I "cantieri" della politica. E la politica del "cantiere". ( a Racalmuto)

Comitato "Fra' Diego La Matina" ha scritto:

Che il problema occupazionale in Sicilia si possa risolvere o quanto meno alleviare con i cantieri di lavoro ci sembra una pia illusione.

Comunque è una scelta che ha fatto la regione Siciliana.

Le amministrazioni comunali (per niente dispiaciute) hanno pututo solo prenderne atto.

A Racalmuto sono toccati, in rapporto alla popolazione, 6 cantieri per una spesa di circa 700.000 €.

In tutta la Regione parliamo di una spesa di qualche centinaio di ml di €.
Dal nostro punto di vista pensiamo che sarebbe stato giusto utilizzare queste risorse per interventi strutturali nel sistema economico tali da consentire la nascita di posti di lavoro stabili con una conseguente crescita economica complessiva e automatico ritorno nelle casse pubbliche.
Si è preferita invece la solita strada del populismo e della clientela che ha relegato la Sicilia ai margini della modernità e del progresso.
Detto questo ci piacerebbe che chi governa questo nostro paese ( consiglio C. compreso) spiegasse ai cittadini alcune cose in merito.

- I criteri di selezione delle figure tecniche.

- I criteri di assunzione dei lavoratori disoccupati. (su cui ce un gran mormorio per la presenza, ad esempio, di persone appartenenti a nuclei familiari con redditi da lavoro dipendente )

- E sopratutto i criteri di scelta delle opere da realizzare.

Ci sembra incredibile che si decida di sistemare un tratto di strada in c/da Mandria di piano (cosa che non risponde a nessun criterio di logica economica o di servizio) anzichè urbanizzare tratti di strada limitrofe al centro urbano dove sono presenti cittadini che vi risiedono, e attività economiche che vi operano.
Così come ci sembra assurdo che si pensi di sistemare un tratto di strda in c/da Gessi Caduti che oltre all'inopportunità, a detta di molti potrebbe risultare vana a causa dei lavori del costruendo parco eolico in quella zona.
E allora ci chiediamo e chiediamo a chi ha il potere decisionale; cosa ha fatto pendere la bilancia su queste scelte?
Ce chi sostiene che la presenza in quelle contrade di proprietà riconducibili ad alcuni Consiglieri comunali non sia del tutto ininfluente.
E noi riteniamo che spesso a pensar male, come diceva qualcuno, ci si azzecca.
Il fatto non ci meraviglia più di tanto.
E' in linea con un "modus operandi" che a Racalmuto e duro a morire, e che nel tempo ci sta trascinando (tutti) verso il degrado culturale, economico e sociale.
Non potendo chiedere altro, ci auguriamo che almeno la smettano i nostri amministratori di continuare ad offendere la nostra intelligenza allorquando affermano che stanno operando, in democrazia, per il bene comune.
Di certo c'è che questi signori ogni giorno che passa allargano il fosso che li separe dai cittadini.