E la realtà dei fatti, indigesta ad alcuni, è sempre stata alla portata di chi l’ ha voluto percepire.
Racalmuto ha subito un lunghissimo periodo di malgoverno politico, di degrado etico e morale che l’hanno relegata ai margini della vita sociale e culturale.
Un periodo tanto lungo, da influenzare la normale evoluzione antropologica della popolazione.
Le potenzialità del patrimonio storico, monumentale e in particolare umano su cui il paese avrebbe potuto e dovuto contare ne costituiscono solo un’aggravante.
Tante le speranze deluse le ingiustizie consumate le verità nascoste le palesi menzogne che hanno snaturato anche la stessa Fondazione Sciascia; mortificando e annichilendo quel messaggio forte di verità e giustizia a cui lo Scrittore ha dedicato l’intera vita.
Messaggio che la Fondazione non ha mai voluto raccogliere fino in fondo, e di cui è diventata, consapevole, carceriera.
Lo scioglimento delle istituzioni democratiche per le note vicende, e l’insediamento della Commissione Straordinaria a Racalmuto avevano suscitato aspettative, forse ingiustificate in tutti noi.
Dopo più di un anno di mediocre amministrazione la condizione del Paese, sotto ogni punto di vista, è ulteriormente peggiorata rispetto alla gestione politica. (A cui peraltro va attribuita ogni responsabilità)
Non esiste più una coscienza pubblica ne una privata.
Sono un lontano ricordo i buoni auspici profusi, dal Ministro dell’Interno, nell'aula magna della Fondazione Sciascia nell'atto di insediare la Commissione Straordinaria.
Nel frattempo siamo diventati un Popolo di esclusi, emarginati e tartassati.
Ci siamo impoveriti economicamente, ma anche nello spirito.
Il conformismo, la pacificazione ad ogni costo, e il falso perbenismo sono usati come pretesto per tentare di silenziare ogni possibile dissenso.
E intanto, ancora una volta, con innata abilità alcuni intuiscono la parte giusta dove stare al “sicuro”.
Del resto questo è inevitabile se si considera l’imbarazzante silenzio di intellettuali, artisti e gente con il microfono aperto e rapporti con il mondo,gente potenziale candidata alla carica di Sindaco che pure a Racalmuto abbondano.
Non una sola parola sulla gestione “depressiva” e “punitiva” posta in essere da una Commissione Straordinaria dimostratasi arida e insensibile specie verso le categorie deboli.
L'unico reale obbiettivo sin dal primo momento, di chi ci governa, è stato ed è quello della ricerca, ad ogni costo, degli equilibri di bilancio per migliorare il curriculum.
In questo momento Racalmuto ha, quanto mai, bisogno di intelligenze critiche, di una visione nuova della società, scevra da quella retorica populista di qualche affabulatore che tanto male ha prodotto.
Serve una politica in grado di leggere e interpretare la modernità e di compiere scelte coraggiose.
Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, mentre il resto del mondo va avanti.
Il rischio, concreto, di una mancata presa di coscienza è quello di un ritorno al passato.
Un passato in cui la mafia, la cultura mafiosa e una politica connivente la facevano da padrone.
Comitato Art. 1 - Racalmuto
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