venerdì 4 gennaio 2013

Racalmuto, fermi i lavoratori LSU-ASU in servizio al Comune

I lavoratori socialmente utili o ASU (attività socialmente utili) in servizio al Comune di Racalmuto, dal 1° Gennaio 2013 non sono in servizio. I precari vengono retribuiti dall'INPS e si attende l'approvazione della proroga da parte del Consiglio di Stato.
Un problema di giorni (così si spera) e i lavoratori rientreranno tutti in servizio.
Regalpetra BLOG 

7 commenti:

  1. Tempo di escogitare un'altra tassa, come quella immonda della tarsu per le case in campagna per un servizio inesistente, per dargli lo stipendio, e rientreranno in servizio.

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  2. Forse è giunto il momento che chi si propone come classe dirigente di questo paese inizi a dire realmente come la pensa riguardo al problema che Iannello pone in tutta la sua drammaticità.
    Ovvero il filo che lega l'esplosione dei livelli della tassazione e l'utilizzo delle risorse (quasi estorte ai cittadini) compreso il mantenimento del precariato.
    (140 ml di € solo per 4 mesi)
    I cittadini devono sapere che la nuova tarsu dal 1 gennaio aumenterà del 30% in quanto comprenderà le manutenzioni del verde, delle strade,e dell'illuminazione che già pagavamo con la tassazione ordinaria.
    Cari cittadini l'unica cosa da fare è organizzarsi e tentare di difenderci democraticamente.
    Questo è lo scopo del Com. Art. 1.
    G. Guagliano

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    1. il costo della Tarsu dovrebbe diminuire con Crocetta e il M5S, poi la commissione porterà la spesa della spazzatura a 8-900 mila euro per il 2013 riducendo alcuni servizi erogati dall'ATO GESA 2, a fronte di 1600 mila euro nel 2012.

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  3. I commissari avevano detto in un'intervista a Malgrado tutto che non avrebbero licenziato nessuno adesso che non c'è dissesto, perché non pensare alla stabilizzazione dei lavoratori precari L.S.U. Il nostro servizio tiene aperto il teatro, il castello, le chiese, il campo sportivo, vengono tagliate le erbacce per le vie del paese. Noi vogliamo un lavoro vero non vogliamo elemosina. Sergio pubblica questo commento e grazie per la solidarietà.

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    1. IRATUS PROCREATORsabato, 05 gennaio, 2013

      Caro L.S.U. ti faccio una domanda: impiegare gente per tenere aperto delle strutture e togliere erbacce lungo le vie (come affermi tu) è un lavoro vero?? è un lavoro produttivo?? o è solo un modo per mantenere delle famiglie in difficoltà?? Allora lottiamo per avere un lavoro vero (come dici tu). Giustamente voi tutti figli dell'assistenzialismo "forzato" non riuscite a vedere al di là del vostro naso. Il comune è in dissesto perchè deve pagare troppi stipendi!! Molti tra impiegati e operai non servono?? Si è superato ormai la soglia dell'equilibrio tra entrate ed uscite. Quindi scendete in campo è riscattiamo la dignità di uomini se uomini ci consideriamo ancora oggi!!

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  4. CHIARIMENTI PROSECUZIONE LAVORATORI ASUsabato, 05 gennaio, 2013

    La Legge che consente la prosecuzione per i lavoratori ASU è stata approvata dall'ARS il 30/12/2012.
    Secondo quanto previsto dagli art. 28 e 29 dello Statuto della Regione Sicilana le leggi dell'Assemblea regionale sono inviate entro tre giorni dall'approvazione al commissario dello Stato, che entro i successivi cinque giorni può impugnarle davanti
    l'Alta Corte.(art.28)
    L'Alta Corte decide sulle impugnazioni entro venti giorni dalla ricevuta delle
    medesime.
    Decorsi otto giorni, senza che al Presidente della Regione sia pervenuta copia dell'impugnazione ovvero scorsi trenta giorni dalla impugnazione, senza che al Presidente della Regione sia pervenuta da parte dell'Alta Corte sentenza di annullamento, le leggi sono promulgate ed immediatamente pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Regione(Art.29)
    Per adottare la circolare di prosecuzione non è necessario ,come già successo con la Circolare Ass. 7/2010/AG-V del 30 Dicembre 2010, che la legge venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana; occorre solo la promulgazione da parte del Presidente della Regione Siciliana.

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  5. Il presupposto essenziale perchè un lavoro possa definirsi tale è quello che dal suo svolgimento si produca una ricchezza tale da consentire il pagamento di una retribuzione dignitosa al lavoratore, secondo parametri di legge,e un'utile d'impresa in caso di rapporto privatistico, o di qualità della vita della socialità in caso di rapporto pubblico.
    E' necessario che si realizzi un equilibrio tra lavoro da svolgere e numero di lavoratori da utilizzare, e questo vale nel privato come nel pubblico, pena la non sostenibilità.
    Nella fattispecie la "condicio sine qua non" non sembra esserci.
    Ribadisco ancora una volta, correndo il rischio di attirarmi qualche antipatia, dovuta, posso assicurare, a incomprensione, che l'unica soluzione possibile è quella di utilizzare l'enorme mole di denaro ( più di un miliardi di € l'anno) necessario a mantenere parte dell'apparato pubblico e il precariato, per abbassare il costo del lavoro, procedere alla modernizzazione del sistema educativo valorizzando il capitale umano e infrastrutturale, ed investendo in settori dove la Sicilia subisce (potenzialmente poca concorranza) l'agricoltura di pregio, il turismo culturale, l'eno gastronomia, la convalescenza sanitaria ecc.
    In altri stati con analoghi problemi (ma con meno potenzialità) questo è stato fatto con successo.
    G. Guagliano

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