domenica 13 marzo 2011

"Che io abbia la mia tazza di tè ed il mondo vada pure alla malora"


di Calogero Morgante

Ci fu un tempo, al tempo della prima Repubblica, nel corso del quale
chi esercitava la funzione di politico era solito sacrificarsi per il partito.
Allora si accettavano mazzette di denaro, si aprivano conti bancari segriti nei paesi, paradisi fiscali, ci si drogava, per il bene del partito.
Adesso che i partiti non sono più tanti, da potere contenere tutti questi volontari, ci si sacrifica per il bene del paese. Adesso ci sono i buon pensanti. Buon pensanti, Scilipoti - Petrotto, stanno spuntando come i funghi nel sottobosco, in autunno; peccato che non emanano la stessa fragranza!
Il neo assessore, entrato a far parte della squadra del sindaco Petrotto, deve avere un alto senso del sacrificio, se è venuto meno ad un impegno preso dal direttivo del partito del quale, da poco, è stato eletto segretario.
Mi viene in mente una frase che Dostojevski fa dire ad un suo personaggio: "Che io abbia la mia tazza di tè ed il mondo vada pure alla malora".
E' davvero tanto brutto questo essere umano, o sono alcune persone che lo sono?
Quando ero in America, sentivo ripetere spesso la frase: "se gli onesti si defilano, saranno i disonesti a condurre il gioco".
Nella nostra società ci sono persone di talento, specialmente tra i giovani, uomini e donne di cultura capaci di amministrare la cosa pubblica con onestà e competenza.
Quando si parla male della politica, ci si dimentica che la politica è fatta dai politici e che i politici vengono eletti democraticamente e liberamente dai cittadini.
Calogero Morgante
ex assessore alla cultura

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