Franca Todaro e Calogero Morgante ex assessori del PD |
La cronaca del Consiglio comunale. La decisione del Partito Democratico di lasciare la maggioranza e la richiesta di dimissioni a Petrotto,oggi a Roma per in contrare l’O. Scilipoti per conferire il premio Sciascia a Silvio Berlusconi. Chi soccorrerà adesso Petrotto?
di Salvatore Picone
Il fantomatico premio intitolato a Leonardo Sciascia che il sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto vorrebbe dare a Silvio Berlusconi “per una giustizia giusta” non solo ha scatenato l’ira della famiglia Sciascia e della Fondazione che porta il suo nome, ma ha – di fatto – scatenato un polverone all’interno del Palazzo di città.
Ieri sera infatti Petrotto ha perso la sua maggioranza con la decisione del Partito democratico di abbandonare questa esperienza amministrativa. Lo ha fatto con una nota dal messaggio forte e chiaro: “All’inizio dell’anno - ha spiegato Salvatore Sardo in sintonia con i compagni del partito – abbiamo sollecitato il sindaco ad accelerare l’attuazione del programma amministrativo. Ma il sindaco eludendo le nostre sollecitazioni non ha trovato meglio che scrivere al noto On. Scilipoti per sottoporgli l’idea di istituire il premio da assegnare a Berlusconi…. E’ fin troppo evidente che ormai Petrotto non è nelle condizioni di amministrare il paese e di fronte a questo scenario il PD ritiene che sia un dovere politico porre fine all’esperienza amministrativa”.
Ieri sera infatti Petrotto ha perso la sua maggioranza con la decisione del Partito democratico di abbandonare questa esperienza amministrativa. Lo ha fatto con una nota dal messaggio forte e chiaro: “All’inizio dell’anno - ha spiegato Salvatore Sardo in sintonia con i compagni del partito – abbiamo sollecitato il sindaco ad accelerare l’attuazione del programma amministrativo. Ma il sindaco eludendo le nostre sollecitazioni non ha trovato meglio che scrivere al noto On. Scilipoti per sottoporgli l’idea di istituire il premio da assegnare a Berlusconi…. E’ fin troppo evidente che ormai Petrotto non è nelle condizioni di amministrare il paese e di fronte a questo scenario il PD ritiene che sia un dovere politico porre fine all’esperienza amministrativa”.
Chieste dunque a chiare lettere le dimissioni di Petrotto. E come era inevitabile anche questo ha riacceso il dibattito già caldo di polemiche e denunzie quotidiane che campeggiano nel web e in particolar modo in questo blog.
E ieri sera in Consiglio naturalmente non si è parlato d’altro: il consigliere comunale del PdL d’opposizione Carmelo Collura, alfaniano doc, non è d’accordo al premio a Berlusconi. “Se vuole invece venire a Racalmuto – ha esordito – lo accogliamo con molto piacere”.
“Dove sono i consiglieri di maggioranza”, si chiede Diego Sberna, ciminiano d’antica data, che ora Petrotto vorrebbe corteggiare.
Prende invece le difese del sindaco Alfredo Mattina, PdL alla maggioranza, assieme ai consiglieri Lidia Picone e Carmelo Falco eletti nel 2007 nella Margherita, e poi passati liberamente nelle fila del Partito della Libertà, vicini alle posizioni del deputato Fontana: “Questa è demagogia – ha detto Mattina rivolgendosi agli uomini del PD – e poi se parliamo di dimissioni si dimetta il presidente del Consiglio Salvatore Milito (Forza del Sud, ndr). Bisogna riportare il sindaco alla retta via”. “Il sindaco difeso da chi ha perso le elezioni – ribatte ancora Sardo – come al governo proprio con Scilipoti”.
E mentre continua il dibattito arriva in aula, prima delle 21, il sindaco Petrotto che oggi, assieme al consigliere Angelo Guagliano, è partito per la capitale proprio per incontrare Scilipoti.
Silenzio tra i banchi dell’opposizione. Silenzio tra gli assessori presenti.
Adesso tutti contano i numeri. Lo fa per primo Petrotto che per lunedì sera ha convocato i suoi soldati per il da farsi. Dopo l’uscita del PD dalla maggioranza (ieri sono state presentate le dimissioni dei due assessori democratici Franca Todaro e Calogero Morgante, i due rispettivamente ai servizi sociali e alla cultura) dovrebbero essere otto i consiglieri che sostengono l’amministrazione. Otto su venti: i tre del PDL - Mattina Falco e Picone – Giovanni Barravecchia, Angelo Guagliano, Gioacchino Morgante, Eduardo Spalanca e Lillo Campanella.
Ieri insomma è iniziato il conto alla rovescia.
“Il nostro paese – ha commentato Federico Martorana – ha bisogno di aria pulita, di persone serie”. E di cose pulite aveva parlato recentemente l’arciprete Don Diego Martorana. “Il paese – ha detto durante un’omelia – è pieno di sporcizia e non solo nei cassonetti”. A buon intenditore poche parole.
Salvatore Picone
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