Dopo un lungo silenzio,
alimentato da un certo sentimento antistatalista e da un cristianesimo
municipale irretito in scomode parentele familiari, la Chiesa ha affrontato con
insistenza il problema delle mafie nel Sud Italia, in coincidenza con la
stagione delle stragi e degli omicidi eccellenti. Spesso il modo in cui l’ha
fatto è stato condizionato dalla retorica sicilianistica, oppure
dall'appiattimento sul linguaggio tecnico dei magistrati, dei funzionari di
polizia e dei giornalisti. Ciò che è mancato è stato un lessico ispirato al
Vangelo. Per questo motivo quel discorso ha rischiato di risultare più
descrittivo che profetico. Sino al grido di Giovanni Paolo II nella Valle dei
Templi, nel 1993, che segnò una svolta.
A venticinque anni da quell’evento, un libro
di Massimo Naro, il cui titolo – “Contro
i ladri di speranza” (Ed. Dehoniane) – riecheggia la predicazione di papa
Francesco, studia l’evolversi del magistero ecclesiale sul tema della
resistenza alla mafia. Se ne parlerà sabato 3 febbraio, alle ore 17.30, nella
Sala Consiliare del Municipio di Racalmuto, per iniziativa dell’Amministrazione
Comunale e del Movimento Cristiano Lavoratori, rappresentato dal suo presidente
provinciale Enzo Sardo.
Assieme a lui e a Decio Terrana, membro dell’Esecutivo
Nazionale del MCL, porgeranno i saluti iniziali il Sindaco Emilio Messana e il
presidente del Consiglio Comunale Ivana Mantione. Interverranno, oltre
all’Autore, don Angelo Chillura, direttore della Biblioteca Lucchesiana di
Agrigento, il Preside Vincenzo Fontana.
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