sabato 27 aprile 2013

Racalmuto, in fiamme l'auto di Giuseppe Guagliano: "vogliono intimidirmi".

Un'altra auto in fiamme a Racalmuto. Vedere auto, camion, abitazioni, scuole che bruciano è ormai una consuetudine. Non sempre hanno origine dolosa, ma è comunque una situazione di pericolo e di allarme  per tutti . Nel pomeriggio di ieri ha preso fuoco l'Opel Zafira di Giuseppe Guagliano, presidente della pro loco, impegnato in questo periodo con altri volontari nel recupero della Villa Grisafi, una struttura da utilizzare per finalità sociali: doposcuola e attività ricreative per i bambini, servizio di ascolto per le famiglie, ecc.. Il servizio è iniziato da due settimane con lavoretti di decoupage.
L'autovettura si trovava vicino la scuola media, fortunatamente le fiamme sono state domate prima dallo stesso proprietario con un estintore, poi spente dai Vigili del Fuoco, evitando il propagarsi nelle auto accanto e nella  scuola.
Da una prima ricostruzione l'incendio sembra doloso, non dimentichiamo che l'anno scorso ignoti avevano danneggiato il vetro anteriore della stessa Opel Zafira di Guagliano.
Il progetto sociale Villa Grisafi, dove si trovava il presidente della pro loco al momento dell'incendio, sta portando avanti iniziative per una cultura dell'antimafia, di aiuto solidale, di legalità e di etica della responsabilità. Dopo l'attività con la scuola "Pianta un albero" nell'ambito delle iniziative siciliane di lotta alla mafia, si sta organizzando una manifestazione per il 25 maggio 2013, in occasione della Beatificazione di Don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 1993. .
Il blog è molto vicino al presidente della Pro loco, Peppe Guagliano: se si accerta l'origine dolosa è evidente la volontà di alcuni nel voler frenare una fase nuova di cambiamento, di coinvolgimento attivo di aiuto sociale e di volontariato.

Concludiamo con le parole di Padre Puglisi :
“Mi rivolgo ai protagonisti delle inutili intimidazioni che ci hanno bersagliato. Parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e conoscere i motivi che vi spingono a ostacolare chi cerca di educare i vostri figli al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile”.

E ancora :
“Credo a tutte le forme di studio, di approfondimento e di protesta contro la mafia. La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell’illegalità. La cultura sottesa alla mafia è la svendita del valore della dignità umana. E i discorsi, la diffusione di una cultura diversa sono di grande importanza. Ma dobbiamo stare molto attenti che non ci si fermi alle proteste, ai cortei, alle denunce. Se ci si ferma a questo sono soltanto parole. Le parole vanno convalidate dai fatti”.


Regalpetra libera BLOG

3 commenti:

  1. Solidarietà all'amico Giuseppe. Spero tanto che quest'atto ignobile non sia legato alla sua attività, ma che rimanga un atto isolato e semplicemente di screzio ad opera di scalmanati annoiati. Se così non fosse andrà configurato come un atto vile e di barbarie che vuole annientare ogni tentativo di risveglio culturale e sociale.
    Considerato il luogo in cui si è verificato (nei pressi dell'istituto P. Asaro), io proporrei che le scuole di Racalmuto venissero coinvolte se non in una manifestazione di solidarietà, quantomeno un dibattito fra studenti e insegnanti.
    Un caro saluto
    Lillo Sferrazza Papa

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  2. Questo paese ha bisogno di segnali forti di cambiamento, i cittadini attendono risposte concrete. Siamo stanchi di sentire bla bla bla. Se Racalmuto è un comune pericoloso serve una più massiccia presenza delle istituzioni. Ci sentiamo abbandonati, da tutti. Non si investe sul silenzio quando succedono questi fatti, che si ripetono con una certa costanza. Ci aspettiamo dalla Commissione, dalla Prefettura di Agridento e dalle forze di polizia risposte concrete per debellare questi fatti di criminalità che intimoriscono la comunità Racalmutese. I nostri figli sono in pericolo, non trovano in paesi spazi liberi dove giocare in sicurezza. Ora basta, siamo stanchi.

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  3. Genitore di un bambino che frequenta Villa Grisafidomenica, 28 aprile, 2013

    Leggendo le cronache sul vile attentato incendiario subito dall'amico Peppe Guagliano,considerando l'impegno pluriennale nel sociale e in politica svolto dallo stesso mi viene spontanea una domanda:
    -se lo stesso atto vile l'avrebbe subito un esponente qualsiasi del giornalismo asservito,delle segreterie di quei partiti che hanno dato, negli anni, un pessimo esempio di se stessi o piuttosto di rappresentanti delle istituzioni che spesso, su vicende di comune delinquenza, si sono voltate dall'altra parte, ebbene oggi ci sarebbe stato un clamore mediatico che sicuramente sarebbe arrivato alle cronache nazionali.
    Peppe non appartiene a questa "elite".
    E' semplicemente una persone del popolo
    che crede che il cambiamento può avvenira solo dall'impegno diretto e quotidiano di ognuno di noi.
    Ne è prova la bellissima iniziativa che sta portando avanti con il progetto sociale Villa grisafi.
    Un messaggio, che mi sembra di capire, vuole essere la continuazione di quello intrapreso nei locali dell'ex macello Comunale e maldestramente interrotto da persone che non ne avevano ben capito la portata sociale e di cambiamento.
    Voglio sperare che qualcuno voglia e possa ricredersi su certi comportamenti errati, dando la doverosa solidarietà all'amico Peppe.

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