mercoledì 15 settembre 2010

Agrigento verso il suo quasi terremoto politico: “Un Quasi Varietà”? (Giovanni Salvo - Grandangolo)


Trasformismo politico ad Agrigento
Il varietà della dott.ssa Carisi 
Lo shows del PD e del PDL a Racalmuto

Chi di noi non ha mai sentito il proverbio cinese che recita " siediti sulla sponda del fiume ed aspetta che passi il cadavere del tuo nemico" ?
Immagino che siamo in parecchi a conoscerlo e ad avere apprezzato la saggezza popolare del sol levante.
Esiste un’altra corrente di pensiero che ritenere tale principio passivo, un "tarocco cinese".
In effetti stando seduti sulla riva del fiume molto spesso si vedono passare oggetti di ogni tipo , rifiuti di ogni genere, ma difficilmente il nemico.
E allora c'è a chi piace scovare e affrontare il proprio nemico, che in politica si suole definire avversario, secondo altri proverbi: " avrò pure le mani sporche, ma almeno non le ho tenute in tasca".
Nello scorso numero di Grandangolo abbiamo letto che vi sarebbe in atto un patto, un accordo politico senza precedenti, che coinvolge tutta la provincia di Agrigento e che sconvolgerà tutti gli assetti.
Sarebbe cosa fatta, un ”terremoto” politico.
Pare ci sia un uomo in Turchia che afferma di saper interpretare il comportamento delle formiche per prevedere l'insorgere di un fenomeno sismico.
Sia a terra che a mare, i topi che scappano preannunciano gli incendi più devastanti o gli inabissamenti più tragici; il fumo o l’acqua che si sparge, s’imbarca e invade la stiva.
Si tratta pur di topi, ma ci avvisano e ci salvano talvolta la vita.
Sarà anche in questo caso così? Speriamo.

Sembra comunque in provincia stia scoppiando una vera e propria epidemia; una pandemia pschiatrica?
Sono davvero tanti i politici agrigentini pronti ad abbandonare la nave, del berlusconismo, che vacilla?
Se così fosse possiamo affermare che questa città, patria del “meno male che Silvio c’è”, spesso fucina della politica nazionale, ci spinge ad affondare le mani, ancora una volta, nella fertile e fangosa terra del “trasformismo” politico.
Basta essere un tantino attenti, su quanto ci circonda, per comprendere che qualcosa si muove.
Anche la satira politica, praticamente assente ad Agrigento tranne in qualche sporadica vignetta, sembra avere preso forma nello show “ Un Quasi Varietà”.
Lo spettacolo ricco di humor, con la regia di Pippo Calandrino, ha preso il via dal piccolo teatro della Posta Vecchia per approdare, domenica scorsa, al più capiente Pirandello.
Tra gli artisti una talentuosa Simona Carisi, apparsa con la luce della sua comicità dal buio scenico del palcoscenico del Pirandello, in abito talare e con le mani giunte, pronta a pregare Lui che tutto può .
Una comicità dissacrante, in terra akragantina, dell’immagine celeste, tendente all’azzurro, dell’onnipotente Silvio, amico a doppio “lodo”, del ministro agrigentino Angelino.
In fondo in molte tradizioni un angelo è un essere spirituale che assiste e serve l’onnipotente.
Il divino Silvio quello che ora in molti ad Agrigento vorrebbero abbandonare per inseguire un patto.
Seppur sobrio, nel Quasi Varietà di Calandrino, il riferimento in chiave sarcastica al disequo arbitrato del Ministro Alfano, sino a qui inviolato, è stato netto.
Proviamo ad azzardare un’ipotesi.
Sbeffeggiare il ministro in un “Quasi Varietà”, prodotto nella sua terra , potrebbe essere il sintomo che ormai la posizione politica di Alfano comincia a vacillare?
E’ timido coraggio e dunque libertà di espressione quella espressa dal cast del “Quasi Varietà” o invece semplicemente un volere infierire?
Comunque divertente la dottoressa Carisi, medico nella vita e sul palcoscenico, nel suo sketch: “la psicologa dovevo fare, non l’urologa”.
Il personaggio, il medico, “Lucia specialista in urologia” che con il suo marcato accento palermitano riesce a convincere i pazienti a negare la loro patologia, legata alla prostata, sino a quel momento accusata.
Negando il pericolo è scongiurato; pena il ditone scrutante della dottoressa infilato dietro, dritto in quel posto li.
Chissà un giorno forse scopriremo che anche Berlusconi, pur non soffrendo certamente di problemi prostatici, anzi, ha governato contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani e che le migliaia di amministratori e politici, locali e nazionali, erano stati eletti nelle fila del popolo delle libertà loro malgrado.
Un virus passeggero dal quale risulteranno tutti guariti.
E nonostante i malati siano stati loro, in questo quasi varietà della politica agrigentina, in contro tendenza a tutte le regole della medicina, vedrete che vorranno essere questi ultimi ad effettuare l'ispezione rettale atta a guarire i mali della nostra società.
Ci toccherà dire che stiamo tutti bene?
E a proposito di dita nel rectum del popolo, a parte il costruendo rigassificatore di Porto Empedocle, pare che uno spauracchio incomba su Racalmuto ed i racalmutesi.
L’amministrazione attiva vorrebbe realizzare un inceneritore, a biomasse, per alimentare l’energia elettrica di alcuni edifici scolastici.
La notizia fondata è stata diffusa da una frangia della stessa maggioranza che sostiene l’amministrazione guidata dal sindaco Petrotto..
“Caro Sindaco, così non và! Il P.D. di Racalmuto non ci sta più. Purtroppo, dobbiamo constatare che l’originario impegno non è stato mantenuto.
Un progetto assolutamente inaccettabile.
Si tratta della costruzione di una centrale elettrica a BIOMASSE, con emissioni di polveri sottili cancerogene, che il sindaco, senza consultare nessuno, ha intenzione di realizzare a Racalmuto. Come se le pale eoliche non bastassero, si vuole continuare a violentare, ulteriormente, il nostro territorio e arrecare danni alla salubrità dell’ambiente.
Il PD è assolutamente contrario alla costruzione di una centrale elettrica a biomasse nel nostro territorio in quanto non solo non è necessaria al paese ma soprattutto perché si vuole fare business in danno all’ambiente e alla salute dei cittadini!”
Un attacco feroce seppur giusto, ma inconsueto nella forma per una componente di maggioranza.
La porta è aperta avrebbe risposto il Sindaco, Salvatore Petrotto, ai ribelli ambientalisti del P.D. racalmutese.
Abbiate fede, lettori di Grandangolo, vedrete che nonostante la gravità delle accuse e i toni usati, l’amministrazione proseguirà lo stesso il suo percorso sino allo scadere della legislatura.
Si continuerà a governare tutti assieme ed insieme magari s’innagurerà la posa del primo palo eolico, tra i più alti in commercio.
Tutto unitamente a quella parte politica che non ha sostenuto l’elezione del Sindaco, vicina al P.D.L. e a quella che possibilmente aderirà domani al nuovo patto provinciale, al “terremoto”.
Anche coloro i quali, formalmente all’opposizione, sventolano la sfiducia da alcuni mesi, daranno una mano a continuare.
Una molteplicità di aspetti che ci fanno sorridere, proprio come in un quasi varietà.
Lo psicologo dovevo fare, non l’opinionista dell’ultima ora!
Giovanni Salvo

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