sabato 10 aprile 2010

Giuseppe Agnello: "abbiamo solo fuoristrada e cellulari"


Giuseppe Agnello
Il passato non si puo’ cambiare, giace lì con tutte le sue conseguenze ,ma il presente si può condizionare.
Se è vero, che gli interrogativi che ci pone Gaetano, sono interrogativi che ci fanno riflettere sul nostro passato recente, per non ricadere sugli stessi errori, mi chiedo:
A che cosa é servita la sua fatica nello scrivere “I Ragazzi di Regalpetra“ per la comunita’ racalmutese , se poi si fa poco per divulgarlo?

Scrivere un libro , realizzare una scultura o un dipinto é un sacrificio,anche se piacevole e liberatorio,ed ha anche molteplici obbiettivi di diversa natura. Nel nostro caso è evidente a tutti,inutile menzionarlo. Gaetano da giornalista-scrittore ha sentito l’esigenza di scrivere questa storia, senza un lieto fine,come l’ha gia’ definita qualcuno sopra, affinché il boato di questa vicenda,il disastro e la sciagura di queste famiglie , facesse riflettere a tutti e soprattutto alle giovani generazioni.Cosa facciamo o hanno fatto le associazioni culturali, la classe dirigente le scuole del nostro paese, per veicolare , soprattutto tra i giovani racalmutesi, il messaggio dei Ragazzi di Regalpetra? Da quanto so io, poco,mi auguro di sbagliarmi.
E’ accaduto che dopo aver letto il libro,abbiamo provato emozioni fortissime,tantissima compassione per queste famiglie spezzate(confesso che ho anche pianto nel leggerlo,ma non ha modificato la nostra coscienza gia’antimafiosa.
Ma, sappiamo che effetto ha avuto tra i giovani? Siamo certi che il messaggio sia arrivato a loro? Secondo me, e’ un importante occasione che Gaetano ci ha dato con questo libro,carico di riflessioni , ed e’ un forte contributo alla crescita della nostra comunita’, se divulgato in maniera adeguata.
... Basta guardarsi intorno,per capire che non e’cambiato e non siamo cambiati di molto culturalmente, la storia si ripete e non solo per quanto riguarda le vicende mafiose,ma,ambiente e tant’altro. Nonostante l’eredita’ culturale, la presenza di diversi centri culturali,come fondazione, teatro ecc..forse rispetto a qualche anno addietro, abbiamo solo, più fuoristrada e cellulari.
Cosi, accade ancora, ahimé,che qualcuno si alza la mattina va in comune a reclamare per abbattere l’albero sotto la propria casa, perché non gli consente di guardare il palazzo di fronte o perché perde le foglie e sporca,ed erroneamente,gli viene concesso.

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