Il prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino ha incontrato gli studenti della scuola media di Castrofilippo per ricordare la Shoah nel "Giorno della Memoria" - 27 gennaio.
Shoah è un terime ebraico che significa "annientamento", "sterminio".
La Shoah si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, poco più di sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura. Morirono più di sei milioni di persone.
Un incontro semplice e diretto, un momento di riflessione, una lezione di civiltà.
I ragazzi avevano preparato uno striscione con scritto:
"Nel giorno della memoria dovremmo tutti riflettere su alcune parole rimaste impresse nel corso della storia perché come disse Albert Einstein:
Di razze ne esiste una sola: LA RAZZA UMANA
GENITORE INCAZZATO:
RispondiEliminaLa storia bisogna raccontarla per come viene scritta non modificata a proprio piacimento e neanche sottoporla ad oscurantismo!! Poniamoci delle domande sul perchè gli Ebrei vennero sterminati!!
Tutto parte dall'Antisemitismo Cristiano!!
Non ci sono dubbi che ci furono altri fattori che contribuirono all'odio nazista contro gli ebrei e alla creazione di un'immagine distorta del popolo ebraico. Uno di questi fattori era la centenaria tradizione dell'antisemitismo cristiano che propagandava uno stereotipo negativo degli Ebrei ritenuti gli "assassini di Cristo", inviati del diavolo, e praticanti di arti magiche. Altri fattori furono l'antisemitismo politico e razziale della seconda metà del XIX secolo e della prima parte del XX secolo, che considerava gli ebrei come una minaccia per la stabilità sociale. La combinazione di questi fattori scatenò la persecuzione e lo sterminio degli Ebrei da parte dei nazisti.
Qual era la posizione della chiesa cattolica occidentale rispetto alla persecuzione degli Ebrei? Il Papa parlò mai contro i nazisti?
Quando i nazisti salirono al governo, il capo della Chiesa Cattolica era il Papa Pio XI. Anche se dichiarò che i miti di "razza" e "sangue" erano contrari all'educazione cristiana (in un'enciclica del marzo 1937), non menzionò e tanto meno criticò l'antisemitismo. Il suo successore, Pio XII (il Cardinale Pacelli) era un filo-tedesco che si mantenne neutrale durante il corso della Seconda Guerra Mondiale. Sebbene il Vaticano fosse a conoscenza, già nel 1942, dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento, le uniche dichiarazioni pubbliche del Papa non andavano al di là delle condoglianze per le vittime dell'ingiustizia e richiamavano ad una condotta di guerra più umana.
Sebbene non ci fossero risposte da parte del Papa Pio XII, vari nunzi apostolici svolsero importanti ruoli nelle operazioni di liberazione, specialmente i nunzi dell'Ungheria, Romania, Cecoslovacchia e Turchia. Non era molto chiaro in quale modo operassero dietro istruzioni del Vaticano. In Germania la Chiesa Cattolica non si oppose alla campagna antisemita nazista. La Chiesa fornì alle autorità naziste i registri che consentirono di rintracciare persone di origine ebraica, e si limitò ad aiutare i cattolici non-Ariani. Sebbene i sacerdoti cattolici protestassero contro il programma nazista dell'eutanasia, pochi, fra cui Bernard Lichtenberg, si pronunciarono contro lo sterminio degli ebrei.