mercoledì 2 dicembre 2009

La Politica "Pelosa" del consigliere Sardo... Volare alto conviene non parlarne più ...

di Carmelo Mulè

Cos'è che si vuole realizzare in questo paese e cos'è che si vuole salvare che un commissario non può!

Quali sono le cose realizzate, di vostro, dal 1993 ad oggi; di vostro, cioè di tutte quelle forze politiche che hanno messo in sella il sindaco, questo sindaco che oggi cavalca verso l'oriente.
Qual è il parco progetti prodotto in questo ventennio?
Qual è l'utile, per la comunità, del parco letterario Sciascia?

Dove sono le realizzazioni al di fuori di tutto quello che si è progettato e individuato prima dell'avvento della nuova politica e del petrottismo; dov'è l'Equal Demetra, il castelluccio con il suo parco sub-urbano,l' ex campo villa col suo originario progetto del parco per bambini, stravolto e ridotto ad indescrivibile niente; dov'è il centro storico ridotto all'osso dalla vostra politica espansionistica sempre in continua e perenne evoluzione?

Dove sono tutte le cose che dovevano far volare alto questo paese?

E poi, questo replicare in tono da lesa maestà, cosa vuol dire? E' una specie di contagio che prende anche le persone che dovrebbero essere di buonsenso?
Che, forse la politica appartiene solo ad alcuni e gli altri devono star per forza muti?

Cosa si vuol realizzare in un paese dove si rigetta persino il confronto e dove non ci sono più interlocutori.
Cosa ne è della fondazione Sciascia, a che serve se non a passerelle sterili e completamente fuori dai temi sciasciani. Serve a sfoggiare belle cravatte e annacamenti vari, ora ci vuole, "annacamenti" e vari sostanziosi privilegi, per alcuni, onde potrebbe dirsi: Sciascia per Racalmuto o Racalmuto per Sciascia?
Qual è la sua proiezione nella società racalmutese, come il teatro sul quale, se si apre un ragionamento, giusto o sbagliato che sia, diventa lesa maestà.

Ma è vero, per come è vero che questo teatro doveva rappresentare una specie di laboratorio culturale, in senso lato, per la crescita di questa popolazione?

E che c'entra il teatro di Racalmuto con gli schemi in uso nei grandi teatri del mondo?
Chi conosce lo spirito con cui si sono avviati i primi passi per la ricostruzione di questo luogo nel lontano 1980?
Dov'erano loro quando le macchine private degli ammistratori correvano centinaia di chilometri nell'inseguimento di una promessa di finanziamento?
E quando a villa Sciascia, alla noce si intraprendeva il cammino verso Racalmuto, verso una Racalmuto alla quale si voleva dare un'anima, attraverso la ricostruzione della memoria, del riconoscimento dei figli illustri, di tutti quelli dimenticati, volutamente dimenticati; giganti del passato che tacciavano di nanismo il presente, dov'erano loro?Loro chi? si loro, quelli che non c'erano ed ai quali, con grande slancio è stato offerto un futuro o almeno un tentativo, di un futuro poi miseramente trucidato da una politica escludente.

Cos'è che fa stare insieme un governo, dopo che pesanti accuse e ammissioni di malgoverno sono state spiattellate ai quattro venti e mentre nella riga di sopra nasceva l'offesa, nella riga di sotto il richiamo ai milioni di euro dell'ANAS che oggi il consigliere Sardo riprende, è questo il collante forse?

E' questo che un commissario non può gestire?
E chi lo dice questo?
Il Piano Regolatore Generale, un altro interesse urgente; dopo vent'anni di scialaccquamento diventa urgente, dopo vent'anni di completo abbandono di ogni sorta di sobrietà urbanistica, ad un tratto il PRG diventa urgente. E il recupero del centro storico, che da sedici anni scivola in ogni discorso a che punto è?
Quanto è costato al comune questo studio infinito del recupero di un solo quartiere? Ditecelo, e poi diteci pure quanti anni e quanti soldi ci vogliono ancora per veder recuperata una sola tegola, almeno una!
E l'archivio dov'è, ancora in soffitta e la bblioteca dov'è, ancora in affitto, con tutto quello che si è fatto e che si deve fare, abbiamo ancora l'archivio in soffitta e la biblioteca pure. Ed io mi ricordo le interminabili filippiche che osteggiavano sempre e comunque la politica del fare che andava contrapponendosi alla politica del non fare o fare nel proprio particulare.
Oggi dopo aver reso pane quotidiano solamente la politica del proprio particulare si viene a dire che la legislatura andava salvata in nome e per conto di alcune cose compreso il PRG; e quante volte ne abbiamo parlato, e quante volte ho suggerito di dare vita alle zonizzazioni, cioè alla classificazione del territorio per zone omogenee e invece siamo arrivati a far del territorio una miscellanea che non solo deturpa, ma invade e crea danno economico ad alcuni e prosperi vantaggi ad altri. E perchè mai si è voluto affrontare questo argomento nella giusta direzione? Me lo spiega lei, consigliere Sardo e gia che ci siamo mi vuole spiegare, ora che il corpo deliberante è integro,come si intende procedere?
Se è il caso di fare uno stop e studiare o se ,invece, si continuerà con la solita musica?
Comunque noi staremo qua, a fare la nostra, interessata politica e controlleremo, per quello che ci è concesso dalle ancora vigenti istituzioni repubblicane, questa volta sul serio, tutto ciò che ci appartiene in quanto cittadini.

Certamente, di volare alto conviene non parlarne più.

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