(Nota stampa del Sindaco Emilio Messana)
Il consigliere Pagliaro mi rimprovera di non aver partecipato alla manifestazione a Caltanissetta per la riapertura dei cantieri lungo la 640. Quel sabato mattina avevo convocato una riunione con i tecnici per valutare il bando regionale che assegna contributi a fondo perduto per interventi edilizi e migliorie tecnoclogiche nei teatri siciliani. Mi auguro che con altrettanto puntiglio saprà ricordare e salutare la tante altre occasioni in cui il sindaco di Racalmuto è stato e sarà in prima fila per promuovere gli interessi della nostra terra: precari, acqua, rifiuti, sicurezza, per citarne alcuni. Il consigliere Pagliaro, sfiduciato recidivo, nei proclami che preludono all'imminente campagna elettorale, dovrebbe guardarsi bene intorno. Si accorgerebbe che gli artefici dell'abbandono e del degrado urbanistico del nostro centro storico, con la conseguente crisi delle attività commerciali, sono proprio i suoi padrini politici, i suoi alleati. Quarant'anni fa furono i vari Bongiorno, Gueli, Sardo, a strangolare il centro storico, pianificando lo sviluppo urbanistico oltre il ponte del Carmelo. L'insediamento deĺle cooperative edilizie portò lì le giovani coppie a migliaia, con il progressivo svuotamento, decennio dopo decennio, del centro storico e il conseguente spostamento delle attività commerciali dal corso principale nella zona nuova. Il centro storico soffre perché i residenti si sono ridotti e la responsabilità politica è di chi quando governava ha preferito immaginare Racalmuto a Bovo e in c.da Piedi di Zichi, piuttosto che preoccuparsi del cuore di Racalmuto. Oggi viviamo una congiuntura economica difficile, un calo demografico, una politica fiscale che colpisce le proprietà immobiliari. Nonostante le misure che incentivano le ristrutturazioni di immobili, nonostante il Piano di Recupero vigente nell'area Castello Fontana, gli investimenti privati nel centro storico languono. Questa amministrazione, con il consenso di tutto il Consiglio Comunale, ha affrontato il problema, dirottando i fondi Anas sulla riqualificazione degli spazi del centro storico, per rigenerare un ideale percorso turistico che dalla Fondazione Sciascia giungesse fino al Raffo, passando per la Via Vittorio Emanuele, la Villa Matrona, la Piazza Crispi, il Castello, la Piazza Barona. Naturalmente i cantieri hanno provocato disagi ed è giunto il momento di affrontare il nodo del traffico e dei parcheggi per le auto. Da una parte la rinascita di molti centri storici è collegata alla creazione di isole pedonali e alla limitazione del traffico, per esaltare le nostre bellezze architettoniche, dall'altra gli insediamenti abitativi oltre il ponte del Carmelo richiedono lo spostamento in macchina per raggiungere il centro storico. Ho già dato disposizione alla Polizia Municipale di intensificare i controlli sul disco orario da dopo San Pasquale fino alla Cremeria Parisi, così da consentire la sosta lungo il corso principale solo per periodi brevi. L'obiettivo è di agevolare le attività commerciali e i cittadini che si spostano in auto per fare acquisti o per fare commissioni, mentre chi vorrà passeggiare, andare nei circoli, andare al lavoro, per più di un'ora, dovrà posteggiare altrove. La crisi viene da lontano e va affrontata con scelte ed azioni concrete, facendo tesoro degli errori del passato e non sparando a zero su chi governa, spalleggiati da chi quando era al potere ha perseguito una visione dello sviluppo urbanistico della città rivelatasi esiziale per il centro storico.
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