giovedì 15 ottobre 2015

Roma, Giovanni Salvo con Marco Pannella. Sapeva della Fondazione Sciascia che non va bene, si ricordava di Racalmuto e della campagna di Leonardo


Giovanni Salvo a Roma scambia di due chiacchiere in un bar al Pantheon con Marco Pannella. Hanno parlato di Sciascia e della Fondazione. Cercava il dialogo con i turisti francesi, traspariva chiaramente il suo amore per la Francia, proprio come Sciascia. 
Si ricordava del convegno sulla giustizia a Racalmuto negli anni 80 “ certo ! gli anni delle mie battaglie antiproibizioniste e non solo”. Ha confermato il suo buon rapporto con la famiglia Sciascia e della candidatura di Sciascia tra i radicali negli anni 70. Leonardo era un punto di riferimento polemico con i suoi stessi compagni. Sapeva della Fondazione che non va bene. Secondo lui e' dovuto al fatto che la famiglia ha "giustamente" protetto lo scrittore per le cose che lui temeva, strumentalizzazioni e altro.
Dunque secondo Marco meglio una fondazione zoppicante che il nome dello scrittore sotto le suole, insomma totale fiducia verso la famiglia Sciascia. Ricordava la Noce, la campagna di Sciascia, il balcone che si affacciava sul pino all'orizzonte. Giovanni gli ha chiesto se le fosse piaciuto tornare a Racalmuto, magari per contribuire ad un possibile rilancio della Fondazione per ripartire da dove si era iniziato: ha sorriso..."fumo ogni giorno piu' di sessanta sigari toscani al whisky, se no muoio." E la Politica? “anche Bettino comprava le sigarette dove le compro io qui al Pantheon”. Poi hanno continuato a parlare: del più' e del meno...

P.s. mi ha detto: "con questa foto ti stai sputtanando". La migliore provocazione il testamento a Pannella dei simboli dell'Internationalesocialista. 

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