martedì 28 settembre 2010

E’ morto il pittore racalmutese Giampiero Cacciato

E’ morto Giampiero Cacciato
Dai neroidi, l’anima di un vero artista
Il pittore racalmutese, fondatore della corrente pittorica dei “Neroidi” aveva settan’anni.
Donò al suo paese natale le sue migliori produzioni. Le sue opere esposte al castello di Racalmuto

di Salvatore Picone

Se ne è andato con l’eleganza di sempre. Con l’eleganza che lo ha sempre contraddistinto. Un eleganza dell’anima e dello spirito. Era un’artista, un vero artista. Se ne è andato Giampiero Cacciato, pittore racalmutese che ha girato il mondo con i pennelli e i colori. Era questa la sua eleganza.
Aveva settant’anni. Ma gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi pensando a Racalmuto. Aveva iniziato qui a dipingere e a disegnare. Ai piedi del castello Chiaramontano, da piazza Barona – dove nacque settant’anni fa – ha iniziato la sua attività.
Poi Pietro Cacciato – Giampiero è il nome d’arte – ha lasciato Racalmuto. Ha raggiunto diverse città d’Italia e poi Torino, dove, negli anni settanta, assieme ad altri artisti e raggiungendo la maturità, fonda la corrente pittorica dei Neroidi: la nera realtà sui colori dell’esistenza.
Ed è questo quello che ha sempre contraddistinto il suo animo, il suo essere artista. Era libero Cacciato dagli schemi della vita. Le corde pirandelliane li utilizzava in base alle circostanze. Ma sapeva contraddistinguere quella civile, quella seria e quella pazza. E questo suo modo di essere lo ha trasferito nelle tele. Che sono tante e tante sparse per il mondo. Ma sempre comunque pensando (anche qui a suo modo, senza esternazioni e forse anche con molte verità che diventano polemiche) al uso paese. Molto legato alla madre, diceva sempre che è stata lei la prima sincera ammiratrice dei suoi quadri, dei suoi disegni.
Molti i critici che si sono occupati del pittore racalmutese. Di lui hanno scritto autorevoli firme dell’arte.

Ha ricevuto tanti riconoscimenti e premi.

Ma poi, alla fine, è tornato nel suo paese. Racalmuto e i racalmutesi qualche anno fa lo hanno onorato esponendo, nelle sale del castello, le sue opere migliori. E’ stato pubblicato anche un prezioso catalogo. E da allora Cacciato ha espresso il desiderio di donare quelle opere proprio al castello, a beneficio della sua città e dei suoi concittadini.
Le sue opere ora sono lì. I Neroidi fanno ora parte del patrimonio del nostro paese. Perché si, le opere di Cacciato sono un patrimonio. Ha vissuto qualche anno a Racalmuto. Si muoveva lento in piazza. Programmava, sognava un raduno di artisti contemporanei. Il suo desiderio - non compreso purtroppo, da nessuno – era quello di “fare bottega”. Voleva realizzare una piccola scuola di pittura e di arte per i giovani. Ma nessuno l’ha capito, nessuno di noi.
Di Giampiero Cacciato ora si comincerà a parlare. E tutti consapevoli che abbiamo avuto il privilegio di conoscere un grande figlio di questa terra. Un altro grande figlio. E Cacciato sicuramente è da annoverare tra questi. Un artista generoso ed elegante

Salvatore Picone

Gli autori del blog Regalpetra Libera
e la redazione di Malgrado Tutto
si associano al dolore della famiglia di Giampiero Cacciato.

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