sabato 28 luglio 2012

La pro loco di Racalmuto è una realtà viva, aperta a tutti: soprattutto ai giovani.

La pro loco nei locali dell'ex macello comunale, da quello che vedo in paese è il solo spazio gratuito aperto ai racalmutesi, agli emigrati e ai turisti.
In queste settimane diverse associazioni hanno chiesto agli uffici comunali dei locali per delle iniziative, con giusta richiesta scritta. Molti hanno avuto il diniego, altri nemmeno questo. La logica del sospetto rischia di mettere freno a quel po' di movimento che ancora RESISTE. 
Dire NO è il modo più semplice per non assumersi responsabilità, la commissione prefettizia non può agire così. NO prummissioni. NO locali. NO dialogo. NO tutto. Sempre tutto NO. 
In alcuni casi, però, la commissione ha sorvolato su fatti giudicati gravissimi dalla collettività. 
Nel giorno dell'inaugurazione del Teatro un ragazzo disabile è rimasto fuori, forse il teatro non è ancora agibile per quelli in carrozzella?
Giustifico i commissari in quanto in questi pochi mesi non hanno avuto quel tempo necessario per un'analisi obiettiva.
Non sono tutti mafiosi quelli che si chiamano Riina in Sicilia, signori commissari.
In questo momento nell'ex macello sono esposti i quadri dell'estemporana di pittura organizzata dall'ARCI. Domani ci sarà il torneo di RISIKO organizzata da Alfonso Vinci, la settimana scorsa  è stata organizzata una consulta dove si è discusso del PRG. Ha ospitato l'euro deputato Crocetta, uomo contro la mafia. I minori con le famiglie di frequente organizzano momenti conviviali. Alla Pro loco una ragazza presta servizio civile,  altre svolgono attività di borsa lavoro. La pro loco è una realtà viva, che deve continuare. 
Sergio Scimè. blogger

2 commenti:

  1. Un teatro diversamente abiledomenica, 29 luglio, 2012

    caro sergio anch'io ho visto quel ragazzo disabile nella sedia a rotelle, forse avrebbe voluto vedere Ficarra e Picone ed è stato un fatto discriminatorio vederlo fuori non potendo entrare perché non era inserito nella lista della prefettura. Non accetto questo tipo di Stato di polizia. Il teatro di Racalmuto sia con il direttore artistico Di Pasquale e poi con Catalano ha avuto l'impronta elitaria, un teatro per pochi, per qui pochi che capiscono di teatro o credono di capire: escludendo a priori chi non capisce o fa finta di non capire. Meglio cento pro loco aperte a tutti senza discriminazioni e razzismo. Non possiamo applaudire sempre sua altezza il ministro, sua eccellenza il prefetto Ferrandino e Tramonti e dimenticarci del popolo. La prossima manifestazione al teatro dev'essere interamente dedicata a quelle persone che per un motivo o per un altro non hanno visto uno spettacolo in questi quasi dieci anni di apertura magari una iniziativa da organizzare insieme alla Pro loco e le altre associazioni, coinvolgendo tutta la città. Tutto il resto, permettetemi, è soltanto PUPIATA.

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  2. Ho sempre una certa ritrosia a parlare di cose che in qualche modo mi riguardano. (preferisco far parlare i fatti)
    Tuttavia non posso sottrarmi a questa discussione.
    Non è vero che non si può fare politica attiva e allo stesso tempo operare nel sociale e in particolare in ambito culturale. (anzi dovrebbe essere la regola)
    La discriminante è solo una:
    -utilizzare il credito politico derivante da un lavoro in mezzo alla gente che parte da molto lontano, per rivendicare spazi di interesse generale ( nel mio caso la Pro Loco )
    -O utilizzare questo credito per utilità del tutto personali (quale può essere la sistemazione di un proprio familiare in banca piuttosto che in miniera).
    Una differenza non da poco, non credete?
    Tornando alla Pro Loco.
    Posso dire, con orgoglio, che in questi locali ha trovato accoglienza chiunque senza nessunissima discriminazione o distinzione, e senza mai pagare un centesimo.
    Il ricco, il povero, l'intelligente, o il diversamente intelligente, l'artista importante o l'autodidatta, le associazioni, gli enti pubblici del territorio, e financo gli amici di Grotte. (Per noi della Pro Loco di fatto Racalmuto e Grotte sono un'unica comunità)
    Se si considera che questi locali dopo la ristrutturazione sono rimasti chiusi per diversi anni, in preda ai vandali, il ragionamento si completa da solo.
    La Pro Loco per le più di cento iniziative realizzate in questi anni non ha ricevuto un € dal Comune (salvo qualche piccola eccezione iniziale dell'ordine di qualche migliaio di €).
    Alla Fondazione Teatro giuridicamente inesistente da quando ha riaperto i battenti è stato concesso:
    -Il Teatro come immobile per 99 anni;
    - e più di un milione di € di soldi del bilancio comunale per le varie esigenze (artistiche e non)con benefici, non so quanto in definitiva, superiori a quelli recati dall'attività della Pro Loco in termini crescita socio culturale, economica, di giustizia e verità al cospetto della gente comune che rappresenta la stragrande maggioranza della popolazione di questo comune.
    La Pro Loco di contro, senza alcun costo, è diventata l'unico vero punto di riferimento per la gente comune e i giovani.
    Questo concetto questa filosofia capisco che a qualcuno possa dare tremendamente fastidio. -Ma così è se vi piace-.
    Ma ricordino costoro; le migliaia di Racalmutesi che utilizzano e freguentano i locali dell'ex Macello sono i veri proprietari del patrimonio immobiliare del Comune (compreso il Municipio) e i detentori dell'unica vera sovranità riconosciuta quella popolare. (Art. 1 della Costituzione)
    E' bene che questo concetto tutti lo tengano bene in mente.
    Giuseppe Guagliano
    Presidente della Pro Loco di Racalmuto.

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