di Iolanda Salemi
Ogni anno- quello con la Festa del Monte – è un appuntamento molto atteso da tutti i racalmutesi, anche quelli che sono sparsi per il mondo. Se ne parla per tutto il mese, le aspettative, i timori, le polemiche, fanno parte della vita cittadina; ci si chiede come sarà, migliore o peggiore dell'anno precedente? Poi puntualmente arriva, sempre la stessa, con tutti i suoi elementi al loro posto, cristallizzata nei suoi riti e nelle sue forme. La festa si svolge in un tempo che è fuori dall'ordinario, tutto è carico di elementi simbolici tangibili, quali: il vestito della festa, il cibo della festa, non c'è mai stata Festa del Monte senza “cubaita”, senza baraonda musicale, frastuono di tamburi, girandola di colori ed odori fortissimi. Il profumo della festa è quello dello zucchero caramellato, del torrone semiliquido che gira nel paiolo, delle salsicce e delle cipolle arrostite.
Foto di Andrea Sardo |
La festa rappresenta il caos primigeno
da cui si rigenera l'ordine dell'universo, ha una funzione catartica, segna la
fine di un ciclo, la distruzione di un ordine precostituito e l'inizio di un
nuovo ciclo.
La festa è il momento in cui ci si riscatta dall'ordinarietà, dal
quotidiano, dalla precarietà della vita umana. E' il momento in cui si vuole esorcizzare
la negatività dell'esistenza e si domina la morte, liberandosi dai vincoli
esistenziali e proittandosi verso l'assoluto. Infatti nella festa tutto è vita,
è esaltazione di gioia e di passioni, è un momento di trasgressione, in cui
tutto è consentito, anche la violenza rituale, la presa del cero è la
dimostrazione di ciò. Quando si scatenano gli istinti primordiali, la lotta è
l'affermazione di uno stato di potenza, ostentazione di virilità, garanzia di
una forte progenie, la tradizione vuole che il vincitore si sposerà entro
l'anno. La festa ha una grande valenza sociale, per il fatto che viene
finanziata mediante una questua, ognuno dà un contributo, quasi dovuto, che dà
il diritto di sentirsi parte integrante della società. Significa autoidentificazione
sociale, ogni racalmutese sente la festa come una cosa che gli appartiene. Il
tempo sociale è scandito dal susseguirsi delle feste; infatti la festa si
adegua alla struttura sociale ambientale e culturale del gruppo che la vive e
risponde alle esigenze, ai timori, ed alle attese della collettività. Comunque
qualsiasi commento vogliamo fare, o qualsiasi spiegazione vogliamo dare, la
Festa del Monte è unica e speriamo di continuare a farla sempre.
Un'analisi puntuale, ricca, dettagliata, colta che va molto oltre la cronaca e invita a riflessioni di varia natura (psicologica, storica, etnoantropologica, letteraria e, perchè no?,anche politica. Dopo la lettura del brano vediamo se hai più il coraggio di affermare che "in paese c'è ormai un degrado culturale irrimediabile". Iolanda Salemi, come tantissime e tantissimi altri, ci danno la tangibile sensazione, anzi la certezza, che una "rinascita" nel nostro paese è possibile. Basta volerlo: Soprattutto avendo fiducia, abbandonando la sterile critica e iniziando a sbracciarsi le maniche tutti, ognuno con le proprie possibilità. PREV.
RispondiEliminaIl Blog è la voce sincera dei Racalmutesi, tanti gli input, la vera novità di Regalpetra libera sono le donne, in tante hanno scritto, facendoci scoprire la realtà da altri punti di vista. Grazie a loro il blog è cresciuto tantissimo in questi anni. Ringrazio PREV. per gli interventi molto chiari e diretti. La rinascita del paese è possibile se ognuno fa la sua parte, noi faremo la nostra. In questi anni abbiamo rimesso in moto il piacere di leggere, comunicare, parlare; il confronto democratico. Tanti seguono il blog, in tanti hanno visto i nostri video. Credo e crediamo che Racalmuto può e deve rinascere. Siamo ottimisti sempre, anche nei momenti più bui. La critica c'è stata e ci sarà, perché è il "SALE" della democrazia, non critica sterile sono d'accordo con te. Ma più volte, permettimi, in questi lunghi anni di vita del blog la critica è stata FERTILE. La terra deve essere arata per la nuova semina. Un abbraccio e grazie sempre a tutti voi che ci state accanto in questo straordinario viaggio.
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