l'inaspettata uscita del sindaco Petrotto di offrire un premio a Berlusconi - attraverso l'onorevole Domenico Scilipoti -intitolato più o meno "Premio Leonardo Sciascia. Una giustizia giusta" ha aperto inevitabilmente un dibattito locale e nazionale. Molti sono rimasti esterrefatti. Altri, in alternativa, propongono che il premio venga assegnato a Roberto Saviano. Ma c'è un errore di fondo, che non tiene conto di alcuni punti fondamentali.
Allora forse è meglio che vengano precisate alcune cose:1) Ad oggi non esiste alcun premio "Una giustizia giusta-Leonardo Sciascia" perchè non è mai stato istituito, non è mai stato proclamato nè annunciato.
2)L'iniziativa del sindaco è estemporanea, non promana nè dalla Fondazione nè dal Comune visto che non c'è alcun atto deliberativo in questa direzione.
3)Il nome di Leonardo Sciascia è patrimonio della famiglia, della Fondazione e in ultima analisi di tutta la nazione letteraria italiana: se Petrotto decide di farne un uso personale, senza il consenso in primo luogo della famiglia, se ne assume interamente la responsabilità come un atto privato e personalistico.
4)Ogni premio prima di essere assegnato deve esistere: quindi un premio che non esiste non può essere assegnato a nessuno. Salvatore Petrotto (come singolo e non come sindaco) può ritenere di assegnare il premio Sciascia (inesistente) a chi vuole secondo estro e stravaganza, ma secondo questo principio potremmo assegnare a Petrotto il premio Scilipoti (altrettanto insistente) o a Scilipoti il premio Petrotto (ancor più insistente).
5)Se quella di Petrotto è una provocazione, in questo caso è sempre meglio attuare le provocazioni con la propria faccia, non tirando in ballo personaggi illustri che non possono difendersi, il cui nome e prestigio non possono essere appannaggio personale da spendere come un assegno in bianco.
6)Il dibattito quindi non può riguardare a chi assegnare un premio che non esiste, ma semmai l'opportunità o meno di istituire un premio sul tema della giustizia che porti il nome di Sciascia, dopo aver verificato la disponibilità della famiglia, della Fondazione e del Comune di Racalmuto.
Gaetano Savatteri
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