mercoledì 18 gennaio 2012

"Chissà se è vero quello che si dice, che la speranza è l'ultima a morire?" di Mariuccia La Manna

"Ho tentato di raccontare qualcosa della vita di un paese che amo,e spero di aver dato senso di quanto lontano sia questa vita dalla libertà e dalla giustizia,cioè dalla ragione."
Più che attuali risultano oggi le parole dello scrittore Leonardo Sciascia,in una realtà in cui di ragione e senso ce n'è ben poco e dove vige "la morale dell'apparenza."


Allo stato attuale non ci sono i presupposti per potere progredire ;dove sono i posti di lavoro?E se esistono sono già assegnati all'amico,al parente,perché è così che si ragione qua,si vive asserviti dai giochi di potere ,con la testa sottoterra come gli struzzi,rimanendo inermi a tutto ciò che ci si è sempre stato imposto perché "ci fa comodo" ,e se cerchiamo di cambiare "ci vengono tagliate le gambe".

Che realtà è??Come i tanti giovani come me,che studiano con tanto impegno e sacrificio possono realizzare in concreto le proprie prospettive future se sanno che tutto è già stabilito a priori?
La verità è che siamo noi i fautori di tutto questo:quando il politico bussa alla nostra porta per il voto è solo un millantatore,ormai siamo portati a non credere a tutte le parole e promesse vane gettate al vento,"...trova u
travagghiu a me figghiu e ti voto..."
E' sbagliata la mentalità che non ci permette di allargare i nostri orizzonti rimanendo radicati invece in una mentalità gretta e troglodita.
Ad uno sguardo di più ampia veduta non è solo Racalmuto così,ma tutta la Sicilia,l'intera Italia,tutto il mondo è contaminato dalle azioni degli uomini e del loro tornaconto.
Ma da noi,una piccola realtà locale il disagio si avverte ancora di più,perché ormai da tempo le"carte sono state messe in tavola",sappiamo come poco o addirittura nessuno sia lo spazio lasciato ai giovani,si vive di "un mangia-mangia" tra questi "GRANDI" uomini che presentandosi dinnanzi a noi,avendo bisogno del voto,si stanno prendendo gioco di noi,dei nostri bisogni che sono reali e sentiti,della gente comune che spera in qualcosa di migliore,ma che questo sembra non arrivare mai perché di gente migliore abbiamo ricordo solo in
un passato che non è poi così lontano ma che lo sembra,uomini che non sono stati degli struzzi,ma si sono ribellati al costo della loro vita come hanno dimostrato.
Non vogliamo degli eroi della patria  ma basta solo gente comune,umile e con i piedi ben saldi per terra che non ha chissà quali progetti impossibili da creare.
Chissà se è vero quello che si dice,che la speranza è l'ultima a morire?

Mariuccia La Manna

2 commenti:

  1. Cara Mariuccia, condivido pienamente la tua critica, da giovane racalmutese, alla classe politica clientelare locale degli ultimi anni che poi fondamentalmente è solo un creare illusioni verso gente che è proprio allo strenuo nel vivere da un punto di vista economico e sociale. Certo i falsi progetti socio economico culturali che sono stati propinati alla popolazione negli ultimi decenni sono state delle mere speranze di ricrescita ma poi alla fine nulla si è realizzato. Mi ricordo per esempio i tempi quando a Racalmuto circolavano i deplians che illustravano il paese come città albergo e poi per l'apertura di un vero hotel nel centro racalmutese si deve aspettare decenni per cavilli burocratici o chi dice anche che Racalmuto potrebbe essere la Firenze del sud, si, è vero forse ha le potenzialità per una vera città d'arte e cultura ma veramente c'è gente che potrebbe paragonare 4 opere scarse d'arte di Pietro d'Asaro e 5 chiese malandate e un castello a Firenze? Anch'io porto avanti e di discussione sociale dei possibili progetti su cui si potrebbe lavorare e iniziare un percorso a lungo periodo per risollevare l'economia del paese, ma io non sono un politico di fama racalmutese, sono uno che cerca di stimolare il ragionamento nella gente per far capire che qualcosa è possibile. Io penso che Racalmuto potrebbe sul serio divenire la seconda casa o dimora permanente di artisti di fama e non in pensione e se si trasferissero a Racalmuto creerebbero un giro economico non indifferente e un'allerta sociale anche giovanile perché i giovani del mondo verrebbero a Racalmuto per conoscerli, ma per fare ciò si deve assolutamente cambiare forma mentis, uscire dalla negatività che non è possibile farlo o che ci vuole tempo e risorse, ma non nego che per realizzare "'l'impossibile" come tu lo definisci ci vuole tempo, pazienza e sacrifici, perché il possibile da un punto di vista economico è stato fatto e per risollevare l'economia si deve pensare a progetti impossibili agli occhi della gente che è presa a male e non pensa alla positività delle idee. Certo, perché no ragionare per un casinò a Racalmuto o per esempio organizzare serate da ballo alla Fondazione Sciascia o puntare sugli eventi al Castello e in altre sale a disposizione della Società nel comune di Racalmuto. Volere è potere ma se non vuoi perché hai paura di metterti in gioco, anche fallendo, mai nulla verrà realizzato e si starà sempre a lamentarsi che la classe politica locale e non solo sta ferma e pensa solo al proprio tornaconto. Luigi Iannello

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  2. Complimenti per il post.

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