domenica 9 settembre 2012

Evasione, elusione e illusione


di Ignazio Scimè

Finalmente qualcuno parla di evasione, perché sembrava che Racalmuto oltre ad avere il primato della TARSU più alta d’Italia avesse anche il primato dell’assenza di evasori. Un comune sciolto per malaffare e per l’illegalità diffusa tutto di un tratto diventa e paradossalmente  appare come un paese scandinavo senza evasori.
L’evasore è chi non paga completamente, mentre l’elusore è chi paga la tassa per una superficie dell’abitazione inferiore a quella effettiva. Le precedenti amministrazioni e gli attuali commissari hanno mai fatto un controllo incrociato con l’anagrafe per scoprire gli evasori ed un controllo a campione per scoprire gli elusori? La domanda nasce spontanea e la risposta è sicuramente no.  Perché? Perché è più facile e più celere far pagare sempre agli stessi noti iscritti al ruolo.
Quello che hanno fatto i commissari, ovvero aumentare le tasse per portare il bilancio comunale in pareggio entro l’anno 2012, lo poteva fare chiunque senza essere esperti in finanze degli enti pubblici. E’ il conto della massaia ossia diminuire sino all’osso le spese (anche a costo di strozzarci le budella) ed aumentare al massimo le entrate non guardando in faccia a nessuno. Il commissariamento deve essere una stagione di ripristino delle regole democratiche e di giustizia sociale. Il comune deve ritornare ad essere la casa “DEL POPOLO” e non il suo aguzzino.  Il municipio non è una azienda che deve a qualsiasi costo chiudere il bilancio in attivo, ma è un ente politico che gestisce risorse a fini sociali. Se invece i commissari puntano a mettere in regola le carte che alla fine sono quelle che contano per un funzionario pubblico,
trincerandosi dietro la loro autorevolezza ed esprimendo opinioni assolutistiche sul popolo racalmutese (o meridionale in senso lato) e maturate in solo venti giorni di permanenza a Racalmuto con il rischio di incrinare quel rapporto di stima sociale di cui un alto funzionario dello Stato deve godere. Per quanto riguarda le carte, non credo che continuando in questo modo entro il termine ultimo per la relazione commissariale riusciranno a mettere tutto in ordine, anche perché a loro dire ci sono carteggi che non si trovano, delibere che spuntano ed altre difficile da trovare a seconda di quale impiegato comunale li cerca ed a seconda a quale armadio appartengono.
Comunque in giro per il paese non ho visto mafiosi nascosti in attesa che i commissari vadano via, i mie compaesani sono gente con alto senso civico e non hanno nessuna atavica avversione meridionale verso le istituzioni, se mai hanno un forte spirito di indignazioni quando vengono traditi dalle istituzioni a partire da questa mattina quando ci siamo svegliati circondati da montagne di rifiuti. “La vita di un uomo è per come è stata nei primi dieci anni di vita” L. Sciascia. Questa mattina vicino la scuola elementare c’era una montagna di spazzatura, a giorni inizia la scuola dove tra l’altro si apprendo le prime nozioni di legalità, forse il caso di far crescere quella montagna di immondizia così i nostri figli oltre ad apprendere nozioni di legalità sapranno che di fatto le istituzioni detenute da persone sbagliate possono tradire negando il diritto all’igiene ed al decoro.
Ai commissari auguro un proficuo lavoro per i restanti ottanta giorni di permanenza a Racalmuto.   

Ignazio Scimè

2 commenti:

  1. Nino Vassallo su facebookdomenica, 09 settembre, 2012

    Bravo Ignazio. Si vede che, come me, conosce bene la mentalità dei burocrati e il loro modo di agire.

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  2. ...esserne vittima, poi, è la migliore, o peggiore, conoscenza.

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