martedì 14 luglio 2009

Lettera aperta di Don Diego Martorana...

Don Diego Martorana, arciprete di Racalmuto, la domenica della festa del Monte, scrive una lettera rivolgendosi a tutti. Si rivolge per nove volte alla comunità racalmutese. Alla parte sana, ai confratelli del sacerdozio, al signor Sindaco, ai consiglieri, all'amministrazione comunale, alle Forze dell'Ordine, alle famiglie, ai giovani che credono negli ideali, ai giovani schiavi della droga dell'alcool e del sesso, e a quanti covano vendetta rancori e odio.
Don Diego fa appello a tutti. Ognuno deve fare la sua parte, in un paese che non vive un momento felice della sua storia. Nell'ultimo periodo tanti fatti stanno compromettendo il percorso di sana convivenza nel nostro paese. L'invito alla parte sana - che sono tanti - a non mollare e a guardare avanti, dietro, nella menoria, tra le tante pagine belle del nostro paese troviamo momenti bui. Un monito ai confratelli del Sacerdozio a testimoniare Cristo nella vita.
Don Diego ricorda un principio democratico "la libertà di ognuno di esprimere il proprio pensiero", nessuno può imbavagliare la parola, anzi bisogna stimolare il dialogo, il confronto, la discussione civica.
Si rivolge agli amministratori e ai consiglieri nel fare gli interessi della comunità allontanando la tentazione a fare i propri interessi. Si rivolge alle forse dell'ordine nel continuara a garantire sicurezza e legalità. Si rivolge alle famiglie e ai giovani nel continuare a lottare per un futuro migliore. Nella lettera parla di prevenzione in unpaese soffocato dalla droga e dall'alcool. Si rivolge a che semina odio rancore e vendetta, a risollevarsi e chiedere perdono, quando sono certi di un vero pentimento.Ma non dimentica ad inizio lettera la famiglia Rizzo che in questo momento sta soffrendo per l'assenza di Angelo. Esprimo personalmente la massima solidarietà alla famiglia, sperando ogni bene.



Ecco la lettera.

Cari cittadini di Racalmuto, Domenica 12 luglio, festa in onore di Maria SS. del Monte, ho deciso di starmene a casa, lontano dai rumori. Sono andato a trovare la famiglia Rizzo: abbiamo pregato insieme per una soluzione positiva del “giallo”. E' giusto fare festa per non penalizzare la parte sana dei racalmutesi, però non si può far finta che non sia successo nulla.Ho avuto tempo e modo di riflettere e ho deciso così di scrivere questa lettera aperta ai miei cari concittadini.

Mi rivolgo innanzi tutto alla parte sana dei Racalmutesi che è la maggioranza:
non mollate, non scoraggiatevi, il Signore vi dice, con l'esortazione di San Paolo: “Dovete splendere come astri in mezzo ad una generazione perversa”.

Mi rivolgo ai miei confratelli nel Sacerdozio:
dobbiamo avere il coraggio di essere fedeli a Cristo e testimoniarlo con la vita.

Mi rivolgo al signor Sindaco:
dobbiamo mettere da parte la conflittualità, c’è bisogno di dialogo, lasciando ad ognuno di esprimere il proprio pensiero. Solo con il confronto e il dialogo costruttivo si può operare meglio. Racalmuto ha bisogno di mettere insieme tutti gli uomini di buona volontà con le loro potenzialità e così darle un nuovo slancio, anche se alcune cose sono state fatte.

Mi rivolgo ai Consiglieri comunali, agli amministratori, ai politici, alla Società civile:
uscite allo scoperto per creare un clima di collaborazione, allontanate la tentazione degli interessi propri per cercare il bene della nostra Comunità.

Mi rivolgo alle Forze dell’Ordine:
continuate con la vostra presenza a garantire la legalità che ci permette di vivere serenamente.

Mi rivolgo a tutte le famiglie:
con i relativi problemi economici, di salute e relazionali, restate saldi nella Fede, Gesù vi dice: “Non temete ci sono Io”.

Mi rivolgo a quei giovani che credono ancora negli ideali:
continuate a sognare, sappiate però che per mantenerli bisogna lottare con un mondo che vuole spersonalizzarvi e farvi diventare massa, accettando la cultura dell’effimero.

Mi rivolgo ai giovani schiavi dell’alcool, droga e sesso:
E' possibile uscirne, ho avuto la fortuna di incontrare, presso la Comunità di Recupero, tanti giovani rinati… ma la soluzione migliore è sempre la prevenzione.

Mi rivolgo infine a Voi che covate odio, rancore e vendetta:
liberatevi da questo cancro che rovina la vostra esistenza terrena, compromette quella futura; potete nascondervi, dire che Dio non esiste, ma Lui c’è, vi vede e in Gesù Crocifisso e Risorto allarga le braccia per perdonarvi, ma ad una condizione: essere sinceramente pentiti".

GRAZIE PADRE MARTORANA !!!

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