giovedì 15 aprile 2010

I.C.I. zona industriale le proposte dei consiglieri del PD (seguono commenti)



I consiglieri di maggioranza Salvatore Sardo e Carmelo Collura

Tutto ha avuto inizio la scorsa estate, quando la “Empedocle s.c.p.a.” , in qualità di Contraente Generale delegata ad esperire tutte le attività necessarie ai lavori per il raddoppio della SS 640, comprese le procedure espropriative, ha chiesto al comune di Racalmuto il rilascio della documentazione attestante il valore imponibile dichiarato e la relativa imposta versata ai fini ICI dei terreni in zona industriale interessati all’esproprio.

Fu allora che si scoprì che negli archivi meccanografici del comune le aree ricadenti in zona industriale, zona “D” del PRG, risultavano essere agricoli e che nessuna dichiarazione ai fini ICI era stata presentata dai proprietari né pagata alcuna imposta.
Pertanto l’Ufficio Tributi, al fine di poter effettuare l’accertamento e la liquidazione dell’imposta, richiedeva all’Ufficio Tecnico di comunicare tutti gli atti deliberativi relativi al cambio di destinazione d’uso dei terreni nonché la determinazione del loro valore venale in comune commercio.
Con nota del 18/08/2009 il dirigente del Settore III, arc. Accursio Vinti, comunicava all’Ufficio Tributi che in seguito a una rapida consulenza chiesta ai funzionari dell’Agenzia del Territorio, il valore venale in comune commercio si poteva determinare in € 25,00 mq nelle aree adibite ad attrezzature industriali e in € 30,00 mq in quelle adibite ad aree industriali.
Da quel momento in poi sono state recapitate a oltre 300 proprietari di terreni in zona industriale salatissimi avvisi di accertamenti ICI relativi agli anni 2004 e 2005.
Non siamo interessati a fare del becero populismo , ma quando si chiedono soldi ai cittadini occorre agire senza pressappochismo e nel rispetto assoluto delle leggi e dei regolamenti.
Innanzitutto riteniamo che trattandosi di 300 famiglie interessate al problema, che si sono costituite in comitato spontaneo, sia giusto una interlocuzione al fine di arrivare ad una ragionevole ed equa soluzione della questione.
La vicenda non può certo essere lasciata esclusivamente ai funzionari comunali, ma deve essere affrontata dall’Amministrazione Comunale e dal Consiglio Comunale come una grande questione sociale e politica.
C’è pure da dire che fino al 2005 l’applicazione dell’ICI alle aree fabbricabili ha posto numerosi problemi ad operatori e contribuenti e causato corposi contenziosi. La constatazione di un evidente contrasto esistente tra le diverse Sezioni della Corte di Cassazione in ordine alla esatta definizione di edificabilità ai fini ICI, è alla base dell’ordinanza n. 10062/2005, che rimetteva la questione al primo Presidente, affinché il contrasto venisse risolto dalle Sezioni Unite Civili.
Tale situazione di incertezza ha indotto il legislatore ad intervenire con la legge n.248/2005 e con il D.L. 223/2006 fornendo una interpretazione autentica: “…… un’area è da considerarsi fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente dall’approvazione della Regione e dall’adozione di strumenti attuativi del medesimo”.
Nell’immediato la questione più importante è capire se gli Uffici Comunali hanno determinato la base imponibile su cui calcolare l’imposta secondo le previsioni dell’art.5, comma 5, del D.lgs 504/92 così come recepito dal Regolamento Comunale I.C.I. :
“ Per le aree fabbricabili, il valore è costituito da quello venale in comune commercio al 1° gennaio dell'anno di imposizione, avendo riguardo alla zona territoriale di ubicazione, all'indice di edificabilità, alla destinazione d'uso consentita, agli oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione, ai prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche”.
Dalle informazioni in nostro possesso non ci risulta che l’U.T.C. abbia prodotto una relazione tecnica analitica e giustificativa per la determinazione del valore venale delle aree fabbricabili da sottoporre all’approvazione della Giunta Comunale; il Dirigente del Settore III diversamente da quello che prescrive la legge ed il Regolamento Comunale, nel determinare il valore venale si è limitato a farselo suggerire dai funzionari dell’Agenzia del Territorio !
Comportamento, questo, quantomeno improprio se non assolutamente illegittimo. E’ necessario pertanto rideterminare il valore venale seguendo i criteri previsti dalla legge.
E’ davvero insensato e particolarmente esoso che un proprietario che abbia in quella zona un ettaro di terreno debba pagare annualmente al comune € 1.800,00 di I.C.I. ( 10.000 mq x 30 = 300.000,00 X 6%°= 1.800,00) che equivalgono a oltre 3 milioni delle vecchie lire senza la reale possibilità di poterlo commercializzare!
Virtualmente il cambio di destinazione d’uso dei terreni di quella zona attraverso il PRG dell ’80, da “E” a “D” avrebbe dovuto valorizzare quei fondi; in realtà dopo trenta anni di vigenza del PRG assistiamo oltre alla beffa di uno scarso insediamento produttivo per la mancanza di piani attuativi che la rendano appetibile, al danno di dovere pagare una salatissima I.C.I.
Fatta la superiore premessa, ci sentiamo di avanzare due semplici proposte:
1. Per il pregresso:
• Rideterminazione del valore venale in comune commercio dei fondi in zona industriale attraverso i criteri previsti dal’art. 5, comma 5, del D.lgs 504/92 ( Relazione tecnica da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale e successiva approvazione da parte della Giunta Comunale).
• Approvazione da parte del Consiglio Comunale di un Regolamento ex art. 13 della legge n.289 del 27 dicembre 2002 per operare una riduzione dell’imposta dovuta per gli anni 2004 e 2005 con l’esclusione delle sanzioni e degli interessi
2. Per il futuro:
• Approvazione di una variante urbanistica per restringere la zona “D” e portarla alle reali esigenze del nostro comune esonerando fiscalmente i proprietari che non vogliono inclusi i loro terreni in zona industriale (art. 36, comma 2, D.L. n. 223/2006) .
• Urbanizzazione dell’area attraverso la realizzazione di strade, rete metano, rete elettrica, rete idrica ecc. in modo da rendere appetibile la zona per insediamenti produttivi.
• Previsione di una aliquota ICI minima (4%°) .
Salvatore Sardo
Carmelo Brucculeri
Consiglieri Comunali del Pd



Commenti alla nota su facebook nel profilo di Regalpetra Libera
Sergio Scimè
... ancora una volta i consiglieri del PD si distinguono affrontando le tematiche con serietà in difesa dei cittadini, capisco il disagio che provano quando si confrontano con una realtà amministrativa incapce di ascoltare e di fare gli interessi dei racalmutesi, consiglieri rappresentati da due assessori Todaro e Morgante silenziosi di fronte ai problemi presenti sul tavolo della giunta municipale. Riconosco l'abilità politica del dott. Sardo ma siamo stanchi di vederlo lì a tappare le inefficienze del sindaco, degli assessori e dei dirigenti. Sai benissimo che da mesi i cittadini si battono per questa ingiustizia, Regalpetra Libera ha affisso un pubblico manifesto ma hanno trovato un muro amministrativo. Speriamo veramente che il problema trovi una soluzione per l'oggi e per il futuro. Tanti altri discorsi restano in attesa: la trasparenza nelle assunzioni Acuarinto (promessa fatta ai giovani racalmutesi che il tutto si dovrà svolgere alla luce del sole); coinvolgimento dei cittadini per la spesa delle opere di compensazione ad oggi nessun incontro è stato proposto dalle forze di maggioranza politica; la riduzione degli assessori da 7 a 4; rivedere la convenzione sull'eolico in molte città i cittadini tutti ne traggono beneficio diretto nelle bollette ENEL; fare un incontro per parlare di verde pubblico e coinvolgere agronomi senza pressappochismi vari; discutere di impianti sportivi ecc. Caro dott. Sardo se sei convinto che questa compagine amministrativa è all'altezza dei tanti problemi del paese allora vai avanti ma se pensi in cuor tuo che non risolveranno nulla un consiglio: ritorniamo alle urne !!!
Comitato "Fra' Diego La Matina"Caro dott. Sardo nel suo ragionamento, è evidente, sussistono diversi punti di inconcruenze e di omissioni.
Nella scorsa leggislatura lei è stato vice sindaco per l'intero mandato,(il suo partito già dal '93) non si è mai accorto di questa situazione?
Lei stesso ci ricorda che l'Ici era dovuta già dal lontano 1992.
L'Amministrazione, oggi è in grado di recuperare solo gli ultimi
5 anni per sopragiunte prescrizioni.... Mostra tutto
Quindi per le 12 annualità che vanno dal '92 al 2004 chi pagherà per il danno patrimoniale arrecato all'Ente?
Quale responsabilità ha la politica?
Stesso discorso può essere fatto per lo 0,20.
Tutti sapevano che l'indice era illegittimo.
Tutti, compresi molti amministratori, ne hanno usufruito.
Tutti hanno pagato oneri di urbanizzazione gonfiati senza ricevere servizi in cambio.
Ad un certo punto si decide di chiedere un parere alla Rigione sapendo già che la risposta rarebbe stata negativa.
Tuttavia si continua a rilasciare, discrezionalmente, concessioni ignorando le indicazioni della Regione.
Da tutto questo, come da altre situazioni all'interno del Comune, viene fuori un quadro di diffusa illegalità, fatta di silenzi, omissioni tentativi di inquinamento di pressioni tutto a danno dei cittadini e delle casse comunali.
Il Sindaco stesso recentemente ha dichiarato che all'ufficio tecnico persistono veri e propri comitati di affari.
Noi riteniamo che a questo punto le strade sono due per chi governa:
Avallare tutto questo anche con una presenza passiva.
O tirarsene fuori interrompendo questo "modus operandi".
Non capiamo quale interesse potrebbe avere il PD a mantenere questo stato di cose.
Non vogliamo credere che voi facciate parte di questo comitato di affari. O no?
Le rinnoviamo l'invito ad eprimere un parere sul parco eolico.
Non si capisce perchè nessuno del Pd ne vuole parlare!
Forse bisognerebbe chiedervelo con un pubblico manifesto?

Carmelo Mulè
mi piace questa nota del consigliere Sardo, i contenuti sono le proposte che avevo avanzato al consiglio comunale ,al sindaco ed alla giunta prima che trecento persone andassaro dai legali, meglio tardi che mai!

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