venerdì 19 agosto 2016

SUL'AMURI film ispirato a la Lupa di Verga, regia di Giovanni Volpe. "Voleva essere femmina, femmina e basta. Voleva cambiare il mondo, povera disgraziata"


Ieri sera al Cinema Mezzano di Porto Empedocle  presentato al cast e alla stampa il film SUL'AMURI, scritto e diretto da Giovanni Volpe. 

La storia,  liberamente ispirata alla novella "La Lupa" di Giovanni Verga, offre una rilettura compassionevole di la gna Pina,  rinominata Lupa per il suo ardore e la forte sensualità. Non era mai sazia.
Per gna Pina, madre sola con una giovane figlia a casa, nella Sicilia di fine Ottocento, non era permesso ri-vivere l'amore libero dai pregiudizi, non corrispondente alla consuetudine popolare; la donna non poteva innamorarsi dell'affascinante Nanni Lasca molto più giovane di lei. Ma la Lupa è capace a disubbidire e sacrifica la sua stessa figlia consegnandola in sposa al giovane,  ricevendone in cambio il suo eros. Amore compulsivo e patetico che sfocerà nel dramma, pagando con la morte la sconfitta sfociando nel femminicidio. 
- "Ammazzatemi, senza di te non voglio starci" 
-“Ah, malanno all’anima vostra!”
Nello sviluppo della narrazione emerge la disperazione di uomini e donne dentro una società povera, chiusa nei dogmi della fede e nell'ossessivo sentimentalismo. Anche il giovane Malerba non riesce a liberarsi dal sentimento, la sua unica ragione di vita era l'amore non corrisposto di gna Pina e l'odio per Nanni. Storie che non s'incontrano, vite "maledette" travolte dalla passione e dalle imposizioni sociali. Percorsi obbligati, nessun spiraglio di libertà per uscire dal recinto della consuetudine.  
(Sergio Scimè, blogger regalpetra libera)










(www.cinemaitaliano.info)
Sinossi: E’ l’alba. Tra le braccia del fedele amico Cardillo, muore Nanni Lasca. La notizia giunge all’Aia Grande di Compare Janu oramai abbandonata se non fosse per la presenza di Malerba, vecchio e semicieco, che da tanti anni la abita in totale solitudine. La notizia, a lungo attesa, riporta Malerba a quando l’Aia era piena di vita così come lo era la gna Pina, detta la Lupa, suo grande amore e tragicamente uccisa proprio da Nanni Lasca. In un tormentato recupero della memoria, assistito da Filomena e Cardillo, testimoni delle vicende, Malerba rivive quella stagione, quelle gioie, quegli avvenimenti che sono alla base del suo intenso dolore.
Nell’aia, insieme alla sorella Ninuzza, è da poco arrivato a lavorare Nanni Lasca, un giovane bello e forte la cui presenza turba non poco, sin da subito, la gna Pina, donna non più giovane, ma di una bellezza intensa e selvaggia, che in ogni modo tenterà di circuirlo. Nel suo progetto è però ostacolata da Malerba che invece la ama di un amore sgraziato e intenso tanto che spesso la protegge dall’ostilità di tutti gli altri abitanti l’aia e soprattutto da quella di compare Janu che mal tollera gli atteggiamenti di una donna che non di rado attenta alla sua autorità. Durante il banchetto matrimoniale di Cardillo e Lia, approfittando del fatto che Nanni Lasca ha bevuto, rimasta sola con lui, si dichiara senza mezzi termini arrivando a proporgli un approccio carnale. Nanni si defila con delicatezza e le chiede invece in sposa la figlia, Maruzza. Ferita e umiliata, la gna Pina, acconsente e costringe la figlia, che sa della passione della madre, alle nozze. Stretto il patto, in un impeto di passione, dentro la stalla, sotto gli sguardi spianti e increduli degli altri abitanti l’aia, la gna Pina riesce ad avere l’agognato approccio sessuale con Nanni.
Sono passati due anni da quella notte e per due anni, la gna Pina, allontanatasi, convinta da Malerba, dalla sua casa, che ha lasciato agli sposi che nel frattempo hanno avuto un figlio, vive un vecchio casolare di campagna dedicandosi alla dura fatica dei campi. Quella vita però non è per lei, quella solitudine, la lontananza da Nanni, la stanno facendo impazzire come ben sa Malerba che va a trovarla di continuo e che non riesce in nessun modo a convincerla ad andar via lontano insieme a lui a rifarsi un’altra vita. 
Arriva la Pasqua, è il Venerdì Santo, promettendo a Malerba che il giorno dopo andranno via per sempre, riesce a farsi riportare al borgo per poter parlare un’ultima volta con Nanni. Durante la processione del Cristo morto, la gna Pina, oramai Lupa nell’anima…

Interpreti: Giovanni Volpe, Malerba - Giorgia Flora, la gna Pina detta la Lupa - Angelo Costanza, Nanni Lasca - Giovanna Dominici, Mara -Francesca Carrubba, la gna Filomena - Giuseppe Crapanzano, Cardillo - Musiche composte e orchestrate da Accursio Antonio Cortese

Genere: Melodramma tragico e popolare, libero adattamento da LA LUPA di Giovanni Verga.

Sito Webhttps://www.facebook.com/pages/SulAmuri
Ambientazione: Agrigento
Note:
"Sul'Amuri" è la versione cinematografica di MALERBA E LA LUPA melodramma tragico e popolare di Giovanni Volpe che a sua volta è tratto da LA LUPA di Giovanni Verga.


1 commento:

  1. Pier Paolo Pasolinivenerdì, 19 agosto, 2016

    Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
    In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
    “Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…”

    Pier Paolo Pasolini

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