lunedì 26 dicembre 2011

Enzo Sardo scrive all'On. Francesco Cascio, Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana

 On. Francesco Cascio   
  Lettera aperta al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana

Egregio Presidente, On. Francesco Cascio
vorrei ricordare a Lei e a tutti i parlamentari della Regione Sicilia che in questo periodo storico quello che affligge l’Italia e la Sicilia è un problema di carattere etico, economico, sociale e culturale e non di democrazia rappresentativa. Voglio ricordare a tanti deputati distratti o poco informati che il primo Parlamento al mondo nasce in Sicilia e precisamente a Palermo. Ruggero II Proclamato RE a Palermo nel 1130 diede vita alla Curia Regis (che corrisponde all’attuale Governo) e alla Curia Generalis che corrisponde all’attuale
Parlamento. Successivamente nel 1398 Re Martino convocò la Curia Regis a Siracusa e tra il riordino di molti settori della vita sociale pensò di organizzare il Parlamento in tre Camere chiamate anche bracci. Quello ecclesiastico, quello baronale e quello demaniale. I braccio ecclesiastico era composto da un numero che variava da 60 a 66 componenti, tutti Vescovi Abati, Priori ed alcuni religiosi prestigiosi della Sicilia. Il braccio baronale era composto da tutti i nobili titolari di feudi. Il loro numero era intorno a 70. Il braccio demaniale era costituito dai rappresentanti delle città libere chiamate demaniali  il cui numero era di circa 70.
Tale struttura rimase in vigore  fino all’inizio del 1812, perché dal 1812 al 1816, in Sicilia, si ebbe un Parlamento  formato da due Camere di tipo inglese, la Camera dei Pari, cioè dei nobili composta da 185 membri e la Camera dei Comuni composta da 155 rappresentanti del popolo. Dopo la seconda guerra mondiale per evitare che la Sicilia si separasse dal resto d’Italia il Parlamento nazionale, con legge costituzionale n.2 del 26 febbraio 1948 ha approvato lo Statuto Siciliano che all’art. 3 recita “l’Assemblea regionale è costituita da novanta deputati eletti nella Regione a suffragio universale diretto e segreto”.
     Considerato che la Sicilia per diversi secoli è stato un regno molto importante con un parlamento adeguato sotto il profilo numerico e che la democrazia rappresentativa, in questo periodo storico, non può subire mortificazioni, io credo che il numero dei deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana non deve essere modificato (anzi deve essere aumentato) e per effettuare risparmi sarebbe utile e proficuo limitare i compensi doro che la regione siciliana non può mantenere, sarebbe bene collocare in pensione i propri dipendenti a sessanta anni, sarebbe bene eliminare l’ATO acqua e l’ATO rifiuti e tutti i consigli di amministrazioni di enti che storicamente non hanno più la funzione per cui sono stati creati, (vedi consorzi di bonifica, Istituti Autonomi delle Case Popolari e tanti altri). Sarebbe utile ed opportuno ridurre i compensi dei burocrati che sono stati aumentati a dismisura senza nessun supporto giuridico, ricordo che l’art. 36 della Costituzione italiana recita. “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
      Egregio Presidente l’Assemblea Regionale Siciliana ha il compito di rappresentare la storia di un grande popolo ed il Palazzo dove è ubicata è una grande testimonianza, in ogni caso non va ridotta la democrazia di un popolo, ma vanno eliminati sprechi e privilegi che non possono sopravvivere in periodi di grande difficoltà economica. Non ci sono più soldi per buttarli in compensi inutili, ma quei pochi che ci sono devono essere utilizzate per creare benessere e sviluppo.
Ricordo a me stesso e a tutto il popolo siciliano che il denaro pubblico non va utilizzato per creare ricchezze immotivate e povertà giustificate, ma va utilizzato per creare benessere diffuso, crescita culturale, sviluppo economico ed equilibrio sociale. Io credo che serva una nuova democrazia ribattezzata dai valori cristiani.
     Al popolo siciliano ed al nostro paese Serve una classe dirigente entusiasta, colta e preparata che sappia produrre benessere e prosperità.
       Il futuro di un popolo dipende dalla sua cultura, arroganza e tracotanza creano devianze e violenza, solidarietà e riconciliazione creano benessere e serenità.
Mi piace ricordare il grande insegnamento di Paolo VI: “ La politica è la prima forma di carità”.
Buon Natale e felice anno nuovo per tutti.


Racalmuto 25 dicembre 2011                                             Enzo Sardo




5 commenti:

  1. Ogni tanto una pagina di storia siciliana dovrebbe essere d'obbligo.
    Condivido in pieno quanto osserva Enzo sardo in questa lettera, spero che il destinatario la legga con l'animo predisposto.Oggi, in effetti, i nostri rappresentanti politici in sede regionale non ci rappresentano più. Quest'isola sembra essere divenuta "l'isola del tesoro" per alcuni e per altri della disperazione.
    Spiace veder svanire l'orgoglio di essere siciliano. Il ragionamento di Enzo è perfetto; ai siciliani non serve la riduzione dei parlamentari, ma la politica consona al territorio,per quello che è e per ciò che dovrebbe essere.

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  2. THE WHALL: NON C'E' LIMITE ALL'INDECENZAmartedì, 27 dicembre, 2011

    Belle parole, peccato che non seguono mai i fatti, da quando è nata la nuova Repubblica italiana tra potere politico( vedi DC E AFFINI SOCIALDEMOCRAZIA PSI ECC....)POTERE CLERICALE E LA MAFIA SPA, L'ISOLA VE LA SIETE SPOLPATA PER BENE, QUINDI FATEMI LA CORTESIA, POLITICI ADDETTI CULTURALI CATTOLICI STATEVI TUTTI ZITTI.
    AVETE MANGIATO TUTTI, AVETE BANCHETTATO IN LUNGO E IN LARGO, SIETE TUTTI IMPIEGATI, MENTRE LA POVERA GENTE A STENTO ARRIVA ALLA TERZA SETTIMANA OPPURE A DOVUTO EMIGRARE LONTANO DA QUESTA FOGNA CHE SI CHIAMA SICILIA !!!!
    VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA E SENZA DIGNITA' MORALE .

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  3. Ignazio Licata
    Anche nei giorni di festa, dai, Sergio sei anche un po masochista, dai, con tutto rispetto per la cultura del Signor Sardo, questa isola da chi cazzo è stata governata nel secondo dopoguerra, e adesso vengono a darci lezione di morale, ma smettetela per cortesia !!!Siamo stati presi in giro x 60 anni adesso basta!! ANDATE TUTTI IN PENSIONE !!!

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  4. E' un vero piacere scrivere in questo blog, ognuno insulti quanto vuole e come vuole. Bello l'anonimato è un segnale di crescita civile; hai voglia bel giovanotto!!!! Mi chiedo: come poteva crescere questa terra?

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  5. Lei Signor Mulè come al solito riesce sempre sa svincolarsi da determinate responsabilità, con questo non voglio dire che tutte le colpe di questa terra siano di sua responsabilità.
    Gli anonimi hanno le loro ragioni o i loro torti, ma non mi sembra corretto sorvolare su una certa questione morale da addebitarsi tutta a quella classe politica che ha governato la Regione Siciliana certamente non come il buon padre di famiglia cerca di amministrare la propria casa.
    Io sicuramente sono un persona umile e ignorante, pero' allo stesso tempo non tollero che certe lezioni ci vengono date da persone che in quella "BALENA BIANCA " hanno militato, da persone che a distanza di circa 20 da tangentopoli cercano in maniera oscena di ridare quella verginità e candore che non si addice al partito dello scudo crociato.
    In parole povere carissimo Signor Mulè, togliendo il fondatore Don Luigi Sturzo, il primo presidente del consiglio Degasperi e Aldo Moro c'è poco da salvare in quel partito che ha crocifisso gli Italiani.
    Con questo la saluto ricordando un messaggio di Aldo Moro, messaggio che tanti democristiani non ricordano «Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere».
    Cordiali saluti e Auguri x l'anno nuovo

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