lunedì 22 ottobre 2018

POP THEOLOGY, la chiesa all'avanguardia (Iolanda Salemi)

di Iolanda Salemi
L'accostamento dei due termini: chiesa e avanguardia costituiscono un ossimoro, ma già alcuni esponenti della chiesa cattolica cercano di superare questa antitesi, e stanno concependo una dimensione più umana del cattolicesimo. Lo scenario è cambiato, la società moderna a cui ci si rivolge è la società che Zygmunt Bauman ha definito “società liquida”; dove i rapporti umani vengono considerati alla stregua del consumismo usa e getta, dove la solidità dei rapporti umani quali l'amicizia, è considerata una minaccia, perché ogni rapporto deve essere rinegoziabile. Il cambiamento a tutti i costi e la mancanza di solidi punti di riferimento rendono la società liquida, dove l'incertezza è l'unica certezza e la politica non produce nulla.
Autore della “ Pop Theology per giovani. Autocritica del cattolicesimo convenzionale per un cristianesimo più umano” ( Rubbettino 2018) mons. Antonio Staglianò si interroga sulla direzione che la chiesa deve prendere per avvicinarsi alla prima generazione “ incredula”.

Si tratta di quei giovani persi nel mondo dei social-media, increduli non perché non credono, in quanto il bisogno di del divino è innato ed insito nella natura umana, ma perché nel modello di società in cui viviamo, definita anche  la “ società dell'ipermercato”, i giovani non riconoscono più il Cristo come modello umano.
Afferma Staglianò che credere non significa solo aver fiducia nei confronti del trascendente, ma credere nell'uomo, visto come immagine di Dio e portatore di valori divini.
 In una società fatta di apparenza e di estetica dominante, il concetto di immagine viene esasperato dall'uso dei social, il bisogno di comunicare, anche il più banale atto quotidiano, vedi il piatto di pasta o la tazzina del caffè, sfiora la paranoia maniacale. L'atto più aberrante è quello di fotografarsi i piedi, sintomo di una solitudine angosciante e di una vuotezza devastante, se non si riesce a vedere al di là dei propri piedi, il limite è molto vicino. In tutto ciò si perde il senso del contenuto, della spiritualità e della bellezza interiore. Alla base di ogni regola di comunicazione , il mittente deve adeguarsi ai codici del destinatario, se vuole che il suo messaggio sia recepito. I modelli comunicativi della chiesa tradizionale, non possono essere applicati ad una società tecnologica avanzata, lontana anni luce dalla società dei secoli precedenti. La forza della chiesa che si basa sulla fissità delle regole, delle parole, degli schemi, risulta anche il suo limite; solo chi ha la capacità di trasformarsi ed adattarsi sopravvive, e ciò è valido per gli esseri viventi e anche per le idee, i principi e i concetti. Quindi quando il vescovo Staglianò cerca di spiegare  i concetti base del cristianesimo, attraverso l'uso delle canzoni pop, di fatto adotta un modello comunicativo adatto ai sui destinatari, che sono i giovani, usa un linguaggio a loro consono, spiega con parole  e note, rendendo il messaggio più interessante e mantenendo alto il livello di attenzione.
Infatti è proprio la noia e la debolezza culturale di certe prediche che tengono lontane molte persone dalla chiesa, ma non ci si stanca mai di ascoltare don Tonino. Da ciò nasce la Pop Theology , una teologia popolare, di facile comprensione che permette di trattare argomenti filosofici e metafisici attraverso le canzoni di Vasco, Pausini, Mengoni... e altri, cogliendo da queste il più profondo significato semantico. Questa teologia pone l'attenzione sulla dimensione umana di Cristo, “...l'umano è la via della chiesa...” lo disse anche Giovanni Paolo II. La religione crede nel Dio, l'uomo crede nell'uomo, perché Dio crede nell'uomo, nella dimensione divina che c'è in ogni uomo. Il teologo Karl Rahner sostiene che l'uomo è la grammatica attraverso cui dio comunica se stesso. Quindi attraverso le parole gradite alla “generazione incredula” si possono veicolare le parole di Gesù, e proporre concetti, valori e insegnamenti importanti. Quello che fa il vescovo di Noto va oltre la semplice interpretazione delle canzoni pop, trovando in esse le parole chiave per parlare di Cristo; egli si spinge fuori dal recinto della chiesa e va là dove sembra che la chiesa sia assente, seguendo il dettato del papa. In occasione delle nozze di Fedez e Chiara Ferragni, a Noto, don Tonino ha dichiarato di voler regalare loro una canzone Rap, il cui contenuto è il valore universale della bellezza, in modo che questo messaggio possa arrivare facilmente ai giovani. Mons. Staglianò fa un uso strumentale delle parole delle canzoni, le usa per portare la lieta novella e nel fare ciò svela quanto di umano ci sia nel vangelo, perché quelle parole sono anche le parole usate da Gesù. Le parole sono importanti, le parole sono preziose, sono docile materia plasmata dall'intelletto; le parole possono essere balsamo dell'anima o aceto per le ferite, dipende da come vengono usate, servono per scuotere dalla sonnolenza, alla quale il cattolicesimo convenzionale ha fatto assopire  le menti. Le parole che il vescovo Staglianò usa nel suo libro Pop Theology per giovani..., servono a richiamare l'attenzione dei giovani, contro il cattolicesimo convenzionale che li ha ridotti come “astemi in coma etilico...” tanto per citare Gabbani. (Iolanda Salemi)

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