendere in giro noi giovani. Andate acacare.

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  11. questi politici mantenuti fanno schifo, non mi riferisco a quelli di racalmuto ma a quelli di frahkdlsàml-l

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  12. invece di sistemare l'albero non è più facile tagliarlo e finiamo prima, tanto come hanno tagliato i pini in contrada Bovo Montagna tagliano l'alberello in via Hamilton o lì ci abitano le persone dell'alta società.

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  13. ma chi ha visto il commissario

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  14. l'amico dello studentedomenica, 08 gennaio, 2012

    attizzi sempri burdellu

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  15. racalmuto bello , solo nei sogni .

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