giovedì 11 marzo 2010
Parla l'ex assessore alla cultura Piero Carbone: "I cittadini hanno votato un programma diverso".
E la biblioteca? Non volevo intervenire, ma come ex assessore alla Cultura sento il dovere di farlo, in merito alla biblioteca, anche gli altri assessori che sono subentrati nello stesso ruolo - da Pericle in poi - dovrebbero dire la loro in merito. Ma a questo punto mi chiedo se è il caso, se è opportuno, visto che da qualsiasi argomento si muove si va a finire sempre in rissa, alle offese, alle accuse più disparate. E la biblioteca? Già, la biblioteca! E l'archivio? E il museo archeologico? E la Fondazione non-Fondazione del Teatro Margherita? E il problema delle successioni nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sciascia? E i 13 spettacoli gratuiti del Brass Group lasciati decadere (mentre a due passi Agrigento si autocandida Città internazionale del Jazz)? E la chiesa di Santa Maria?
Eppure, al momento delle elezioni c'era un programma.
Nella prima giunta Petrotto si è lavorato per un certo Progetto che includeva la biblioteca, l'archivio, il museo archeologico etc. Perché, cambiati gli assessori, non si è continuato il cammino avviato? Chi si ricorda ormai del “Castello intelligente delle arti e dei saperi" ovvero di quello che doveva diventare in prospettiva, a restauri ultimati, il Castello Chiaramontano: un contenitore culturale per ospitare: biblioteca, archivio, antiquarium, museo mineralogico, museo naturalistico, pinacoteca Pietro D'Asaro e museo d'arte religiosa (anche virtuali), per culminare con il museo etno-antropologico nell'ex macello perché è questa la sua destinazione ufficiale al momento del finanziamento per il suo restauro.
Il percorso per tutte queste realizzazioni è stato iniziato, sempre tra mille difficoltà interne ed esterne, prendendo atto delle carte preesistenti e poi con lettere e decine e decine di contatti, incontri informali e istituzionali, registrando disponibilità dalle sovrintendenze per i permessi, dai privati per le donazioni, dai volontari per la gratuita collaborazione... Per il bene e l'identità del paese si dovevano continuare, i percorsi iniziati.
Eccetto che qualcuno non si sia pentito, strada facendo, dell’iniziale Progetto elettorale, o forse non ci ha mai creduto.
Tanti ci hanno creduto. Ingenui? Io ci ho creduto, e ci credo ancora, perché credo sia un buon progetto per il paese, paese che amo e che nonostante tutto non finisco mai di decantare. Ingenuo? Sol per questo a suo tempo, mi preme precisare, sebbene riluttante, ho accettato che mi si proponesse agli elettori come assessore alla cultura. E la biblioteca? E tutto il resto consimile? Se ne può parlare. Volendo. Ma se a partire dalla biblioteca si finisce col parlare di mafia, per parlare d’altro, potrebbe sembrare un alibi per non parlarne affatto.
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