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| Leonardo Sciascia |
Proseguono le iniziative relative alla decima edizione del Pirandello Stable Festival 2010, manifestazione culturale consolidata che quest’anno ha inteso rendere omaggio allo scrittore agrigentino a 143 anni dalla sua scomparsa con un articolato programma la cui direzione artistica è stata affidata a Mario Gaziano e Antonio Zarcone. La manifestazione, svolta con il patrocinio dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, del Comune di Agrigento e della Biblioteca Museo L. Pirandello, domenica 12 settembre, alle ore 21.00, presso il Teatro della Villa Bonfiglio propone la nuova edizione de “L’onorevole” di Leonardo Sciascia sottotitolato “Dalla Follia forzata di Beatrice di Pirandello alla follia indotta di Assunta di Sciascia”.
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| Margherita Biondo |
La rappresentazione, che vanta la direzione artistica di Mario Gaziano, vedrà impegnati gli attori Fabrizio Giuliano, Ilaria Bordenca, Franco Di Salvo, Alfonso Marchica, Giugiù Gramaglia, Silvana Iacono e, in video, Giovanni Triassi, Maria Grazia Castellana e Alfonso Giacomazza. I video sono realizzati da Pino Simonaro.
Lo spettacolo propone un testo dell’autore racalmutese sancito da una chiusa beffarda soprattutto dove Pirandello sembra incontrare Brecht e narra la vicenda di un modesto professore di liceo investito da una repentina elezione al Parlamento che lo poterà ad una lunga carriera politica fatta di meschinità e menzogne, intrighi e compromessi, cedimenti e tradimenti pubblici e privati. “L’onorevole”, realizzato da Sciascia nel 1965, è un testo originale scritto appositamente per il teatro. Meno conosciuta di quella narrativa l’attività drammaturgica di Sciascia non è tuttavia irrilevante e presenta una piena consapevolezza linguistica. In riferimento a questo testo, steso nel giro di pochi giorni e andato in scena la prima volta a Palermo nel 1964, definito dallo stesso autore non un dramma ma un morality play,
risaltano i modelli di Brecht e Pirandello, riferimenti quasi inevitabili per una pièce di impegno civile che sfida tuttavia ogni tesi aprioristica per instaurare un discorso sulla verità e le apparenze, sugli inganni del sentimento e quelli della ragione o della fede. I presupposti della trama tessuta da Sciascia, secondo le sue stesse parole, erano “cominciare a scrivere su certe cose, misurare ancora una volta le censure istituzionali, ambientali e psicologiche del nostro paese”. Un esperimento dell’autore, dunque, sia per il contenuto che per la forma. Un esperimento che vale la pena di apprezzare in teatro.
risaltano i modelli di Brecht e Pirandello, riferimenti quasi inevitabili per una pièce di impegno civile che sfida tuttavia ogni tesi aprioristica per instaurare un discorso sulla verità e le apparenze, sugli inganni del sentimento e quelli della ragione o della fede. I presupposti della trama tessuta da Sciascia, secondo le sue stesse parole, erano “cominciare a scrivere su certe cose, misurare ancora una volta le censure istituzionali, ambientali e psicologiche del nostro paese”. Un esperimento dell’autore, dunque, sia per il contenuto che per la forma. Un esperimento che vale la pena di apprezzare in teatro.
La cittadinanza è invitata ad intervenire.
Margherita Biondo - Agrigento Web


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