domenica 24 ottobre 2010

L’EMISSIONE DEL FRANCOBOLLO DI SCIASCIA E I “CANI IN CHIESA” di Sabrina Salvaggio

Sabrina Salvaggio
L’emissione del  francobollo con l’effigie dello scrittore Leonardo Sciascia è un evento che dà lustro a tutta la Sicilia e, in particolare, a tutta la comunità racalmutese.
L’attuale amministrazione ha ritenuto opportuno, nella persona dell’Assessore Morgante e di un delegato delle Poste Italiane, di sensibilizzare le scolaresche a partire dalle classi finali della scuola Primaria.
In  quest’ottica noi insegnanti delle classi quarte del Plesso “M.A.Alaimo” –in particolare le colleghe e i colleghi dell’ambito linguistico e dell’ambito antropologico-  ci siamo impegnati, in queste ultime settimane a far sì che un evento di tale portata non passasse inosservato agli occhi dei bambini, ma fosse un’occasione per  motivarli alla conoscenza di questo loro grande concittadino che riceveva oggi  dallo Stato Italiano un pubblico tributo di così grande valore.
I ragazzi tolgono il disturbo
svuotando la sala della
Fondazione Sciascia
Questa mattina, pertanto, con grande entusiasmo da parte degli alunni (e, perché no, anche di noi insegnanti)  ci siamo recati alla Fondazione Sciascia.
Gli alunni, dopo aver acquistato i francobolli, sono stati fatti accomodare nei posti disponibili e la manifestazione poco dopo è cominciata.
Pur essendo piccoli hanno mantenuto per tutto il tempo un comportamento corretto e consapevole; qualcuno di loro, di tanto in tanto scattava qualche foto in vista del cartellone che avevamo intenzione di realizzare, qualche altro, un po’ più discolo, scambiava qualche parola con il compagno vicino, subito richiamato al silenzio, peraltro, da noi insegnanti.
Tutto sembrava procedere nel migliore dei modi finchè non ha preso la parola il noto giornalista e scrittore Matteo Collura, il quale evidentemente indispettito di trovarsi davanti una platea di bambini e non di “liceali” come lui stesso avrebbe auspicato, ha umiliato in modo villano sia noi insegnanti che gli alunni presenti, invitandoci ripetutamente ad andarcene perché quei bambini avrebbero “dovuto stare ai giardini pubblici e non qui (alla Fondazione)”.
Amareggiata e umiliata, a nome mio e dei colleghi presenti,  vorrei ricordare al signor Collura quanto segue:
1) Come tutti coloro che erano presenti in sala, anche noi eravamo stati invitati
2) Sciascia, prima ancora di essere uno scrittore di fama internazionale, è stato un maestro di scuola elementare proprio a Racalmuto: non si sarebbe mai rivolto ai suoi alunni con quel tono e avrebbe dimostrato sicuramente maggior rispetto per i suoi colleghi insegnanti (ma come, signor Collura, non è stato proprio lei a scrivere il libro “Il maestro di Regalpetra?” che grossolana svista…)
3) Il signor Collura forse, anzi sicuramente, ignora la valenza educativa e formativa della Scuola Primaria che “coltiva” nel vero senso della parola, le donne e gli uomini di domani, attraverso discipiline e attività  fondamentali (comprese le uscite nel territorio e la partecipazione ai grandi eventi che coinvolgono la nostra piccola comunità); al suo posto non mi sarei irritata così tanto, ma mi sarei anzi sentita “onorata” di avere una platea così eterogenea ed entusiasta (anche se un po’ “ciarliera”)
4) Per ultimo, ma non certo in ordine di importanza, mi sembra allucinante che una persona di cultura come il Collura abbia mostrato un atteggiamento tanto incivile nei confronti di persone -anche se bambini, vanno considerati innanzitutto PERSONE- che devono essere avviati ed educati al gusto e al piacere della cultura e della conoscenza. Si parla tanto del fatto che sin da piccoli i ragazzi debbano essere distolti da attività diseducative quali la televisione (o meglio, determinati programmi televisivi),  l’uso non controllato di pc e/o cellulare e dei video games, si parla tanto della scuola come luogo privilegiato dell’educazione o, meglio, di “ambiente educativo per eccellenza” e quando poi finalmente la scuola dà il giusto valore a determinati eventi, si viene cacciati (perché di questo si è trattato) come cani in una chiesa. Che ricordo avranno di questa giornata i nostri bambini?
Si vergogni  Signor Collura, non ha dato certo una bella immagine di sé né, tantomeno, di ciò che lei in qualità di scrittore e giornalista rappresentava fino a stamattina agli occhi dei bambini e cioè l’immagine della preparazione culturale e intellettuale a tutto tondo: se questa è cultura allora, mi perdoni, W L’IGNORANZA!
Sabrina Salvaggio

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