sabato 18 settembre 2010

In chat Luciano Ligabue: L'Italia, le donne e le emozioni (LaStampa.it)

«Amo l'Italia e soffro nel vederla in questa condizione». Luciano Ligabue, ospite de LaStampa.it per rispondere alle domande dei lettori, è diretto nelle sue risposte e nelle sue emozioni, a partire dal suo pensiero per la nazione in cui è nato e vive. «Chiunque è preoccupato per lo stato in cui versa questo paese ed è normale avere paura» racconta il cantautore italiano in questi giorni impegnato nella sua tre giorni di concerti sold-out a Torino. Ma vuole anche ribaltare la sensazione e pensare positivo: «La paura, che è un sentimento umano, è anche nocivo perchè non conoscendo il futuro, per forza vivi un presente nero. Se si vive con la speranza, si vive un presente migliore. Mal che vada, si avrà una delusione». Cita anche Albert Einstein, uno che «coglione, proprio coglione non era», ricordando una sua frase "E' molto meglio un ottimista che sbaglia che un pessimista che ha ragione».



L'universo delle donne
Amatissimo dalle donne, Ligabue non nasconde la sua timidezza, caratteristiche che l'ha portato a idealizzare il mondo femminile «spesso attribuendo loro dei meriti che non avevano». Eppure il mondo femminile lo sente vicino, anche per l'evoluzione che lui stesso ammette di aver avuto in due fasi della sua carriera: la prima dove le sue canzoni «parlavano più di sesso che di amore, dove la donna veniva vista un po' più come corpo che non come anima» e la fase più matura dove racconta «il modo di sentire la vita da parte delle donne, diverso da quello di noi uomini» mantenendo sempre quello stato di amore e conflitto tra i due mondi.

«Ai concerti la musica ha la sua verità»
«Si è vero, mi emoziono sul palco». Ligabue non si nasconde si apre completamente alla domanda di una lettrice che ha visto i suoi occhi lucidi durante un concerto. Anzi, è il motivo del suo cantare. «Io faccio questo mestiere per quelle due ore lì. Ho cominciato per fare concerti. Ancora adesso io non mi emoziono tanto per quello che sto cantando, perchè lo conosco bene. Mi emoziono per una faccia che ha un trasporto». Gli occhi del pubblico aiutano il cantautore a vivere in maniera diversa il significato della canzone: «Mi fa rivalutare la parola che sto cantando perchè cerco di leggerla attraverso l'interpetrazione di chi ho di fronte, che è diversa dalla mia. Io non riesco a cantare guardando nel vuoto, ma ho bisogno di vedere le facce, ho sempre bisogno di questo confronto. E' il momento in cui la musica ha la sua verità, faccia contro faccia, interpretazione contro interpretazione».

Nessun commento:

Posta un commento