La strabocchevole vittoria di Matteo Renzi alle primarie per la leadership
nazionale del PD ha un significato che va oltre la valenza interna del Partito.
Il risultato sintetizza la volontà oramai conclamata degli Italiani di
ritornare alla politica vera.
A Racalmuto, le vicende legate allo scioglimento delle Istituzioni
Democratiche per infiltrazione mafiosa, e il “modus operandi” della Commissione
Straordinaria hanno reso ancora più pressante tale esigenza.
Non è stato facile, per i Renziani, mantenere le posizioni e il programma del Sindaco di Firenze.
Sembrava una battaglia persa in partenza al cospetto di un gruppo
dirigente arroccato nelle segreterie del partito che ad ogni elezione esercitava e perpetuava la
filosofia del - pochi ma noi-.
A Racalmuto un primo passo verso il cambiamento è già stato fatto con
l’elezione del segretario e di un
direttivo completamente rinnovato. Ma la scommessa non è solo quella di
cambiare le persone.
E’ necessaria una diversa prospettiva di valutazione per dare luce ad
un percorso di onestà e coerenza.
E’ necessario il coinvolgimento dei cittadini per individuare chi
dovrà guidare la macchina amministrativa e quali dovranno essere i percorsi da
seguire;e questo si può fare solo attraverso lo strumento delle primarie.
Il vero cambiamento, in sostanza è:
-quello di attuare una politica che incontri e assecondi le esigenze e
il sentire della gente.
-quello dell’assunzione delle responsabilità proprie e altrui.
-capacità di fare autocritica e saper chiedere scusa, se necessario.
A Racalmuto il nuovo corso Renziano del PD deve perseguire tutto questo,
ma saper andare anche oltre.
Le questioni da affrontare sono numerose e di grande rilevanza politica
e sociale; e chi si propone per incarnare il nuovo corso deve dimostrare con i
fatti di averne l’autorevolezza e il coraggio, aprendo dei tavoli pubblici di confronto e
discussione.
- E’ necessario diradare la nebbia che avvolge da troppo tempo certe
vicende per poterle, finalmente, consegnare alla storia con serenità.
- va fatta una valutazione e dato un giudizio sulle amministrazioni
politiche, e su quelle commissariali.
- bisogna decidere cosa dire e cosa fare su questioni vitali quali la
gestione:
Della nettezza urbana, dell’Ato Idrico, del gas,
dell’elettricità, delle comunicazioni e dei servizi in generale.
- è necessario che qualcuno spieghi ai cittadini le modalità con cui
sono stati gestiti in questi anni progetti ed Enti partecipati dal Comune quali
il Consorzio Tre Sorgenti, il Progetto Pit Demetra, il Parco Letterario
Leonardo Sciascia, il Progetto Equal Demetra, Fondazione Sciascia, Fondazione
Teatro Regina Margherita progetto di ampliamento del cimitero (con i relativi
540.000 € versati dai cittadini); la Commissione dovrebbe relazionare su quante
risorse sono state attinte dai bilanci del comune, e di quanto altro denaro
pubblico è stato utilizzato, facendone rilevare il ritorno in termini di
crescita sociale ed economica.
- bisogna chiedere con forza un cambio di rotta alla Commissione
sull'utilizzo dei fondi Anas e su alcune scelte riguardante il piano regolatore:
- Revoca del progetto di rifacimento del prospetto della Fondazione Sciascia (115.000 €);
- Revoca del progetto per trasformare l’asilo nido (recentemente ristrutturato) in biblioteca (140.000 €);
- Revoca del progetto per il rifacimento della strada che porta in c/da noce (100.000 €).
- Accoglimento di molti rilievi più che sensati sul PRG proposti dai cittadini.
E' opportuno che venga chiesto con forza (tramite la deputazione
Regionale e Nazionale) alla Commissione di soprassedere su alcune decisioni che
potrebbero condizionare negativamente il futuro del paese.
Ci sembra giusto che certe decisioni vengano prese
dall'amministrazione di prossima elezione.
Dopotutto stiamo parlando di rinviare le decisioni di pochi mesi.
Solo
attraverso questo percorso si potrà recuperare il rapporto fiduciario con la
gente.
Racalmuto 11/12/’13
Giuseppe
Guagliano
(Componente
Direttivo Partito Democratico)
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