domenica 2 febbraio 2014

Racalmuto DIRITTO DI CRITICA

“Non condivido quello che dici, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa essere libero di dirlo”
( Fraçois Marie Arouet Voltaire)

Desidero esprimere la mia personale solidarietà a Peppe Guagliano  e Sergio Scimè destinatari di una querela da parte dei commissari che attualmente amministrano il nostro comune: dr.Galiani, dr. Buda e  dr.ssa Salerno. 
Guagliano, per avere espresso un suo punto di vista sulla situazione economico-sociale e amministrativa del paese;  Scimè per averlo pubblicato sul Blog “Regalpetra Libera”.
Nel suo post, Guagliano, ha avanzato delle critiche alla gestione commissariale: ha idee e opinioni che non collimano con quelli dei commissari, ma non ha offeso né ingiuriato né oltraggiato nessuno, ha solamente utilizzato il diritto di critica previsto dalla nostra costituzione (Art. 21, comma 1).
Così la Costituzione italiana sancisce la libertà di manifestazione del pensiero, che si esplica attraverso la libertà di stampa e la libertà di parola. La libertà di espressione è cardine essenziale di ogni democrazia, riconosciuta anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948:
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. 
E ripresa dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali:  Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche , e senza considerazione di frontiera .  
Nulla di simile con quello che è successo alla camera dei deputati dove i grillini hanno dato del  “boia” al presidente Napolitano e offeso le deputate del Pd con ingiurie sessiste (il deputato De Rosa ha gridato che le donne del PD siedono al Parlamento solo per meriti sessuali: per avere, cioè, praticato  la “ fellatio” ovvero il “pompino” a dei potenti politici del loro partito)!
Nel caso di specie dov’è la diffamazione a mezzo stampa?
Rispondere con la querela a delle obiezioni di natura politica mi pare segno di debolezza e non di forza!
Arrivati questo punto saranno i giudici a dirimere la questione.
Per quanto mi riguarda sono dalla parte dell’illuminista Voltaire che aborrisce qualsiasi intolleranza.
Racalmuto 02/02/2014                                                                        
Dott. Salvatore Sardo 
ex consigliere comunale del PD

1 commento:

  1. Grazie. Sono rammaricato, querelato per aver difeso i diritti dei racalmutesi, primo fra tutti il diritto di parola.

    RispondiElimina