lunedì 10 gennaio 2011

Racalmuto, imprenditore che ottenne un finanziamento vuole sapere perché lo si ritiene vicino alla mafia (La Sicilia)

Racalmuto.C.R. di 58 anni aveva ricevuto un contributo per un 'iniziativa imprenditoriale nell'ambito del patto territoriale denominato "Sicilia Centro Merdidionale"per un importo di oltre tre milioni di euro.

La Cassa Depositi e Prestiti per dar corso all'erogazione del rateo finale richiedeva all'interessato la produzione della certificazione antimafia, che veniva prontamente richiesta alla Prefettura di Agrigento. A seguito di tale richiesta la stessa Prefettura trasmetteva alla cassa depositi e prestiti un'informativa con la quale osservava di non potere escludere un'influenza anche indiretta della criminalità organizzata. L'imprenditore racalmutese avanzava un'istanza di accesso agli atti alla Prefettura chiedendo di poter prendere visione ed estrarre copia delle risultanze istruttorie cui aveva attinto l'autorità prefettizia per pervenire al giudizio sfavorevole formulato. Tuttavia la prefettura negava parzialmente l'accesso, specificando che «la documentazione che ha determinato l'emissione del provvedimento appartiene alla categoria dei documenti inaccessibili..».
Da qui la decisione di C.R. di proporre un ricorso davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per l'annullamento del rigetto parziale dell'istanza di accesso presentata dall'imprenditore racalmutese. Il Tar Sicilia Palermo sezione prima, presidente Nicola Maisano e relatore il consigliere Giovanni Tulumello, ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Marino, ha accolto il ricorso ed ha annullato la nota prefettizia impugnata, ritenendo che le risultanze istruttorie cui attinge l'autorità prefettizia per l'emanazione delle informative antimafia siano inaccessibili solo se coperte da segreto istruttorio in quanto afferenti a indagini penali o procedimenti penali in corso; non avendo.

Francesco Di Mare
La Sicilia, 09/01/2011

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