A Racalmuto ad oggi si vota. Nessun decreto di scioglimento, la commissione ispettiva antimafia relazionerà dopo il 4 marzo, tempi burocratici porteranno il dato definitivo a ridosso della presentazione delle liste o forse dopo le votazioni.
Ma i partiti, i movimenti cittadini, le associazioni non possono aspettare i loro tempi. La nuova proposta politica deve fare il suo normale cammino.
La mia disponibilità a candidarmi a sindaco, pur sapendo dei rischi, deve fungere da stimolo a fare, ad agire per programmare una nuova fase politica ed amministrativa per il paese.
C'è un lettore del blog che si firma RACALMUTESE FIERO, siamo noi tutti RACALMUTESI FIERI.
Se qualcosa nel passato è andato storto abbiamo capito.
Dobbiamo sperare che Racalmuto venga amministrato dai suoi cittadini. Dobbiamo scongiurare qualsiasi commissariamento prefettizio sarebbe un'altra batosta per il paese. Lo scioglimento delle istituzioni rappresentative del paese per infiltrazioni mafiose sarebbe gravissimo.
Sarebbe stato più conveniente attendere il responso della commissione, ma fermarsi - secondo me - è peggio. Se nulla si muove significa che non abbiamo speranza, potrebbe interpretarsi come arresa. Racalmuto è un paese libero, un paese intelligente, un paese antimafioso, un paese con una grande storia.
(Sergio Scimè)
dai che ce la fai sergio
RispondiEliminaCome ben sai, vorrei far parte della tua squadra di governo, nel caso fossi eletto sindaco, come assessore alla cultura, turismo e spettacoli, per una politica del fare. Hai il mio sostegno. Luigi Iannello
RispondiEliminaCarissimo Sergio,
RispondiEliminaTi sono veramente grato per avere pubblicato il mio file al 50% su Pierino Baiamonte; l'altro 50% ha ben altro sapore. Ciò per la circolarità che secondo me sussiste per ogni vicenda umana, sociale, culturale, politica, paesana, nazionale, cosmica. Io, per esempio, non ho niente contro di te, anzi. Anche per motivi familiari: la famiglia Leone per me è sacra: mi ci vedi litigare con Biagio per colpa o per merito tuo. Ti assicuro giammai. Eppure, la faccenda che il prossimo sindaco di Racalmuto (pare cosa certa)sia la voce paesana di Azzuzza come dire dei Caltagirone - sui quali vai a leggere gli strali di Soldi Truccati di Lombard (si fa per dire) del 1980) mi dà il voltastomaco. Come puoi pensare che la vasta area di centro sinistra (ex Margherita di Adragna compresa) si chini e si inchi ad Azzurra? Capirai bene che le propaggini di sinistra arrivano a Roma per fulmini e saette contro ogni riedizione milazziana, Ma quante liste apparentemente civiche ti si scaglierebbero contro. Poi mi dicono che nel tuo stesso partito (come ogni filiazione DC) gli aculei contro di te sono pronti a venire scoccati. Ma fai una lista civica di area terzo polo allargata con la scelta di futuri assessori del variegato mondo di sinistra allargato possibilmente ai grillini. In una lista civica ci possono stare tutti. Ed in tal caso se vuoi il mio sostegno, turerò il naso e te lo darò, per quel poco anzi pochissimo che posso (a sentire il mio anonimo detrattore di Regalpetra Libera.) Se bastasse un'ovazione femminile per divinire sindaci di una difficilissima piazza come Racalmuto, diverremmo tutti sindaci all'istante. Ad ogni modo, occorrerebbe un programma bene articolato (qualche apporto lo potrei dare, come già scritto in fogllietti dattiloscritti e come un tantinello emerge nella parte finale del commento alla pittura di Baiamonte, e non solo)ed occorrebbe anche una lista rivoluzionaria composta per un terzo da donne, per un terzo da soggetti legatissimi a Racalmuto come Racalmutese Fiero (che disvelandosi in privato mi ha detto di lavorare a Milano e mi ha dimostrato di essere saggio, colto, intemerato e capace), ed un terzo fatto da tutti quei sani politici racalmutesi che meritevolmente ti attorniano. Ma guarda che come ho scritto a Petrotto, la triade di Diomede farà scoppiare un casino (inibente le elezioni o peggio mandando a casa baldanzosi amministratori appena eletti): dovrà giustificare sei mesi di languide investigazioni (quanto pagate, non so). E sono un ispettore semisecolare per non sapere queste cose. Il problema non è Petrotto, il quale anzi può dichiararsi vincente perché è stato più che assolto: solo chi ha in gran dispitto i legali già medici non capisce che un'imputazione che viene derubricata da istigazione alla CONCUSSIONE a istigazione alla Corruzione ed il giudice commina il minimo del minimo della pena edittale è sentenza più che SALAMONICA (si sarrebbe detto una volta per Agrigento o Salomonico per dirla biblicamente e far dispetto a chi non vuole che Regalpetra diventi l'accademia della Crusca. Magari!
Grazie mille per i consigli ne faccio tesoro. Il post su Baiamonte è pubblicato interamente,devi cliccare la scritta a fine testo "continua lettura post".
RispondiEliminaGENITORE INCAZZATO: Sergio Sergio!! o Sergio!! Quando ti accorgerai che non hai bisogno dei partitini di vecchio stampo in estinsione??? Interessantissimo e direi di una certa levatura culturale il discorso dell'anonimo "Ispettore" che condivido pienamente che la pensa come me (o forse io la penso come lui). DEVI Fà NNà LISTA CIVICA!! Così non avrai (nell'eventualità che diventi sindaco) le continue richieste sottobanco di questi cialtroni pseudo-politici, rigenerati ma sempre pezzenti restano!! Se poi vuoi rimanere Addetto Imbonitore di politicanti di mmmmeee.....da da riciclare, libero di farlo!! Ovviamente per vincere le elezione ci vuole un programma (che fino adesso nessuna elettrice fazione ha mai presentato), serio convincente ma perfettamente ancorato alla realtà e alla situazione di questo disastrato paese della ragione (persa e mai più ritrovata).
RispondiEliminaScusami Sergio, ma mi ero male espresso. Anche mia moglie me lo ha fatto notare. Il 50 e 50 per cento non vuol dire che l'articolo sia stato pubblicato a metà: vuol dire solo che metà è critica d'arte e metà è di natura squisitamente politica. Vuol richiamare l'attenzione della triade di Diomede su quelli che credo i miei cavalli di battgaglia:
RispondiElimina- il refuso del refuso della Regione Siciliana in ordine al 20%, con refluenze tragiche sull'edilizia a Racalmuto;
- la pretestuosità dei "giochi di potere" con paralisi dell'industria alberghiera a Racalmuto e del turismo;
- la dissennatezza della tassazione ICI o IMU e spazzatura;
il colpevole abbandono del mostro pregevolissimo patrimonio archivistico e archeologico;
- la paralisi del lavoro giovanile a cooperative dei quali il comune potrebbe far convogliare fondi europei e regionali per "opere fantasiose":
- le discriminazioni nell'erogazioni a prò della cultura e dell'associazionismo;
- la malversazione del mezzo milione dei fondi cimiteriali;
- lo sconquasso del Castello Chiaramontano, quello antico,quello contemporaneo e quello progettato o progettabile.
E potrei continuare, ma anche con lo stile ultra telegrafico di cui sopra mi accorgo di essere già lungo. Avremo tempo ed occasioni per dibattiti e forse intese politiche.
Calogero Taverna
Caro Sergio,
RispondiEliminail dott Taverna ha mille ragioni(so già che dirà di smetterla di dargli ragione....), fai una lista civica, anche per dimostrare, a tutta la comunità racalmutese, che non c'è asservimento ai partiti e che l'unico tuo fine è l'interesse di Racalmuto.
La gente voterà l'uomo e non il partito.
Racalmutese fiero
Firmando i miei post "Racalmutese fiero" intendo esprimere esclusivamente attaccamento a Racalmuto e interessamento e preoccupazione per il futuro del paese.
RispondiEliminaIl mio pensiero è libero, privo da ogni forma di assoggettamento.
Gent.mo e simpaticissimo genitore incazzato. Guardi che io odio l'anonimato a cominciare dalle antiche società anonime. Se ora appare in cima ai miei commenti la parola ANONIMO ciò è dovuto alla diavoleria di Sergio per frenare i furbastri. Io i miei interventi in REGALPETRA LIBERA li ho tutti firmati in calce. Se poi lei si riferisce al LOMBARD di Soldi Truccati, quella è una storia di 33 anni fa, che mi riprometto di rivelare con il romanzetto LA DONNA DEL MOSSAD (tra l'altro molto sconcio, tanto sconcio che un cattolico praticante di Racalmuto si è rifiutato di farlo pubblicare sotto l'egida del Circolo Unione, pensando di commettere peccato mortale, de sesto e de nono dicono i preti.... ma se non ci fossero i padri incazzati chi li farebbe i figli?). Lei dice che in definitiva son io che sono confluito nell'area dei suoi convincimenti politici: ciò mi onora. Quanto al mio programmino politico che Sergio abilmente ha infilato tra lei e Racalmutese Fiero, guardi che l'avevo inviato prima che lei intervenisse. Ho sempre apprezzato i suoi interventi, ma credo che siamo sul piano programmatico stellarmente lontani come avrebbe detto il rivoluzionario Tony Negri. Sia chiaro che comunque lei la pensi io la rispetto senza riserve. Dato poi che scrivo frettolosamente e non amo rileggermi come quando si tira lo sciacquone, mi è capitato di incappare in un lapsus sintattico e di far diventare "mostro" il "nostro" patrimonio archeologico ed archivistico. Spero che l'accademia della crusca (come dire caniglia) mi perdoni.
RispondiEliminaQuanto a Racalmutese Fiero, se si fa la mia agognata lista civica con Sergio Scimé sindaco, andrò a Milano (non a piedi, ma in aereo) e lo supplicherò di compromettersi con una candidatura a consigliere o con l'inclusione nella squadra. Perché, altrimenti non potrò più dargli ragione, temendo che la moneta cattiva scacci quella buona ...... come attualmente in campo comunitario(pensi un pò che di questi tempi Monti e Casini mi fanno rimpiangere persino Berlusconi, e chi mi conosce sa quanto ciò sia inverosimile).
Calogero Taverna, appunto!
Una preghiera al dott. Taverne: se potesse essere più succinto e più "commestibile" nell'espressione del suo pensiero ferme restando la qualità dei suoi ragionamenti per la verità un po stancanti.
RispondiEliminaEvidentemente il sig. Taverna non ha ancora capito che nella rete occorre brevità, velocità e sintesi per stare al passo.
Penso che una persona con la sua intelligenza non avrà difficoltà ad adeguarsi, magari inserendo qualche immagine o video?
Al mio amabile estimatore:
RispondiEliminaUltra sintetico:
-Succingere significa: “alzare le vesti troppo lunghe .. perché stiano alte da terra” ed in tal senso mi reputo oltremodo “succinto”;
-Ecco perché dovendo lavare troppi panni sporchi cerco di essere “incomprensibile”; non posso certo travolgere Sergio in un mare di querele, anche se ha troppi cognate e cognati avvocati per cavarsela;
-Beh! Chieda allora a Sergio perché si tiene nel cassetto quattro o cinque miei post illustrati (ma fa bene!).
Con tanta affettuosità e simpatia Calogero Taverna
Gent.le Sig Taverna
RispondiEliminanon si monti la testa nell'autodefinirsi "incomprensibile" perchè lei è più che comprensibile, come comprensibili sono tutti quei Racalmutesi che ormai vivono da decenni fuori da Racalmuto all'insegna del "nè con te, nè senza di te". La nostra è una brutta malattia che ci fa sentire fuori posto sia a Racalmuto, che fuori da Racalmuto; che ci porta a non capire "come si può essere siciliani" e nello stesso tempo "come si fa a non esserlo, essendoci nati". Questo blog, che sta servendo a Sergio per farsi campagna elettorale (credo che l'abbia pensato a tale scopo sin dall'inizio), nello stesso tempo serve a noi per dare sfogo alla nostra frustrante condizione di esuli, cercando di capire cose di un paese dove ormai non viviamo da parecchio tempo. Le assicuro che per quanti panni sporchi abbia da lavare lei, chi vive integrato o "chi si accinge ad integrarsi" nella vita politica e sociale di Racalmuto ne ha sicuramente più di lei: con la differenza che loro hanno la piena coscienza che non è conveniente lavare i panni sporchi a Racalmuto, basta solo far finta di lavarli.
Cordialmente
uno dei tanti anonimi
E' troppo comodo far finta di lavare i panni sporchi vivendo integrato a Racalmuto e tappando il naso per non sentire l'olezzo.Vivere, racalmutesi, da esuli, probabilmente ha fatto sì che si prendesse coscienza di ciò che non va nel paese e per quelle radici che inesorabilmente tengono viva l'appartenenza ad una realtà che sta a cuore e si vorrebbe più vivibile per le generazioni future e per le sorti di Racalmuto, portano a una critica che, si spera, sia costruttiva.La politica dovrebbe fare un salto di qualità e abbandonare la logica del potere. Politica come servizio alla comunità, senza finalità personali.
RispondiEliminaQuesto non vuol dire: "nè con te, nè senza di te".
Chiunque amministrerà Racalmuto, lo faccia con questi principi.
In ultimo, non si è esuli solo per bisogno, lo si può essere per scelta, nulla togliendo al rispetto e al senso di attaccamento alle proprie origini.
Racalmutese fiero
Mi permetta di correggerla; non sono stato io ad autodefinirmi "incomprensibile" ma altri e, putroppo, è vero, proprio perché sono frequentatore delle teorie della "incomunicabilità" alla Camus o alla Sartre. Ho quindi poco da montarmi la testa. Quanto al resto francamente non L'ho capita. Colpa ovviamente della mia notoria scarsa intelligenza.
RispondiEliminaCalogero Taverna
l'incomunicabilità alla Camus o alla Sartre sono ormai roba d'altri tempi; il rumore di fondo emesso dai nuovi mezzi di comunicazione, il sordo autoreferenzialismo, l'arrogante esibizione di pensieri che spesso non ci appartengono e la scarsa voglia di conoscere l'altrui pensiero sono veramente alla base della nuova incomunicabilità. Quindi non colpevolizzi la sua intelligenza definendola con falsa modestia scarsa, se non mi ha capito, è molto probabile che io abbia voluto che non mi capisse.
EliminaDovrebbe Racalmuto cominciare a riflettere sul vero significato del suo stemma:
"Universitas Racalmuti ob mutui ed silui cor meum enituit"
bisogna stare un pò in silenzio, solo così potremmo ascoltare quei pochi che hanno veramente qualcosa da dire
E tra questi sicuramente non c'è lei che non ha neppure il coraggio di firmarsi. Lo stemma di Racalmuto è una patacca dei "galantuomini" del Circolo della Conversazione di Racalmuto. Ed oggi sa di beffa, visto che Racalmuto da paese di Sciascia è diventato il paese dei tenori (ed i due nostri paesani tenori fuoriusciti non c'entrano per nulla) Lei consideri pure sorpassato il movimento filosofico della "alienazione": povero Pirandello di Così è se vi pare, Non si sa come, Uno nessuno Centomila e via discorrendo e povero Sciascia che vi è andato tanto dietro.
RispondiEliminaCalogero Taverna