mercoledì 9 dicembre 2009

Giovanni Salvo scrive al sindaco Petrotto: si può essere nello stesso tempo medico e ammalato ! ?

di Giovanni Salvo

Caro Sindaco Petrotto, Amico di facebook.
Un giorno qualcuno disse: Credo che si dovrebbero pagare le tasse con un sorriso. Io ci ho provato ma loro volevano i soldi.
E’ vero, pagare le tasse è un sacrificio e un dovere e, per Noi cittadini , molto spesso difendersi non è sempre un diritto.
Ciò vale oggi più che mai, dato che neanche Marrazzo sembra tanto più disposto a difenderci, ma su questo trans-voliamo.
Dunque siamo coscienti, nel pieno senso del nostro diritto, che pagare le tasse è si un dovere, e che metterci in condizione di saldare i nostri debiti, scevri da ogni recondita perplessità , è un doppio dovere.
Fatta questa breve premessa, messo da parte lo scherzo iniziale, nella qualità di uno dei privilegiati destinatari della Tua appassionata nota, desidero, con estrema serietà, dire la mia.
Dato l’argomento da Te trattato, e lavorando notoriamente nel settore delle tasse, garantisco a scanso di equivoci, di non sentirmi in modo assoluto , la coda di paglia.
Altresì preciso di non aver mai messo piede su di un’isola equatoriale, e di non sentirmi minimamente tirato in causa ed offeso, da quanto da Te scritto, nella qualità di addetto ai lavori.
Credo di avere intuito la traiettoria della Tua freccia, ma questo poco importa.
Come cittadino devo ammettere, comunque, di sentirmi un tantino preso per i fondelli e Ti spiego il perché.
Scrivo spinto solo da quel poco di passione che ancora mi rimane, non ho alcuno scopo terzo e spero di non offendere nessuno, qualora questo accada chiedo anticipatamente scusa.
Leggendo il Tuo bizzarro sfogo dal titolo: “ I TARTASSATI DA UNO STATO DI AGUZZINI: CARTELLE, BOLLETTE, MULTE, CONTRAVVENZIONI, RICORSI ED INSOPPORTABILI ESOSE TASSE, BASTA!
Mi è venuto subito da pensare.
Se la colpevolezza, anche nel più banale dei delitti, è da dividere tra committenti ed esecutori materiali; nel caso delle “tasse assassine” di chi è la responsabilità?
Una volta individuati gli aguzzini, chi sono i veri mandanti delle tasse?
Magari siamo Noi cittadini, quando dismettiamo gli abiti di miseri contribuenti e non appena giriamo al nostro collo, prima di stringerla su quello degli altri, una bella cravatta da: Deputato, Onorevole Regionale, Sindaco , Consigliere Comunale e Provinciale, etc, etc, ci dimentichiamo chi siamo.
Siamo forse Noi cittadini quando saliamo il gradino, dalle nostre parti inteso come “scaluni” per: legiferare, disporre, adottare, percepire e anche Sperperare.
Siamo anche Noi quando, ne guelfi e ne ghibellini, facciamo festa a tutti, mandanti di tasse in testa.
Dunque, sempre Noi che accogliamo con la banda o l’allegria di gruppi folkloristici, i deputati di turno che ci vengono a cercare, con il solo scopo di trasmigrare i Nostri voti.
Anche se siamo nell’era del pentito Spatuzza , data la facilità del caso in questione, ritengo in questa circostanza non serva fare i nomi di alcuni dei “colpevoli mandanti” degli “efferati balzelli”, che effettivamente alleggeriscono le Nostre tasche.
Caro Sindaco, mi risulta, secondo indiscrezioni, che sia il precedente che l’attuale assessore al bilancio, entrambi agrigentini, sono stati accolti anche da Te, forse non tanto ingenuamente, in pompa magna, quandunque “sbarcati” a Racalmuto.
"Niente sembra tanto una ingenuità, quanto una sana indiscrezione."
Quando sono arrivati, anche in veste non ufficiale, il suono della tarantella ha fatto loro festa, e il gusto dei taralli ne ha addolcito il palato.
Scusami se ti ricordo , Caro Sindaco, che coloro i quali tu ami accogliere festosamente, nel diritto della Tua libertà, sono nella qualità di Assessori Regionali al Bilancio, soci di maggioranza della SERIT e dell’Agenzia delle Entrate, Enti nella Tua fortemente contestati.
Oggi siedono con Te e sono Tuoi Assessori, Tuoi Consiglieri Comunali, Tuoi Consulenti, Tuoi Dirigenti, i “sacchinari” di voti di questi Assessori Regionali.
Anche se consideri il loro “essere” superfluo, per usare un Tuo termine di “semplice compagnia”, sappi che il lavoro, giusto o sbagliato, che insieme portate avanti servirà a rieleggere i rappresentanti di quello che Tu definisci “lo Stato aguzzino che fa tanto piangere”, che uccide Noi tutti a “colpi di cartelle”.
Riguardo al Comune nella qualità di Ente Impositore, e dunque “mandante di tasse” come tu dici “insopportabili” che dire?
Data la Tua ammissione, e considerando, in questa circostanza la Tua evidente crisi d’identità; a scanso di equivoci, sospetti o illazioni, vogliamo stendere un velo pietoso?
Vuoi vedere che forse Siamo proprio Noi i colpevoli, quando facciamo, contemporaneamente, i medici e gli ammalati?


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