lunedì 20 gennaio 2014

Il sindaco di Racalmuto (io, tu, egli)




Noi non ce ne andremo in silenzio 

Noi non ci arrenderemo senza combattere






Gennaio.
Escono alcuni nomi come candidato sindaco.
Sono tre, quattro, cinque ... mille.
Tutto questo incrementa altra insicurezza nella gente.
Quando illustreranno il programma e l'organigramma che intendono portare avanti?
Non è il momento di dare giudizi. Vedremo più in là, la pentola è sul fuoco.
Dopo i candidati a sindaco, sarà il turno dei candidati al consiglio comunale, poi gli assessori e tutto il resto.
Uomini, parole e omissioni.
Usciranno altri nomi, altre energie. Per fare cosa?
La gente pretende chiarezza e buona fede.
Ho l'impressione che dietro a queste manovre si nascondono dei trucchetti. Logiche vecchie.
Poco coinvolgimento della cittadinanza.
Cresce l'attesa sulle prossime mosse.
Siamo all'inizio della corsa.
Ogni candidato deve prendere impegni precisi con la popolazione Racalmutese.
Dire a chiare lettere cosa farà all'indomani delle elezioni.
Scelte coraggiose e pulite li attendono.

Sergio Scimè, blogger

3 commenti:

  1. Appunto, todos caballeros. Tutti sindaci. Uno vale l'altro. Banalizzare una partecipazione tremendamente seria. Ma che senso ha? Per fare terra bruciata? Chi sollecita i nuovi pascoli? In questo modo si fa buon gioco per Racalmuto? Nascono spontanee perplessità e tu le espliciti con chiarezza e con chiarezza indichi la strada giusta: cercare di risolvere i problemi e non complicarli sempre di più. Se mettessimo in comune le tante energie sparse...

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  2. Ciao Piero, Racalmuto è un paese complicato, tante prime donne. Manca l'umiltà di capire quali sono i bisogni della nostra comunità e il modo migliore per risolverli. Ci sono tanti mestieri o passioni che si possono tranquillamente fare in solitudine, ma la politica è soprattutto dialogo, confronto, sintesi. Ma se ogni testa è un tribunale, pronto a giudicare chicchessia, il motore non si avvia e tutto rimane fermo. Ci vuole una prospettiva politica, di rinnovamento e coraggiosa, che dia la possibilità ai cittadini di scegliere il loro candidato sindaco e di sperare in un futuro migliore. In questo paese c'è chi opera ogni giorno per Racalmuto: trasmettendo valori, speranze, fiducia. C'è chi invece si alza e inizia a parlare di una realtà che non conosce. Il paese non è di una parte o di un partito, nessuno è proprietario delle persone. Nessuno deve diffondere l'idea di possedere pacchetti di voti, la scelta è libera fin quanto si vive in democrazia. Occhi aperti.

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  3. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur,
    Tradotta letteralmente, significa mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata.
    Mentre su questo blog si discute, senza considerare i furbi che a braccetto vanno a caccia della politica di cui ne hanno fatto un vizio e si accontenteranno anche dell’uva acerba per loro anzichè matura per altri, d’altronde molti di loro se vivono e sono sopravvissuti lo devono alla loro natura di essere opportunisti, nella capacità di operare nell’ombra e nella capacità di colpire le loro prede con l’effetto sorpresa. Il lupo perde il pelo e non il vizio. Per non parlare dei corvi, delle gazze ladre e delle volpi .
    Sergio Cavem canem e Cavem socio, come si dice da noi spesso: “L’amicu ti piglia a brazzettu pi purtariti a biviri”.
    A me tutto torna, non so a te. Si ripete pure la storia. In Sicilia esisteva la ‘ngiuria Tariolu, con questo nomignolo venivano indicati i collaborazionisti a soldo dei Borboni retribuiti con i Tarì, moneta in corso durante il Regno. Se tutto va bene molti protagonista di quella” storia disonesta”, per cui ti sei battuto, li ritroverai in una rinnovata versione del gioco a tre carte, con l’obiettivo di perpetrare l’ennesima truffa politica, qualcuno farà finta di puntare sulla carta a sinistra qualcuno altro farà finta di puntare sulla carta a destra, alla fine perde il popolo che abbocca come il solito allocco. Il ruolo di pupo o di nano o di Re non ti appartiene, ti dico solo “ungiti cu li miegli di li to e appizzasci li spisi” o se preferisci “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Continua a vivere nella tua Regalpetra Libera perché Racalmuto è stata espugnata, il cavallo di Troia con dentro i tarioli è arrivato e tu non potrai mai liberare un popolo che non vuole essere libero. Regalpetra è libera perché è un idea è passione civile. Racalmuto non può essere libera perché reale e fa parte di una Repubblica senza patria con tanti giochi di potere e di carriere.
    L. Sciascia – A futura Memoria (se la memoria ha un futuro)“ Voglio quel che non c’è mai stato e che evidentemente non c’è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria”.
    Ignazio

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