lunedì 7 ottobre 2013

Racalmuto CRONACA VERDE aiuto (La palma è morta)


Il punteruolo rosso, il terribile coleottero che sta devastando le palme siciliane, è entrato a Racalmuto dalla Guardia. Un vero dramma "verde" accanto il parco giochi semi-abbandonato.
Il blog ha sempre difeso gli alberi e lo farà per sempre.
Non sappiamo se il comune ha intrapreso delle misure per bloccare l'infestazione di altre palme di Racalmuto. Pensate che tristezza il viale di lu Carminu senza palme. Invitiamo il comune a fare un minimo investimento per la piantumazione di nuovi alberi nelle aree destinate al verde pubblico. In cinque anni abbiamo assistito alla morte di diversi alberi "comunali".
Ma quando si urbanizza un'area si prevedono oltre ai lampioni anche gli alberi?
Di alberi, a dire il vero, neanche l'ombra.
Sergio Scimè, blogger

3 commenti:

  1. interventi su facebooklunedì, 07 ottobre, 2013

    Angelo Cutaia Di Racalmuto
    il punteruolo rosso, introdotto dall'Egitto da speculatori assieme a palme infestate, sta distruggendo il paesaggio siciliano. Ci sono dei rimedi. Bisogna almeno tentare. E poi ripiantare specie indenni.

    Luigi Cipolla
    l'italia dovrebbere seguire il modello dell australia ecco il rimedio

    Giuseppe Fabio Petrotto
    Aggiungo che anche un'altra palma era stata colpita qualche anno fa: la palma di via reg Elena. (ex mercato)

    Piero Amato
    si parla di alberi ma l'albero che doveva essere il rifugio degli uccelli per depositare le uova dove è andato a finire....se si parla di alberi e regalpetra libera se ne occupa ...faccia una ricerca in quale zona è stato portato prima era vicino il castello poi in piazza barona è ora dove chi la visto!!!

    Angelo Cutaia Di Racalmuto
    palma storica, nella villa del sindaco dell'Ottocento Michelangelo Alaimo.

    Piero Amato
    ingegnere era palma ...

    Giuseppe Fabio Petrotto
    Tutte le università di europa stanno tentando i più svariati rimedi, anche il dipartimento di entomologia dell'università di Palermo, ha cercato di far qualcosa. Ma quella del punteruolo è una piaga. Attualmente l'unico rimedio sarebbe solo la distruzione per riduzione in trucioli con successiva bruciatura degli scarti (compresi i coleotteri) per evitare il propagarsi dell'infestazione.

    Giuseppe Fabio Petrotto
    Fortunatamente che almeno la palma del monte...altra palma storica. .. è di specie non soggetta al coleottero

    Angelo Cutaia Di Racalmuto
    infatti la palma del Monte, piantata dal dottor Pietro Mantia, è una washintonia.

    Luigi Cipolla tra l altro il punteruolo attacca la palma quella che non fa i frutti..

    Angelo Cutaia Di Racalmuto in un certo modo contribuisce alla selezione delle piante fruttifere. Infatti la dactilifera resiste bene al punteruolo.

    Eduardo Chiarelli Non solo la Sicilia ma tutti i paesi che si trovano nella fascia temperata , stanno assistendo a questa terribile piaga , qui in Portogallo per esempio a 3580 km. di distanza da Racalmuto , migliaia di palme sono morte . Vedere il lungomare fiancheggiato da centinaia di palme morte é davvero uno spettacolo raccapricciante .

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  2. Mi accorgo che moltissimi interlocutori hanno le idee molto chiare. Nella speranza di non aggiungere elementi di confusione, mi permetto di dire qualcosa anch’io.
    Il Punteruolo rosso delle palme, chiamato scientificamente Rhynchophorus ferrugineus è un Coleottero della famiglia dei Curculionidi abbastanza grande: misura 3-4 cm di lunghezza e circa 1,5 cm di larghezza.
    E’ originario dell’Asia sud orientale dove arreca gravissimi danni alle piantagioni di palma da cocco (Cocos nucifera.). Negli anni '80 l’insetto è stato segnalato negli emirati arabi e a partire dal 1990, in quasi tuti i Paesi del bacino meridionale del Mare Mediterraneo (Iran, Egitto, Giordania, Israele e territori palestinesi). Nel 1994 l’insetto è stato segnalato in Spagna, Algeria e Marocco.
    In Italia è comparso nel 2004 in Campania e in Toscana e nel 2005 in Sicilia.
    La rapida diffusione del punteruolo rosso è stata determinata dalla importazione delle piante di palma, dovuta principalmente ai lauti introiti percepiti dai vivaisti importatori: alla fine del secolo scorso una pianta di palma proveniente dai Paesi arabi costava al vivaista intorno a Lire 3.000. La stessa pianta, dopo qualche anno, lo stesso vivaista la vendeva mediamente a Lire 150.000, con un guadagno di circa 50 volte la spesa sostenuta. Se le piante di palma si trovavano infestate dal punteruolo, quest’ultimo veniva facilmente diffuso.
    Per la verità le palme, come qualsiasi altro vegetale, al momento dell’ingresso nel nostro Paese, avrebbero dovuto obbligatoriamente essere sottoposte al controllo dell’Osservatorio per le Malattie delle Piante per evitare introduzioni di malattie e infestazioni. Questo controllo non è avvenuto (come in tanti altri campi, le norme di tutela esistono, ma frequentemente rimangono scritte solo sulla carta). Probabilmente ci si è accorti del danno quando tale danno era ormai irreparabile.
    La diffusione del punteruolo rosso, il suo insediamento e la sua facile moltiplicazione hanno portato nella sola Sicilia alla morte migliaia e migliaia di piante di palma con un danno non solo finanziario, ma anche di natura paesaggistica. Il danno è stato molto più elevato che nelle zone di provenienza, in quanto nelle zone di provenienza un certo freno è esercitato dai nemici naturali che qui da noi sono assenti, almeno per ora.
    E’ stato osservato che la specie di palma più attaccata è la Phoenix canariensis. Meno colpite sono le palme della specie Phoenix dactylilifera, e le specie Washingtonia filifera, Washingtonia robusta e altre specie del genere Washingtonia.

    In queste condizioni, cosa si può fare?
    La lotta chimica è da scartare per due motivi. 1) - I prodotti chimici non sempre arrivano nel punto in cui sono protette le larve; 2) - i prodotti che potrebbero avere qualche effimera efficacia non sono permessi dalle norme vigenti.
    La ricerca su metodiche di lotta nuove e prive di effetti collaterali negativi si sta attuando, ma occorrerà ancora molto tempo per essere attuata in pieno campo.
    Rimane solo una via: rinunziare per un po’ di tempo alla utilizzazione della elegante Phoenix canariensis e accontentarsi di altre specie come la Phoenix dactylilifera e le specie del genere Washingtonia.

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  3. Mi è stato detto che un po' di tempo fa alcuni impiegati del comune hanno partecipato ad un corso organizzato dalla Regione per prevenire l'infestazione delle palme, mi chiedevo se si sono fatti degli interventi di prevenzione.

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