domenica 27 gennaio 2019

Racalmuto come microcosmo (Calogero Esposto)


Vi racconto di un viaggio da Palermo a Racalmuto in treno. All'altezza di Cerda ci fermiamo un attimo, come al solito per cedere il passo al treno proveniente dal senso opposto. Dopo trenta minuti ancora nulla. Il Capotreno esce allora dalla
sua postazione per conferire con il macchinista: iniziano a litigare, anche se non animosamente, ma ci danno di botta e risposta. Il treno a cui avremmo dovuto dare la precedenza non sarebbe passato a causa di modifiche ferroviarie e, probabilmente, a causa di problemi di comunicazione. Morale? Ritardo (inutile) e inefficienza. Si ritorna sul vagone e le persone iniziano a lamentarsi del disservizio. Un signore anziano, armato di giornale sotto al naso e di tanto pessimismo, così commenta: "L'Italia e la politica italiana sono come questo treno: Lenta, non organizzata e priva di una linea da seguire". Annuivo, e quando scesi a Racalmuto, chiamai qualche amico per uscire. Facciamo un giro in macchina e vedo poche persone, anche se è sabato. Non sembra cambiato nulla, ogni cosa, ed ognuno, sono al proprio posto. Racalmuto mi ricorda molto quel treno. Tutto è immobile, quasi come se anche le strade fossero indifferenti. Dove sono le persone? Eppure c'è del malcontento. Nessuno ama stare qui, credo che a volte manchi il senso di appartenenza. Il filo conduttore che dovrebbe sintetizzare l'insieme di idee e di valori che possano abbracciare la collettività sono le istituzioni locali. Purtroppo, come nel "treno" anche a Racalmuto abbiamo molti problemi e ritengo che il concetto di responsabilità sia la chiave di volta nei confronti dell'intera comunità. - "... la Sicilia offre la rappresentazione di tanti problemi, di tante contraddizioni, non solo italiani ma anche europei, al punto da poter costituire la metafora del mondo odierno." - Citando Sciascia, effettivamente anche Racalmuto è una sorta di microcosmo, in fondo. (Calogero Esposto)

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