Il regista Beppe Cino Foto di Pietro Tulumello |
In autunno il regista Beppe Cino girerà
a Racalmuto il suo nuovo film “W Mozzart!”.
Cino, nato a Caltanissetta da genitori
di Racalmuto, paese dove ha trascorso l’infanzia e la giovinezza, torna al Cinema
dopo “Quell’estate felice”, film del
2007 tratto dal romanzo di Gesualdo Bufalino “Argo il cieco”, premiato, tra
l’altro, in numerosi festival italiani e francesi.
Il nuovo film sarà girato tra
Palermo e Racalmuto.
“Abbiamo risposto positivamente
alla richiesta di Beppe Cino – dice il sindaco Emilio Messana – ringraziandolo
per aver scelto la città delle sue origini per questo nuovo film. Racalmuto
diventerà un set cinematografico e questo consentirà senz’altro a diffondere
una immagine positiva del nostro paese”. “Concorderemo presto con il regista –
aggiunge il sindaco – le zone interessate alle riprese. Si tratterà molto
probabilmente di alcune piazze, come quella della chiesa del Carmelo, e il corso principale dove è collocata, nei pressi della
Matrice, la statua di Sciascia e il teatro Regina Margherita”. “Incontreremo
Cino nei prossimi giorni, in occasione del suo ritorno che coincide con la
Festa del Monte – dice Salvatore Picone, Assessore alla Cultura del Comune –
per programmare anche altre iniziative culturali per coinvolgere i ragazzi del
paese. In quanto al nuovo film, rispetto all’idea iniziale del regista, a
quanto pare le riprese si terranno integralmente tra Racalmuto, Agrigento e
Porto Empedocle”.
Il film racconta di cinque uomini
che organizzano il colpo della vita, tre che ci lasciano subito la pelle, un
quarto in coma in ospedale, il quinto, Tommaso, che non si sveglia il mattino
del colpaccio e si salva. Si salva ma è in fuga, con il terrore di essere
ucciso come può esserlo un “traditore”. Ma un mattino, nel porto di Palermo,
tra tanti graffiti di sconcia oscenità, Tommaso legge una frase in francese, di
cui carpisce soltanto le ultime due parole “Mozart assassiné…”.
Ma nello stesso mattino la TV lo
informa pure della morte dell’ultimo amico/complice, quello in coma. Tommaso
torna così alla vita di tutti i giorni, chiede di questo “…Mozart
assassinato…”, scoprirà e si innamorerà della musica mai ascoltata del genio,
ed anche il senso della frase di Saint-Exupéry. Ma qualcuno lo cerca, Tommaso
fugge ancora, torna nel suo paese d’origine, Racalmuto, il paese di Leonardo
Sciascia, assieme ad una ragazza francese incontrata per caso in una Stazione
di Servizio…
“Un viaggio che per capire che
cambiare si può – ha scritto il regista - basta cercare dentro se stessi il
nostro Mozart assassinato. Un racconto morale di formazione e di passaggio da
una società ossessionata dal desiderio insano dell’accumulo di quantità ad un
vivere che trova nella qualità di una scelta, la sua vera dignità”.
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